“GLI ALBERI – ESSERI INVISIBILI”
Mostra fotografica nel Centro Storico di Veglie a partire dal 31 luglio 2022
VEGLIE – Si veste d’arte il centro storico di Veglie che, da domenica 31 luglio, accoglierà una mostra permanente a cura di Cosimo Savina e Giovanni Potì dal titolo “Saeculares Oleae”. Venti installazioni fotografiche che raccontano, attraverso gli occhi dei due fotografi, il repentino cambiamento del paesaggio rurale in seguito all’epidemia di xylella che ha pesantemente impattato sull’hinterland vegliese e sulla sua economia in gran parte basata sulla produzione dell’olio sin da tempi lontani, come testimonia la presenza di numerosi frantoi ipogei nel centro storico.
La mostra fotografica «SAECULARES OLEAE» sarà allestita “open air” su via San Giovanni, asse principale del Centro Storico di Veglie, che collega “Porta Nuova” a “Piazza Umberto I” e saranno liberamente fruibili.
Obiettivo della mostra è quello di raccontare, con documentazione fotografica, la veloce evoluzione avvenuta negli ultimi anni, dall’arrivo dell’epidemia fino alla quasi totale desertificazione dove la vegetazione ha lasciato spazio a tronchi carbonizzati.
Altra riflessione si apre guardando al futuro e ripensando a come sostituire o integrare l’esistente, consapevoli del fatto che la presenza di alberi e spazi verdi sia elemento imprescindibile per la qualità della vita delle comunità.
L’iniziativa è sostenuta dal Comune di Veglie – Assessorato alla Cultura con il patrocinio del GAL Terra d’Arneo.
Oltre a rendere omaggio agli ulivi secolari, veri protagonisti della mostra, e per tanti anni elemento fondamentale per l’economia del nostro territorio, gli autori si propongono di sensibilizzare, soprattutto le nuove generazioni, al tema dell’importanza degli alberi in genere, per la vita sulla terra.
Scopo di questa mostra è quello di rendere gli alberi visibili, di farli guardare con occhi diversi, di far prendere coscienza della loro essenziale presenza per la vita sulla terra.
“Una mostra unica nel suo genere in Puglia dall’alto valore sociale e culturale che abbiamo favorevolmente accolto, – afferma Katia Prato, Assessore alla Cultura del Comune di Veglie. – La mostra, valorizzata da un sistema d’illuminazione pensato ad hoc, sarà visibile a tutti e in qualunque momento. Ci auguriamo che la visita, oltre che lanciare stimoli di riflessione sul paesaggio drasticamente modificato, sia occasione per scoprire il centro storico della nostra città. Ringrazio i fotografi Cosimo Savina e Giovanni Potì per aver proposto e condiviso questo progetto con l’amministrazione ed il GAL Terra d’Arneo per aver patrocinato l’iniziativa”.
“Un tema che ci sta molto a cuore quello della rigenerazione del paesaggio rurale dopo l’epidemia di xylella, – sottolinea Cosimo Durante, Presidente del GAL Terra d’Arneo. – Abbiamo difatti attivato misure apposite per favorire e sostenere attività di sperimentazione, miglioramento e rifunzionalizzazione agricola, produttiva e ambientale di terreni colpiti dalla Xylella. Essendo di fronte ad un cambiamento epocale per il territorio salentino ben vengano le iniziative come queste che rinsaldano il legame tra cittadini, ambiente e paesaggio.”
Le piante, che occupano l’85% della biomassa esistente sul pianeta, sono il motore principale di tutto ciò che vive.
La temperatura che permette la vita, l’ossigeno che respiriamo, la catena alimentare che permette di nutrire il nostro corpo, sono possibili esclusivamente grazie alle piante.
Difficilmente consideriamo che ci nutriamo con i loro frutti, foglie, semi, radici, perché nonostante questo non diamo valore a chi li produce.
I protagonisti delle immagini di questa mostra sono GLI ULIVI SECOLARI, PATRIMONIO DEL NOSTRO TERRITORIO, CARATTERISTICA DEL PAESAGGIO E ANTICA FONTE DI REDDITO PER TANTE FAMIGLIE.
Dare per scontata, “ovvia” la loro presenza si rischia di trascurare la complessità che è nascosta nella loro indispensabile esistenza.
Dobbiamo quindi cominciare a conoscere ed apprezzare le qualità e la natura degli alberi, per poterli “vedere” perchè, in quanto uomini, noi vediamo solo ciò che conosciamo.
Se questa mostra riuscisse a svegliare qualche coscienza assopita, avremmo fatto tutti un piccolo/grande passo per far ereditare un pianeta ancora vivibile alle future generazioni.
“…..Ho sottoposto un test ai miei studenti di varie parti del mondo e non solo, posso dire che questo test è stato sottoposto a diversi milioni di persone… io faccio vedere cinque diapositive in sequenza che hanno tutte in comune il fatto di essere per il 99% composte da piante; quindi immaginatevi delle diapositive dove si vede un’enorme foresta di piante e poi in un angolo, da qualche parte, un altro soggetto. Quindi si vede in una diapositiva una ranocchia, in un’altra un alce, in un’altra diapositiva una persona, in un’altra un uccello…e si chiede: che cosa vedete?
La risposta classica del 96% delle persone è, in sequenza, una rana, un’alce, una persona ed un uccello.
Nonostante insegni una materia che si chiama “Etologia Vegetale” e nonostante che i ragazzi che seguono le mie lezioni si aspettino di sentir parlare di piante, alle proiezioni delle diapositive la risposta è sempre la stessa: una rana, un’alce, una persona ed un uccello.
Alla fine si fa vedere una diapositiva dove ci sono soltanto piante, e la risposta è: professore qui non c’é nulla, non c’è assolutamente niente….”
Stefano Mancuso
botanico, accademico e saggista
estratto dalla conferenza Le parole del Vieusseux
trasmessa online il 28 novembre 2020 sulla parola TERRA