FACCIAMO DI “PIAZZA UMBERTO I” UN’ISOLA PEDONALE SERALE ALMENO IN ESTATE
VEGLIE – Per i vegliesi di una certa età è facile ricordare gli anni in cui a Veglie alle ore 18:00 di ogni giorno, puntualmente, un addetto posizionava sulle vie di ingresso in Piazza Umberto I un palo con un segnale di divieto di transito che nel gergo comune veniva chiamato “DISCO”. Da quell’ora era assolutamente vietato transitare nella Piazza di Veglie con un veicolo (“alla chiazza ‘nc’è lu discu e non si passa”).
Erano gli anni in cui la Piazza era il cuore pulsante della vita sociale di Veglie. Sulla Piazza si formavano decine di capannelli di persone che discutevano di tutto e di più. Era il luogo in cui si programmavano le giornate di lavoro per i giorni successivi, si chiudevano contratti lavorativi, si consumavano caffè e altro nei locali che si affacciavano in Piazza. Tutto ciò accadeva in una tranquilla isola pedonale dove l’unico rumore era il vociare delle persone. Una situazione oggi difficilmente immaginabile da chi non ha vissuto quei periodi.
Da molti anni non è più così. Da molti anni la Piazza si è svuotata e non è più il centro della vita sociale del paese. Il lavoro non si cerca più in Piazza; i giovani hanno scelto altri posti dove trascorrere le serate; e per prendere un caffè in Piazza ognuno sente il diritto di poter parcheggiare quasi sotto il bancone del bar.
Da qualche tempo però si intravede un ritorno a rivivere la Piazza. Anche molti giovani stanno riscoprendo il valore della Piazza come luogo di incontro.
Martedì 1 Maggio con alcuni amici abbiamo scelto di trascorrere la serata in Piazza e ascoltare dei musicisti che si esibivano in una jam session organizzata da un bar. Una bella serata con tanta gente. Una serata che può essere considerata l’anteprima di quello che potrebbero essere le prossime sere d’estate vegliesi.
Un bella cornice per un bel salotto cittadino se non fosse stato per il continuo, inopportuno e rumoroso transito di auto.
Se teniamo conto che Veglie è ormai un paese che nei mesi estivi ha un ottima presenza di turisti che albergano nelle strutture ricettive è inevitabile cominciare a programmare già da adesso un piano del traffico per il centro storico adeguato ad un paese turistico e che permetta un decoro urbano appropriato al nostro paese.
È opportuno e indispensabile cominciare a ripensare nuovamente all’utilizzo del vecchio “DISCO” o ad altri strumenti più moderni per impedire il passaggio dei veicoli in Piazza Umberto I negli orari serali e far godere in tranquillità ai turisti e ai vegliesi il Salotto del Paese e gli eventi che si andranno a sviluppare nel corso dell’estate. L’isola pedone serale dovrebbe ritornare ad essere un’abitudine di tutti i giorni. Solo così si può cambiare la mentalità del parcheggio selvaggio in Piazza. E, a differenza di quanto si possa credere, l’isola pedonale non inciderebbe negativamente sulle entrate degli esercizi commerciali.
Non credo sia indispensabile parcheggiare la propria auto sotto le vetrine dei locali della Piazza per andare a prendere una consumazione. Esistono dei parcheggi nei dintorni della Piazza che offrono decine di posti auto (largo Porta Nuova, Chiesa Madonna delle Grazie, Scuola Marconi). Il loro utilizzo permetterebbe di dare un volto nuovo alla Piazza (almeno la sera).
Per coloro che troveranno da obiettare affermando che il divieto di transito impedirebbe l’afflusso su via Carducci la risposta è semplice: basterebbe invertire il senso di marcia di via Santo Spirito consentendo il transito dalle scuole Marconi in direzione Piazzetta XXIV Maggio e svoltando in via Carducci (come già era qualche anno addietro).
Con questa lettera abbiamo esposto quello che è il pensiero di molti cittadini. La verifica della possibilità di mettere in atto l’isola pedonale serale spetta agli amministratori, ai tecnici e alla polizia municipale. In tanti ci sperano.
L’estate sta arrivando… Facciamo della nostra Piazza un Salotto per i Vegliesi e per i Turisti. Liberiamola dalle auto.
2 maggio 2018
Veglie News (Fernando Leardi)
Bisogna dire anche che la piazza e i suoi dintorni sono sporchissimi di escrementi di piccioni.
Sono talmente tanti che se si praticano quei luoghi spesso si può notare un effetto scenografico che simula la pioggia, purtroppo di cacca di piccione, che cade su tutti i posti: sulle poche panchine esistenti (che per questo motivo sono inutilizzabili dai vegliesi e dai turisti), sui monumenti, sui marciapiedi.
Se si alza lo sguardo per ammirare i monumenti, il portale della Chiesa Madre, i cornicioni delle abitazioni, si può notare che sono tutti pieni di escrementi di piccioni che oltretutto corrodono in maniera devastante la pietra di cui sono fatti.
[…] QUANDO IN PIAZZA C’ERA IL «DISCO» – FACCIAMO DI “PIAZZA UMBERTO I” UN’ISOLA PEDO… […]