Lettera di Yvan Rettore, Presidente di “Rinascita Vegliese”
I marciapiedi furono concepiti inizialmente per farci camminare i pedoni.
Anche quando vengono emanate autorizzazioni di occupazione di tali aree pubbliche, l’accesso a questi ultimi dev’essere comunque garantito.
Ciò prevede quindi che debbano avere una certa dimensione che consenta il passaggio agevole di persone con disabilità.
Tutte queste caratteristiche fondamentali a Veglie non si riscontrano o comunque soltanto in minima parte. Le dimensioni sono quasi dovunque inferiori rispetto a quanto previsto dalla normativa in vigore, tanto che a volte sono perfino ridotti a strisce di cemento in cui ci può passare appena appena un gatto.
In non pochi casi sono perfino occupati da segnaletiche, contatori Enel, bidoni per rifiuti speciali dell’AXA oltre che da vari materiali lasciati stabilmente o provvisoriamente da esercenti riducendo di fatto i marciapiedi a veri e propri “depositi” che nulla hanno a che fare con la loro funzione primaria: il passaggio dei pedoni!
Ad aggravare le cose ci sta il fatto che i marciapiedi non risultano uniformi e sono costituiti spesso da materiali che li rendono scivolosi specie d’inverno o durante le giornate piovose.
Si ha l’impressione che sono stati realizzati unicamente per impedire all’acqua di entrare nelle abitazioni invece di destinarli prioritariamente al passaggio dei pedoni.
Qualcuno mi ha detto qui a Veglie che mi sono accorto tardivamente di tale fenomeno e che non è quindi una novità.
A prescindere dal fatto che ho vissuto buona parte della mia esistenza in località in cui i marciapiedi assolvono effettivamente alla loro funzione, non è comunque una scusante per lasciare le cose così come stanno.
Innanzitutto perché la popolazione anziana a Veglie è numericamente importante (e non sempre in grado di spostarsi in auto) e vi sono persone con disabilità che si ritrovano ad essere di fatto limitate nei loro spostamenti.
E vorrei ricordare che la libertà di movimento prevista dalla nostra Costituzione dev’essere garantita a tutti e non soltanto a coloro che hanno la fortuna di non avere limiti di deambulazione.
Inoltre le difficoltà palesi di uso dei marciapiedi possono risultare pericolose per i pedoni che spesso e volentieri si ritrovano costretti a dover andare sulla carreggiata con ovvi rischi per la loro incolumità in particolare di notte o nelle giornate di scarsa visibilità.
Da quando si è insediata la presente amministrazione non ho ancora visto manco un cenno di soluzione a tale situazione che non è affatto secondaria anche per il semplice fatto che, comunque vada, l’invecchiamento è una cosa che concerne tutti noi e nessuno è al riparo da eventuali processi degenerativi che possono limitare fortemente movimenti che risultano agevoli ai più.
Intervenire quindi non sarebbe soltanto una questione di rispetto delle normative vigenti ma anche di buon senso.