“LU FANOI” DI VEGLIE
Sono trentasei i comuni pugliesi iscritti nel registro dei rituali festivi legati al fuoco della Regione Puglia. Trentasette col recente riconoscimento a Gallipoli della focareddrha di Sant’Antonio e del falò del pupo di cartapesta nella notte di San Silvestro.
Possono richiedere l’iscrizione nel registro le amministrazioni comunali o gli enti che svolgono attività senza scopo di lucro che organizzano eventi di valore storico, religioso e culturale legati al fuoco, con periodicità e da almeno venti anni.
Anche a Veglie si festeggia ogni anno Sant’Antonio Abate con l’accensione del tradizionale “Fanoi”, termine derivato dal greco “fanos” (φανοσ), lanterna, fanale, lume (Gilberto Spagnolo, in Antonio Catamo).
Negli ultimi decenni forse è saltata soltanto l’edizione 2021, e non per mancanza di impegno o devozione, ma per motivi imposti dalla legge di carattere sanitario (la pandemia del Covid-19).
Forse esistono documenti negli archivi comunali o parrocchiali che testimoniano la vecchia tradizione del falò a Veglie.
Ma sicuramente la devozione dei vegliesi al santo di origine egiziana si evince anche dagli affreschi che si possono ancora ammirare all’interno della cripta della Favana, e nella chiesa di San Giovanni Battista e Santa Irene.
Il vantaggio di ottenere l’iscrizione nell’elenco regionale sarebbe la possibilità di ottenere eventuali finanziamenti pubblici per la realizzazione dell’evento, e una maggiore visibilità della manifestazione.
Veglie, 24/01/2025
Dott. Fabio Coppola
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