«PESARE SEMPRE LE PAROLE, SAPERE SEMPRE DI COSA SI PARLA e DIRE LA VERITA’» Il Sindaco di Veglie Claudio Paladini risponde alle critiche riguardanti l’ultimo Consiglio Comunale

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Il Sindaco Claudio Paladini spiega ai concittadini cosa è successo nell’ultima seduta del Consiglio Comunale e riferisce dello  stato di personale disagio  causato dagli interventi di alcuni Consiglieri

Di seguito il testo integrale della lettera del Sindaco di Veglie Claudio Paladini in risposta alle critiche riguardanti l’ultimo Consiglio Comunale lanciate dai Consiglieri di Opposizione:

………… PESARE SEMPRE LE PAROLE …………

………… SAPERE SEMPRE DI COSA SI PARLA …………

………… DIRE SEMPRE LA VERITA’ ANCHE SE SCOMODA …………

Questi tre “semplici precetti” sono alla base del mio modo di agire  perché

  • Occorre sempre “pesare” le parole per essere ben compreso da chi ci ascolta e non creare confusione o, peggio, inesistente “allarmismo”;
  • Occorre sempre sapere di cosa si parla e non parlare di cose di cui non si sa assolutamente niente o, peggio, esprimere pensieri e dare notizie  che non hanno alcun riscontro nella realtà;
  • Occorre dire sempre la realtà perché, lo dice un vecchio  e saggio detto, “le bugie hanno la gambe corte”.

Questi “semplici precetti” vanno applicati nella vita di tutti i giorni , in ogni contesto sociale e, ancora di più, nei contesti in cui si ricoprono cariche ufficiali  che hanno rilevanza nella vita di molte persone.

Questa breve premessa si è resa necessaria per iniziare a spiegare cosa è successo nell’ultima seduta del Consiglio Comunale e far capire ai nostri concittadini lo stato di personale disagio  causato dagli interventi di alcuni Consiglieri.

Nel corso dell’esame dell’argomento inerente l’approvazione del rendiconto della gestione economica del Comune per l’anno 2017 è accaduto che:

Un Consigliere ha detto,  sintetizzando,  che un soppalco esistente nella locale Biblioteca era a rischio di crollo. Ciò non risulta allo scrivente. Qualora questa notizia fosse stata vera si sarebbe immediatamente   provveduto a chiudere la Biblioteca per evitare pericoli a tutti i frequentatori della stessa (teniamo presente che la maggioranza dei fruitori dei servizi bibliotecari sono studenti, sono figli di tutti noi e vorrei proprio vedere chi è quel genitore disposto a mettere in pericolo il proprio figlio – io no di certo).  Comunico, se ve ne fosse bisogno, che in  data 27 giugno ho richiesto al competente Ufficio di verificare la situazione e il responsabile del settore, dopo sopralluogo, ha comunicato che “… non è emerso alcun pericolo di possibili cadute di pannelli o crolli …” . Forse il Consigliere, forse sviato da notizie apprese e non personalmente controllate, non ha ben “pesato” le sue parole ovvero, e voglio crederlo, non si è reso conto del possibile  inutile allarmismo che la sua frase avrebbe creato nella popolazione.  Forse il Consigliere non sapeva di cosa si parlava? Chi può dirlo!

Un Consigliere (professionalmente preparato per leggere i bilanci) ha detto che avevamo speso nel 2017 ben 16.000 Euro per  spese di rappresentanza. A detto Consigliere è stato risposto, con dati alla mano incontrovertibili, che la spesa ammontava in tutto  a ben 265 Euro. Voglio sperare che quanto detto sia frutto di un semplice svista e non  altro.

Una Consigliera ha posto il problema  della tutela dei lavoratori addetti al Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) che prestano servizio “… anche per un’ora a settimana …” ed anche presso altro Comune. Forse la Consigliera (stento a crederlo) non ha ben  chiare notizie ed idee sul problema. Il Servizio ADI è  erogato dall’Ambito per la gestione dei Servizi Sociali di Campi Salentina (e non dal Comune). Il Servizio ADI è un servizio a domanda individuale che viene incontro alle esigenze della popolazione, soprattutto anziana, che necessita di assistenza e servizi di cura (generalmente viene prestato da personale  qualificato come Operatore Socio Sanitario). Per  essere ammessi a fruire del servizio è necessario che la persona richiedente si trovi in determinate delicate situazioni che devono essere, innanzitutto, conosciute e segnalate dal medico curante e successivamente “validate” da una apposita  Commissione istituita presso l’Ambito. Il Servizio è sicuramente molto importante ma la non fiorente situazione economica dell’Ambito non permette di estenderlo a tutti ma soltanto a chi rientra in determinati parametri stabiliti dalla legge. Ora richiedere che più persone fruiscano del Servizio ADI è legittimo, richiedere che si attivi il Servizio per più persone (che, purtroppo, non rientrano nei parametri  stabiliti) per far lavorare di più alcuni soggetti …. mi sembra quanto mai peregrino …. Il sottoscritto si è sempre attivato presso l’Ambito e presso i medici di base (l’ultima riunione l’ho avuta con i medici di Veglie circa una ventina di giorni fa) per potenziare e  migliorare il Servizio in favore dei cittadini di Veglie. Tutti, credo, sappiano quanto mi è a cuore  la tutela della salute e, credo, tutti sanno cosa fa il dott. Paladini per gli ammalati.

A questo punto e dopo oltre mezzora di  interventi, stanco delle inesatte notizie diffuse e  con la veemenza (me lo si permetta)  che è un tratto distintivo e personale,  non ho potuto più tacere  sulla cattiva informazione  che si  stava dando alla cittadinanza ed ho, quindi, ritenuto utile controbattere all’istante anche per evitare  pericolosi  ed ingiustificati allarmismi  (non esiste, lo ripeto, pericolo di crollo alcuno della biblioteca comunale).

Si era venuta a creare, ho ritenuto,  una situazione incresciosa.

Si era scambiata la sede del Consiglio Comunale per una “piazza”  in cui si stava tenendo un comizio e si stavano lanciando alla popolazione messaggi preoccupanti per i contenuti fortemente inesatti.

Più volte è intervenuto il Presidente per disciplinare lo svolgimento degli interventi sino a quando non si è visto costretto, a causa del clima “incandescente”, a togliere la parola al Consigliere.

I  Consiglieri  di minoranza hanno, a questo punto, abbandonato la Sala del Consiglio, nonostante fossero stati invitati dalla maggioranza al rientro.

Non voglio entrare in merito alla decisione assunta (anche se non posso fare a meno di esprimere il mio personale dispiacere e la mia più assoluta contrarietà) ma   voglio ricordare che  in una assemblea  correttamente svolta una persona per volta  parla e gli altri ascoltano e, successivamente, possono fare le loro dichiarazioni.  Fare “gazzarra” nuoce sicuramente a tutti ed espone tutti  a giudizi che non possono che essere fortemente negativi.

L’etichetta (stavo per  scrivere  “l’educazione”) istituzionale  va  sempre rispettata.

Mi auguro, per il futuro, che i lavori del Consiglio si svolgano in maniera ordinata, i toni  siano pacati e gli argomenti siano trattati con  l’esposizione di dati veri e riscontrati.

Il Sindaco di Veglie

dr. Claudio Paladini

2 luglio 2018