«Ciao, Possiamo riconoscerci?»
La raccolta di Poesie “UNALGIORNO” di Benedetta PATI sarà presentata Domenica 25 Febbraio 2018 al Cosmopolitan Art Center di Veglie
VEGLIE – Domenica 25 febbraio 2018 alle ore 18,30 presso il Centro culturale d’Arte “Cosmopolitan Art Center” in via Vittorio Veneto n.64 a Veglie sarà presentato il libro “UNALGIORNO” di Benedetta PATI.
Dialogherà con l’autrice Remo COPPOLA, direttore del Centro Culturale. La declamazione poetica dei versi di Benedetta sarà curata da Marilù VALENTINO, Marilena VERGINE, Alessandra PERRONE e Ludovica ZECCA attrici del “Teatro delle Rane” di Leverano.
Info e Notizie tratte dalla presentazione del Libro al Fondo Verri di Lecce:
“Unalgiorno”, raccolta di trecentosessantacinque componimenti dallo stile variegato, racconta la storia di un esperimento sociale e letterario in cui l’autrice ha voluto descrivere, giorno per giorno, le emozioni di un anno.
Sotto forma di rubrica quotidiana, i componimenti racchiusi in questo manoscritto descrivono dettagliatamente i sentimenti nascosti in un animo umano che, silenzioso e solo, di notte, si ascolta. Versi scritti di getto, parole polisemiche, flussi di pensieri, immagini, dialoghi surreali, riflessioni in prosa, verbi inventati e strutture visive che permettono al lettore di immedesimarsi in un mondo che, scritto da uno e pensato per esser letto da tutti, lascia spazio alle più svariate forme di immaginazione.
In ogni scritto c’è un messaggio astratto mutato in tangibile; un’immagine reale descritta e sgretolata; un sentimento umano che si converte in semplice e pura poesia lasciando, in chi legge, un solo desiderio: riconoscersi.
Benedetta Pati, classe 1993, è una scrittrice e attrice salentina (vegliese) laureata in lingue e letterature straniere. Attraverso brevi componimenti per la scuola, sin da bambina dimostra una spiccata dote per la poesia ed il teatro sino a quando, all’età di 15 anni, frequentando un laboratorio teatrale organizzato dalla Pro Loco di Veglie con la Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie, decide di fare dell’arte la sua vita. Pochi mesi dopo diventa membro del Teatro delle Rane con il quale, ad oggi, continua a collaborare in diverse produzioni, ultima delle quali “La Mandragola”, nel ruolo di Lucrezia. Nel 2014 si trasferisce a Siviglia per motivi di studio e, un anno dopo, inizia a lavorare come guida turistica a Dublino. Rientrata a Lecce nell’autunno del 2016, prosegue gli studi universitari, collabora per diversi mesi con una testata giornalistica locale occupandosi di cultura e spettacolo e, contemporaneamente, frequenta l’Accademia Mediterranea dell’Attore dove ha la possibilità di lavorare con maestri di fama internazionale. Nel 2017 partecipa al concorso letterario “Italo Calvino” con un romanzo inedito e, nello stesso periodo, pubblica con la casa editrice indipendente “Libereria” la sua prima raccolta di poesie intitolata “Unalgiorno”.
(Info e Notizie tratte dalla presentazione del Libro al Fondo Verri di Lecce)
Questo è il pensiero di Benedetta Pati scritte sul suo profilo il 27 novembre 2017 a conclusione della sua raccolta di poesie «UNALGIORNO»:
«È sempre così che succede: le cose belle finiscono proprio nel momento in cui stanno per iniziare.
Come quando da bambini non vedevamo l’ora di arrivare alla fine del gelato per incontrare quella magica punta di cioccolato che ci faceva tanto gioire. E poi? Una volta addentato il nostro desiderio, del grande sogno non rimaneva che l’idea, il gusto e forse, nei cuori dei più fortunati, una goccia …in più di felicità. Ed era di questo che ci accontentavamo. Era questo che ci faceva sorridere. Era questo che rendeva ognuno di noi un essere semplice e speciale: unico, come la punta del magico trofeo.A distanza di 365 giorni, mi ritrovo anche io a mordere l’ultimo pezzo di quello che, un anno fa, non avrei mai immaginato di arrivare a chiamare “il mio progetto”. Si è trattato di un caso, di un momento, di una scommessa con la vita che pian piano ho visto diventare una necessità. Di un dubbio trasformato in forza, di una scelta imprevista che, inaspettatamente, mi ha portato ad un traguardo piccolo, discreto, insignificante forse ma, per me, importante quanto quella tanto desiderata punta di cioccolato.
Il ventuno novembre duemilasedici decidevo di mettermi alla prova. Niente concorsi, niente gare, niente promesse, solo un appuntamento fisso, ogni sera, prima di andare a dormire: io, la mia penna ed una poesia. Una al giorno.
È stato bello perdersi. È stato bello vedere crescere la voglia di andare avanti. È stato bello, conoscermi. Ho scoperto e riscoperto. Dato e ricevuto, composto e inventato.
E sempre di getto.
Sempre senza piani.
Sempre per me.
E sempre con me.»
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