Yvan Rettore pubblica una sua analisi dei programmi elettorali 2020 delle liste di Veglie
Lettera di Yvan Rettore:
Da una prima lettura dei programmi elettorali appare lampante l’assenza di una vera classe politica a Veglie.
Perché dico questo?
Non certo per superiorità ma per l’evidenza dei contenuti presentati.
Al di là del fatto che nessuna delle forze in campo ha dimostrato di avere un progetto politico (cosa ben diversa rispetto ad un programma elettorale), permane un approccio limitato ed approssimativo circa le vere necessità del paese.
Nessuna sorpresa dato che si tratta prevalentemente di liste civiche sorte nel giro di un paio di mesi (se non di alcune settimane) e quindi comprendenti individui di vari orientamenti politici.
Tuttavia questo elemento rimane un difetto di non poco conto circa l’effettiva competenza e riuscita nel gestire in modo costruttivo e coerente una località con forte declino come purtroppo è Veglie.
Mi permetto quindi di fare alcune considerazioni:
– Innovazioni. Quando si intende proporre delle innovazioni bisogna farlo in modo conciso e non parziale perché altrimenti sembra che siano buttate lì unicamente come slogan elettorali. E’ quindi inutile parlare di “Bilancio partecipativo” o di “Finanza di progetto” se non si indicano quali tipologie si intendono concretamente applicare.
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– Accertamenti. Quando si elabora un programma elettorale è utile verificare se quanto si propone non sia già previsto dalla normativa corrente (ad esempio a livello ambientale) e/o non sia limitato unicamente a sfere di iniziativa privata (ad esempio nel commercio di beni consumi) in cui l’operatività del comune rimane limitata in quanto deve rispettare determinate libertà d’azione (ad esempio la libertà di commercio).
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– Interventi di gestione corrente. Non bisogna confondere gli interventi di gestione corrente con quelli invece che rientrano nelle scelte di una amministrazione comunale.
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– Debiti del comune. Il comune di Veglie ha ben 6.000.000 di Euro di debiti e in ogni esercizio annuo deve accantonare per l’ammortamento di tale importo una somma di oltre 700.000 Euro. Dico questo perché vi sono programmi con una miriade di proposte ma che non tengono conto di questo aspetto fondamentale e quindi sono state messe lì senza una previsione preventiva di costo. Per non parlare in alcuni casi di tempistiche che andrebbero ben oltre il prossimo mandato. A quel punto sono soltanto slogan e nulla più.
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– Prendere spunto da esempi virtuosi. Invece di prendere spunto da paesi più evoluti circa una sostituzione della raccolta di rifiuti porta a porta perché dispendiosa e nel tempo inefficace, ci si sofferma sul mantenimento della stessa il che sta ad indicare la mancanza di una vera e propria valutazione sul tema.
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– Gravi carenze programmatiche. In gran parte delle liste mancano: creazione di una Isola Ecologica (che hanno tutti i comuni circostanti), adeguamenti alla normativa regionale sul randagismo attraverso la creazione di un canile comunale e di una assistenza veterinaria H24, incremento del verde pubblico all’interno del contesto urbano, attenzione maggiore ai disabili mediante interventi di carattere urbanistico e servizi, presidio sanitario, ecc…
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– Mancanza di progettualità sulle attività produttive. Il tema cruciale del lavoro è affrontato in modo ampiamente insoddisfacente e trascurabile dai contendenti in quanto non vi è manco l’intenzione di avviare un progetto da poter presentare ad eventuali aziende interessate ad insediarsi a Veglie. Se non si attraggono investimenti e si pensa di rilanciare un tessuto produttivo unicamente con quello che c’è qui non si va distante su questo tema.
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– Il Centro di Veglie. Sicuramente è da recuperare ma farne una priorità nell’ambito di un generale riassetto del territorio urbano è alquanto riduttivo quando invece dovrebbe essere inquadrato in una rivalutazione generale dell’insieme degli immobili presenti nel comune.
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– I fondi regionali ed europei. Fa piacere che questa mia proposta sia stata inserita in vari programmi, purtroppo più come slogan che altro. A parte il fatto che non basta una sola persona da destinare a tale mansione, bisogna avere comunque una formazione e una esperienza tali da riuscire a portarli a casa perché lor signori hanno dimenticato che se non presenti un progetto fatto come Dio commanda, quei fondi rimarranno una chimera.
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– Incompetenze e inadeguatezze del personale comunale. Stranamente questa evidenza è stata snobbata da tutte liste. Attualmente il comune di Veglie ha meno di trenta dipendenti (mentre per funzionare in modo adeguato dovrebbe averne almeno tre volte di più) ed in particolare certi uffici sono gestiti in modo parziale e/o da personale non all’altezza dei propri compiti. Quindi come fare a chiedere fondi europei e regionali da un lato e attrarre investimenti e aziende a Veglie dall’altro se non vi è un personale comunale veramente capace di realizzare progetti a loro sostegno?!
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Yvan Rettore
25 agosto 2020