VERDE PUBBLICO
Intervento di Yvan Rettore, referente locale del Comitato Civico “Free” di Lecce
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Appare evidente all’occhio nudo che la situazione del patrimonio arboreo pubblico nel Nord del Salento sia ben lungi dall’essere rosea.
Anzi si potrebbe dire che è talmente critica che alcuni comuni (essendo ormai spogli di alberi in buona parte dei loro rispettivi territori) sono delle vere e proprie fornaci a cielo aperto nei periodi maggiormente caldi dell’anno.
Per fortuna permane il verde privato, ma ovviamente è del tutto insufficiente a garantire ossigeno, ombra e frescura agli abitanti ivi residenti.
Sì, perché spesso ci si dimentica che i maggiori fabbricanti di ossigeno sono proprio gli alberi, elemento che consente ad ogni essere umano di respirare e di non essere soffocato dall’inquinamento, che non è riconducibile purtroppo soltanto all’uso indiscriminato degli autoveicoli.
Constatando questo degrado, il Comitato Civico di Lecce (referente locale dell’associazione nazionale di difesa di diritti costituzionali, civili ed ambientali denominata “Free”) ha deciso all’inizio dello scorso mese di maggio di interpellare via pec le amministrazioni comunali di Veglie, Porto Cesareo, Nardò, Leverano e Carmiano richiedendo quanto segue:
“In conformità con le indicazioni della Legge n. 10/2013, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, siamo a richiedervi la seguente documentazione:
- il Censimento del verde
- il Regolamento del verde
- il Piano del verde
- il Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde
- il Sistema Informativo del verde.”
Allo stato attuale, soltanto l’ufficio ambiente del comune di Veglie ci ha risposto via pec comunicandoci quanto segue:
“In riscontro alla Vs
Si allega il censimento numerico e varietale del verde comunale.
Per la restante documentazione non è possibile provvedere in quanto il comune non è dotato di un regolamento né di un piano del verde.
Anche se dal censimento è possibile desumere le quantità di aree a verde e la loro ubicazione anche se non rappresentate graficamente.
Non è disponibile il sistema informativo del verde.”
Teniamo a ringraziare pubblicamente questo ente per averci fornito tali informazioni (il censimento a cui si riferisce l’ufficio in questione risale al 2019), mentre ci sfuggono ancora le motivazioni del silenzio persistente delle altre amministrazioni interpellate.
Detto questo, dobbiamo valutare tale carenza come equivalente ad un’assenza completa o parziale degli strumenti richiesti dalla normativa in vigore oppure vi sono altre motivazioni?
Sia nell’uno che nell’altro caso, riteniamo che la cosa rappresenterebbe comunque una certa gravità, anche perché siamo giunti perfino a dover segnalare questa loro mancanza alla prefettura.
La nostra impressione (ma saremmo ben lieti di essere eventualmente smentiti dalle amministrazioni coinvolte) è che non vi sia stata un’effettiva attivazione degli strumenti previsti dalla o se lo è stata, lo è stata in modo parziale e quindi non soddisfacente.
Sosteniamo questa posizione riferendoci all’esistente, ossia alla situazione precaria o comunque non positiva del patrimonio arboreo sito in tali comuni.
A questo punto, saremmo curiosi di sapere come questi ultimi enti operano e hanno finora operato nella salvaguardia, monitoraggio e sviluppo del verde urbano.
Perché se la risposta a tale quesito si riduce unicamente ad affidarsi alle società private incaricate degli interventi effettivi da operare in tale contesto, allora significa che mancano gli strumenti idonei previsti appunto dalla Legge n. 10/2013 per poter garantire la qualità e salvaguardia del verde pubblico, nonché il suo sviluppo sul territorio comunale.
Sì, perché ciò che sfugge ancora in gran parte del Salento è la consapevolezza che gli alberi non sono soltanto creature viventi preziose per garantire la qualità della vita di ogni essere vivente ma che potrebbero anche abbellire ulteriormente i comuni che ne fanno parte rendendoli maggiormente attraenti anche sul piano turistico, cosa che hanno capito da tempo nel Nord Europa e che stanno attuando sempre di più anche nel Nord del nostro Paese.
L’albero come valore esistenziale fondamentale quindi, ma anche come elemento di attrazione di nuovi visitatori di una terra che già di per sé è meravigliosa, ma che meriterebbe una considerazione ancora maggiore da parte di chi ci vive, a cominciare dalle amministrazioni incaricate di rendere migliori le condizioni di vita dei loro cittadini.
Detto questo, confidiamo che tali amministrazioni (ad eccezione di Veglie) possano fornirci una risposta alle richieste presentate a suo tempo perché non intendiamo affatto contrapporci a loro in senso polemico ma semmai vogliamo essere disponibili a collaborare con loro nella costruzione di un percorso virtuoso sul tema ambientale nelle loro zone di competenza.
Yvan Rettore – Comitato Civico “Free” di Lecce – www.freetalia.it