Yvan Rettore: «IL COMUNE DI VEGLIE SUCCUBE DI MANOVRE POLITICHE DANNOSE PER L’INTERA COMUNITA’»

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Yvan Rettore: «Veglie ha un bisogno urgente di respirare aria nuova perché quella che la pervade ormai da troppi anni è ampiamente ammuffita»

Lettera di Yvan Rettore, formatore aziendale, cittadino settentrionale  residente a Veglie:

In questo periodo Veglie ha fatto notizia a causa di una tendenza che purtroppo sembra ormai radicata all’interno di una parte significativa della classe politica locale.
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Questa si è venuta a concretizzare nuovamente dopo circa quattro anni di amministrazione comunale attraverso la sistematica volontà di rappresentanti eletti di rendere minoritaria la maggioranza sui cui poggiava e di aprire di fatto una crisi che possa portare ad un commissariamento del comune.
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In sedici anni, questa anomalia tutta vegliese si è attuata per ben due volte: nel 2004 in seguito alle dimissioni del sindaco allora in carica e nel 2014 con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali. (*** vedi nota in calce)
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Una media di commissariamento che avviene quindi ogni otto anni! Non so se sia un primato a livello italiano ma penso che sia comunque un fenomeno grave che dimostra l’inadeguatezza di diversi politici locali rispetto ai bisogni ed interessi reali della comunità che dovrebbero rappresentare in quanto percepiscono la politica prevalentemente (se non esclusivamente) in funzione di effimeri quanto inconcludenti personalismi.
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Questa volta però questa smania di elettoralismo (che ha raggiunto il suo culmine con la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale sindaco in carica, il Dottor Claudio Paladini) acuto di cui soffrono questi signori presenta alcune novità di non poco conto:
  • l’apparizione della pandemia ha intralciato seriamente i piani di coloro che hanno messo in crisi la Giunta prima e sfasciato la maggioranza dopo, perché ancora oggi di fronte alla crisi sanitaria in corso non è stata fissata una data per la tenuta della prossime elezioni comunali. E quindi le strategie di questi signori si ritrovano a non avere l’efficacia auspicata e potrebbero perfino risolversi politicamente a loro svantaggio. Questo perché non si fondano su critiche fatte di contenuti ma su vuote polemiche demagogiche tipiche del modo purtroppo ormai congenito di presentarsi alle elezioni di buona parte della classe politica attuale e non solo a livello locale.
  • la mozione di sfiducia nei confronti della Giunta attuale verrà discussa in Consiglio Comunale agli inizi del prossimo mese con un sindaco ufficialmente a fine mandato dal 1° giugno 2020. Ciò significa che una amministrazione comunale straordinaria giustificata per via della emergenza sanitaria ancora in corso rischia di essere mandata a casa dall’iniziativa di alcuni rappresentanti eletti che di fatto sancirebbero una sospensione della democrazia (attraverso l’ennesimo commissariamento) in questo paese in chiave puramente elettorale.
  • un democratico autentico non può assolutamente accettare una simile sciagura politica e sociale e questo anche perché specie in situazioni di grave disagio sanitario, sociale ed economico come questo dovrebbe prevalere in ogni consigliere comunale eletto un forte senso di responsabilità nei confronti della propria comunità e delle istituzioni che è chiamato a rappresentare in modo onorevole e costruttivo attraverso tutto l’arco del proprio mandato. L’Italia repubblicana ha sperimentato per ben sei volte governi di minoranza, tutti di breve durata in quanto inseriti in periodi conclusivi di legislatura o in casi specifici di emergenza. Questo fenomeno si è replicato più volte anche a livello locale e quindi la domanda sorge spontanea: “Perché a Veglie vi è un accanimento da parte di certa classe politica contro questa situazione provocata non certo dal sindaco attuale ma unicamente dalle strategie di alcuni cambicasacca dell’ultima ora?” Azzardo una risposta che è quella di interpretare da parte di questi signori la democrazia unicamente come “dittatura della maggioranza” e non come una gestione della cosa pubblica condivisa e discussa dall’insieme della classe politica eletta. E in un periodo grave come questo è proprio questo ultimo aspetto che sfugge a buona parte della classe politica locale e che dovrebbe invece prevalere nel loro modo di pensare e agire.
