IL CONSIGLIO SI STATO RESPINGE IL RICORSO. IL SANSIFICIO NON SARÀ REALIZZATO
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(G.d.M. 24/6/2014)
Respinto dal Consiglio di Stato il ricorso presentato dal «Consorzio Agrario Salento Agricolo»
SANSICIFIO, IL NO É DEFINITIVO
Ribadito quanto già affermato: «Nessun opificio in una zona a vocazione agricola»
VEGLIE – Il «no» al sansificio diventa definitivo. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del «Consorzio agrario Salento agricolo», che aveva chiesto la revoca della sentenza che già aveva sancito il divieto.
Contro la realizzazione del sansificio si sono costituiti i comuni di Veglie, Porto Cesareo e San Donaci, difesi dall’avvocato Pietro Quinto, il comune di San Pancrazio, con l’avvocato Adriano Tolomeo, la società «Tenute Mater Domini» di Pierandrea Semeraro, con l’avvocato Saverio Sticchi Damiani, e una lunga serie di aziende agricole che sorgono nella zona in cui doveva sorgere la struttura, tutte difese dall’avvocato Angelo Vantaggiato. E proprio al folto gruppo di oppositori il Consiglio ha dato definitivamente ragione.
La vicenda giudiziaria va avanti dal 2010, da quando, cioè, il Comune si è opposto a fornire il permesso di costruire in sanatoria al Consorzio, difeso dagli avvocati Gianluigi Pellegrino e Angelo Clarizia. L’azienda voleva avviare i lavori in un immobile preso in affitto dalla società «Oil Salento». ll progetto prevedeva la riconversione della costruzione, ex sede di un pomodorificio, per la realizzazione di un impianto di trattamento della sansa vergine finalizzata alla produzione di «nocciolino». ll diniego è arrivato perché l’impianto sarebbe dovuto sorgere in una zona destinata ad attività agricole e connesse, nelle quali non rientra la lavorazione della sansa, ritenuta invece attività industriale. A nulla sono valsi i ricorsi del Consorzio.
da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 24 Giugno 2014
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(N.Q.d.P. 24/6/2014)
Il Consiglio di Stato dice no alla nascita di un sansificio nel “Parco del Negramaro”
VEGLIE – No definitivo da parte del Consiglio di Stato al progetto per la realizzazione di un sansificio a Veglie. I giudici della suprema corte hanno dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal Consorzio Agrario Salento Agricolo contro una precedente sentenza dello stesso Consiglio di Stato che aveva respinto l’appello avverso la sentenza del Tar di Lecce che a sua volta aveva rigettato l’opposizione del Consorzio Agrario Salento Agricolo al diniego del Comune di Veglie opposto alla richiesta di costruzione in sanatoria del sansificio.
Contro la realizzazione del sansificio si erano costituiti i Comuni di Veglie, di Porto Cesareo e Sandonaci con l’avvocato Pietro Quinto, il Comune di San Pancrazio con l’avvocato Adriano Tolomeo, la società Tenute Mater Domini di Pierandrea Semeraro con l’avvocato Saverio Sticchi Damiani e numerose altre aziende agricole insistenti in quell’area, difese dall’avvocato Angelo Vantaggiato. A tale gruppo di legali il Consiglio di Stato ha dato ragione sancendo in maniera definitiva l’irrealizzabilità dell’opera.
Il Consorzio Agrario, difeso dagli avvocati Gianluigi Pellegrino e Angelo Clarizia, avrebbe voluto realizzare un impianto per il trattamento della sansa vergine, ristrutturando e ricovertendo un ex pomodorificio, nel cui immobile dismesso avrebbe prodotto e commercializzato “nocciolino” ricavato dalla sansa tramite essiccazione in un’area definita agricola nel piano urbanistico e inserita del “Parco del Negroamaro”.
dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Martedì 24 Giugno 2014
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(da LeccePrima.it)
La sesta sezione del Consiglio di Stato ha respinto, ritenendolo inammissibile, il ricorso presentato dal “Consorzio agrario Salento agricolo” nel tentativo di revocare un precedente pronunciamento. Contro quel progetto di un opificio per nocciolino, diversi Comuni e imprenditori agricoli
ROMA – Il sansificio a Veglie non si farà. Una sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato (presidente ed estensore, Stefano Baccarini) respinge, ritenendolo inammissibile, il ricorso presentato dal “Consorzio agrario Salento agricolo” nel tentativo di revocare un precedente pronunciamento della quarta sezione che, di fatto, dando ragione ai giudici del Tar di Lecce, riteneva sacrosante le rimostranze di un gran numero di enti pubblici, associazioni e aziende private, contro la realizzazione dell’opera per la produzione di nocciolino.
Di fatto, il pronunciamento di oggi sancisce un “no” definitivo alla creazione della struttura, che sarebbe dovuta nascere in un immobile ormai dismesso, preso in affitto dall’Oil Salento. Si chiude quindi una questione a dir poco annosa.
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