Casa Pound: «Chiediamo alla Soprintendenza Archeologia della Puglia che ha acquisito il sito archeologico di riqualificare tempestivamente affinché sia reso disponibile per turisti e visitatori
(Comunicato stampa Casa Pound Veglie)
Porto Cesareo, 7 Febbraio: “Riqualificare Scalo di Furno”, questo il testo dello striscione affisso dai militanti di CasaPound Italia, presso la località Scalo di Furno a nord di Porto Cesareo, gioiello della costa ionica salentina, per protestare contro la mala gestione del sito archeologico.
«Durante un nostro sopralluogo ci siamo trovati di fronte uno scenario di degrado e di abbandono: sterpaglia e immondizia hanno ricoperto il sito archeologico di Scalo di Furno, un villaggio risalente all’Età del Bronzo , la cui scoperta avvenuta nel 1963 ha riportato alla luce numerosi reperti micenei provenienti da Itaca e Cefalonia, sculture votive e un’area cultuale dedicata alla dea Thana”, si legge nella nota diffusa da CasaPound Italia. Il sito – spiega la nota di Cpi – è stato interessato da un investimento di 700 mila euro, di cui 600 provenienti da fondi comunitari e 100 da un cofinanziamento di soldi comunali di Porto Cesareo, che sarebbero dovuti essere utilizzati per recuperarlo totalmente e inserirlo all’interno di un percorso storico e culturale aperto al pubblico. Dopo l’inizio dei lavori lo Scalo di Furno è stato però abbandonato ai rifiuti e al vandalismo. Si tratta, pertanto, dell’ ennesimo sperpero di denaro pubblico, che i nostri concittadini versano faticosamente nelle casse dell’amministrazione comunale».
«Chiediamo alla Soprintendenza Archeologia della Puglia che ha acquisito il sito archeologico di riqualificare tempestivamente affinché sia reso disponibile per turisti e visitatori. Con questa iniziativa – conclude la nota – vogliamo risvegliare le coscienze dei nostri concittadini e sensibilizzare le istituzioni locali affinché si impegnino in una seria lotta al degrado e ridonino al nostro territorio la dignità che tanto merita».
Casa Pound Veglie
7 Febbraio 2016