SANSIFICIO: ASSOLTI IL LEGALE RAPPRESENTANTE DELLA OIL SALENTO E IL FUNZIONARIO COMUNALE DI VEGLIE PER LA PRESUNTA LOTTIZZAZIONE DEL SANSIFICIO
Il Giudice Monocratico del Tribunale di Lecce, Sergio Tosi, ha assolto con una sentenza di non colpevolezza il legale rappresentante della “Oil Salento” e il funzionario del Comune di Veglie nel processo riguardante la presunta lottizzazione per la realizzazione del sansificio nel territorio di Veglie.
Gli imputati sono stati assolti dai reati di lottizzazione abusiva (perché il fatto non sussiste) e di falso materiale ed ideologico commesso da pubblico ufficiale (perché il fatto non costituisce reato).
Il sostituto procuratore Ennio Cillo aveva chiesto invece la prescrizione per l’accusa di lottizzazione e un anno per il falso.
Le motivazioni saranno depositate nei prossimi quindici giorni.
Secondo le tesi dell’accusa, il progetto del sansificio sarebbe stato realizzato senza tenere conto delle normative urbanistiche che ricadono nella zona dello stabilimento. Nel 2008, infatti, sarebbe dovuto entrare in funzione il sansificio nella zona del Parco del Negroamaro che è un’area ad esclusiva vocazione agricola.
L’inchiesta venne avviata nel 2008 a seguito di un esposto presentato da parte del “Comitato Ambiente Sano” di Veglie, costituitosi parte civile insieme a “Legambiente” e “Salute Pubblica”.
Nell’esposto veniva contestata ad entrambi gli imputati l’ipotesi di falso perché, secondo il Comitato, la relazione istruttoria relativa al progetto conteneva false affermazioni. In una di queste affermazioni si riteneva compatibile la realizzazione dell’impianto in quella “zona agricola” in quanto si trattava di ristrutturazione di un edificio industriale destinato a pomodorificio già esistente e l’attività di estrazione dell’olio di sansa del nuovo impianto rientrava tra le attività agricole.
L’accusa invece affermava il contrario ritenendo che l’impianto fosse a tutti gli effetti uno stabilimento industriale per la lavorazione di un sottoprodotto agricolo e pertanto non in linea con la vocazione tipica del Parco del Negroamaro.
Secondo gli avvocati di parte civile, tra cui Emanuela Pispico, Andrea Casamassima e Giovanni Aquaro, un impianto di quelle dimensioni poteva causare un grave impatto ambientale nel vasto territorio del Parco del Negroamaro in cui è compreso anche Veglie.
Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Luigi Rella e Giovanni Erroi.
5 maggio 2016
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