  • ridurre la decisione di azzeramento della vecchia Giunta da parte del sindaco attuale e la nomina di un’altra ad una manovra elettorale risulta non capirne le reali motivazioni e muovere accuse a vanvera. Infatti, come si può pensare (anche in vista della ormai imminente amministrazione straordinaria) di gestire un comune dalle diverse criticità come Veglie in una situazione di pandemia ancora in corso con l’ausilio di appena tre assessori?! I signori che hanno attaccato il sindaco si sono mai chiesti quali garanzie di qualità e tempestività negli interventi presentava in quest’ottica una presenza così ridotta di assessori?! A parte il fatto che il Dottor Paladini si è avvalso di un suo diritto nell’adottare tali decisioni, sfugge a lor signori che una entità come un comune non può essere sostenuta nella sua gestione da una presenza limitata di ruoli dirigenziali e/o di soggetti di dubbia competenza.
  • mi sono chiesto più volte perché vi sia stato in questi mesi (e soprattutto in questi giorni) un accanimento così marcato e a tratti perfino cattivo da parte di diversi politici locali nei confronti del sindaco attuale, Dottor Claudio Paladini. A prescindere dal fatto che manca in questi signori il rispetto dovuto all’incarico istituzionale che costui ricopre, eventuali critiche dovrebbero esprimersi essenzialmente sui contenuti e non apparire puramente funzionali in chiave elettorale. Detto questo, ritengo che il Dottor Paladini risulta essere una presenza anomala nel panorama politico vegliese attuale. E questo per alcuni motivi ben precisi. E’ stato eletto e ha portato ad amministrare il comune di Veglie al di fuori delle logiche dei partiti e dei vecchi strateghi della politica locale, dando il via ad un progetto politico nuovo ed originale fondato più sulla comunità che sui particolarismi di alcuni. Che questo progetto sia riuscito o meno è un altro paio di maniche e non è oggetto del mio presente intervento. La seconda anomalia rappresentata dal Dottor Paladini risiede nel fatto che si tratta di una personalità professionalmente autorevole nel proprio settore di attività tale da non sentire per nulla il bisogno di vivere di politica, né di dover cercare forme di affermazione attraverso essa. La maggior parte dei suoi avversari attuali sicuramente non può dire altrettanto.
Detto questo, mi auguro che prevalga un forte senso di responsabilità nei promotori della mozione di sfiducia (tale da ritirarla) e che la classe politica locale riesca a confrontarsi serenamente e seriamente su contenuti inerenti gli interessi dell’intera collettività e non nel continuare a fossilizzarsi in inutili quanto logoranti polemiche che non servono proprio a nulla e possono perfino risultare dannose per l’insieme della collettività, specie in un periodo difficile come questo.
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Personalmente ne dubito ma sperare non costa niente, con l’auspicio che le prossime elezioni vedano il prevalere di nuove figure nel panorama politico e istituzionale che siano completamente staccate da squallide logiche di potere e da vuoti personalismi che hanno portato Veglie al declino attuale e i cui esponenti non hanno assolutamente più nulla di valido da proporre a tale comunità.
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E’ ora che Veglie si svegli dal proprio torpore e mandi definitivamente in soffitta una stagione politica disastrosa e rovinosa che ha causato prevalentemente dolori e delusioni. L’occasione per farlo davvero si presenterà ovviamente dalle prossime elezioni ma può cominciare già adesso (e continuare comunque anche al di fuori delle istituzioni)  prendendo definitivamente le distanze dai soggetti politici che hanno causato col tradimento del loro mandato elettorale la crisi attuale da una parte e da personaggi che stanno tentando di tornare sulla scena politica attuale attraverso varie modalità dall’altra. Veglie ha un bisogno urgente di respirare aria nuova perché quella che la pervade ormai da troppi anni è ampiamente ammuffita.
Yvan Rettore
16 Maggio 2020

 

***: Nel 2004 venne a mancare la maggioranza, mentre nel 2014 si dimise il Sindaco (Correzione necessaria allo scritto del signor Yvan Rettore)

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