Lettera di Yvan Rettore
Fermo restando che ciò che sto per scrivere viene fatto nel massimo rispetto di tutti i componenti delle liste elettorali in lizza, ho notato che il dibattito politico vegliese di questi giorni è risultato povero di contenuti e ricco di slogan.
Non è ovviamente una esclusiva vegliese in quanto è una tendenza ormai generalizzata all’insieme del territorio nazionale.
Non sono mancati i soliti attacchi verbali e non di una lista rispetto ad altre, di candidati nei confronti dell’operato di altri, ma in definitiva sono azioni che sono risultate unicamente strumentali alla campagna elettorale.
Dico questo perché qualsiasi attacco politico, per poter rivestire un certo spessore e quindi avere un peso significativo, dev’essere necessariamente espresso in un contesto di azioni che vadano ben oltre il periodo elettorale e quindi nascere prima, affermarsi durante e permanere dopo quest’ultimo altrimenti rimane confinato ad un discorso sterile quanto effimero che lascia il tempo che trovano.
La povertà degli interventi si è registrata pure fra i vari candidati che sono intervenuti in ogni lista perché spesso e volentieri non sono riusciti a distinguersi in modo marcato tra loro e la concorrenza.
Diverse volte si sono detti e ribaditi concetti analoghi a dimostrazione dell’assenza (o comunque precarietà) di un progetto politico concreto che consentisse effettivamente una vera e propria differenziazione.
In altre occasioni è mancata una certa umiltà negli intenti esposti perché non si può affermare di essere comunque migliori di altri finché non lo si è dimostrato concretamente nei fatti.
E quindi bisognerebbe ricordare ad ogni candidato due evidenze rilevanti: spetta soltanto all’elettorato operare liberamente le proprie valutazioni rispetto a quanto gli viene proposto e giudicarne poi effettivamente la portata una volta che si passa dalle parole ai fatti.
Detto questo, ieri sera ho assistito al dibattito tra i candidati sindaci e pur facendo i miei complimenti a “Controvoci” per l’organizzazione della manifestazione, devo confessare di essermi annoiato.
Devo tuttavia ringraziare alcuni candidati per avere rispolverato alcune mie proposte presentate in questi mesi che però per concretizzarsi davvero richiedono una certa conoscenza ed esperienza nel merito e quindi vedremo in futuro se queste saranno state acquisite o meno da questi signori.
Diversamente si saranno rivelate unicamente slogan buttati lì a scopo propagandistico e nulla più.
Per il resto mi sono annoiato sia perché le domande poste sono risultate piuttosto blande e non hanno mai evidenziato le reali competenze ed esperienze dei candidati in lizza, sia perché parecchi interventi avevano in definitiva contenuti analoghi.
Mi è dispiaciuto (ma non più di tanto) poi che alcuni candidati che ho conosciuto personalmente abbiano persistito nello snobbarmi anche in quella sede.
Se tale attitudine non riveste grande rilievo per il sottoscritto, ritengo però che in una democrazia il rispetto delle idee altrui sia un dovere civico oltre che etico e che non debba quindi in alcun caso poi portare a togliere il saluto a qualcuno.
A maggior ragione quando si intende diventare sindaco, lo si deve essere di tutti i cittadini e non soltanto di coloro che hanno sostenuto e votato la lista con la quale si è presentato alle elezioni.
In tale ottica, auspico che qualsiasi sindaco e candidato eletto a cercare di operare e ad agire in modo unitario e creando sinergie con tutte le forze positive (e quindi non soltanto di natura politica) presenti sul territorio al fine di riuscire a preservare ciò che di buono c’è ancora a Veglie e costruire un futuro migliore per tutti coloro che vi risiedono.
Sinceri auguri a tutti i candidati.
Yvan Rettore