Rete Indipendente Veglie: «AUMENTO TRASPORTI E MENSA: NON DALLE NOSTRE TASCHE!»

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Comunicato Rete Indipendente

VEGLIE – Come Rete Indipendente torniamo a parlare dei temi del nostro paese; finora siamo stati attenti osservatori dell’operato della nuova amministrazione, sicuramente ora non continueremo a guardare perché il tempo è scaduto, è ora di iniziare a tirare le somme.

Siamo del parere che ogni amministrazione abbia bisogno di tempo per rivelare il proprio operato, non si possono giudicare degli atti inesistenti.

Premesso, inoltre, che non ci schieriamo con nessuno, la nostra azione è basata sul dialogo con le forze politiche di maggioranza e di opposizione, ma a giudicare l’azione politica sono sempre i fatti e in una democrazia riteniamo sia importante dare un contributo anche con la critica costruttiva per tutelare i diritti sociali di ogni individuo e mantenere salda la libertà di parola e di opinione, elementi fondanti di una società democratica.

Considerando tale premessa ed entrando quindi nell’anatomia dei diritti sociali, l’attuale amministrazione ha redatto un nuovo documento sulle tariffe in merito alla refezione scolastica e trasporto, con l’applicazione di nuovi parametri ISEE sulla base dell’art.53 della Costituzione, scelta che riteniamo sacrosanta, in quanto i criteri di progressività sono fondamentali per un’equa ripartizione dei pagamenti sulla base del reddito di ciascun cittadino.

Tuttavia, non possiamo esimerci dal dire che i parametri che l’amministrazione ha redatto non manifestano alcuna equità, anzi sottraggono diritti fondamentali al cittadino, tra i quali il diritto di avere accesso a dei servizi fondamentali dediti all’istruzione come mensa e trasporto.

Reputiamo che la logica delle fasce di reddito scelta dall’amministrazione comunale non sia ponderata, poiché non tiene conto dei beneficiari a cui fa riferimento. Ad esempio, non tutti i cittadini che hanno un ISEE maggiore o pari a 15.000€ di reddito sono ricchi o benestanti; per tale motivo prima di impostare determinati limiti economici bisogna tener conto di un fattore fondamentale, cioè che  l’indicatore ISEE non prende realisticamente in considerazione la condizione sociale del cittadino, ma si basa su un rapporto approssimativo di quello che potrebbe essere la realtà.

Questa è una delle ragioni per cui diversi comuni cercano di allargare sempre di più la platea di riferimento, perché il diritto all’istruzione e quindi l’accesso ai servizi NON DEVE ESSERE PRECLUSO A NESSUNO, in particolare a coloro che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e a sostenere le spese scolastiche per i propri figli.

Siamo quindi del parere che lo spirito con cui è stato redatto il “Regolamento di Refezione Scolastica e Trasporto”, non abbia nulla a che fare con l’art. 53 della nostra Carta Costituente, anzi l’azione della maggioranza compromette l’art 3 comm.2, e gli art. 33 e 34 della nostra Costituzione.

Tale preferenza amministrativa potrebbe portare ad un effetto domino che eventualmente intaccherà gli introiti dedicati a tali servizi, in quanto, se diminuiranno i beneficiari che usufruiscono dei servizi scolastici, conseguentemente il risultato sarà o il pareggio o addirittura la diminuzione del contributo a sostegno dei suddetti servizi.

“Della serie la matematica non è un’opinione: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, non il prodotto cit., ci raccomandiamo su questo. Volevamo farvi presente questa ultima frase per stemperare il clima e ringraziare l’amministrazione per aver provato a copiarci nel comizio elettorale, cosa che non è riuscita, però c’è da dire che politicamente gli addendi non sono in alcun modo cambiati. A buon intenditor…”

In queste ore sta girando un messaggio per spiegare le ragioni della scelta dell’amministrazione che si rifugia nei dati ISTAT, il quale ha poco a che vedere con la scelta degli scaglioni effettuata. In sintesi, per l’amministrazione la scelta di questi scaglioni è stata ragionata per raggiungere la contribuzione del 36% così da sopperire ai costi dei servizi, in  quanto il comune mette a disposizione 134.000€ l’anno. Allora la domanda che ci si pone è la seguente: chi dovrebbe tutelare l’amministrazione, il cittadino o gli introiti comunali?

La risposta è entrambe. Perché, come evidenziato prima, se la proiezione è stata effettuata su un target di 130 bambini che usufruiscono dei servizi ed ora, a causa degli aumenti, sono diminuiti ad 80, quale soluzione si ha? Questo andamento determinerà una riduzione del numero dei beneficiari anche per il prossimo anno?

Un’amministrazione attenta dovrebbe di certo ricercare una soluzione per sopperire alla mancanza di fondi allo scopo di includere quanti più riceventi possibile per non pesare sulle spalle delle famiglie vegliesi che usufruiscono dei servizi scolastici.

In conclusione, come Rete Indipendente crediamo in un’istruzione libera e accessibile a tutte e tutti; l’invito che facciamo all’amministrazione comunale è quello di modificare immediatamente gli scaglioni del  “Regolamento sulla Refezione Scolastica e Trasporto” senza attendere, in modo garantire tale servizio a quante più famiglie possibile. Se la questione risultasse problematica a causa della mancanza di fondi pubblici provenienti dalle casse comunali, cosa che non crediamo, invitiamo l’amministrazione pubblica a prendere in considerazione la possibilità di tagliare costi non necessari.

Rete Indipendente

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