«MURENE»
Casa Editrice “Italo Svevo” – Collana “Incursioni”
Il romanzo della Scrittrice Vegliese Manuela Antonucci
Le lotte per la terra, il sangue della rivolta, un Sud dove lo Stato non arriva. E poi c’è lei, l’Anna, che sparisce nel nulla la notte in cui ha inizio l’occupazione dell’Arneo
«E a tutti sembrò strano che in quella notte, dove i fuochi dei morti si mischiavano a quelli dei vivi, ci fossero ancora al mondo alcuni uomini a comandare sui destini di altri.»
Murene, il romanzo d’esordio di Manuela Antonucci, è una storia dal sud, di sacrificio e ribellione, di rituali che si tramandano. Murene è ambientata nel Salento, terra tra Adriatico e Ionio dove soffia lo scirocco, un vento che soffia sui visi di eroi di una storia sconosciuta ai più.
«Da Taranto fino a Nardò non c’è nulla, c’è l’Arneo», scriveva Vittorio Bodini dell’agro salentino dove, negli anni Cinquanta, i contadini si organizzarono per prendersi la terra a cui avevano diritto. Furono picchiati e arrestati dalle forze dell’ordine, le biciclette, il loro unico bene, bruciate, ma l’Arneo, fino a quel momento escluso dalla Storia, divenne materia viva, e qui fa da sfondo alle vicende di due generazioni che là hanno vissuto e lottato.
Nino, che sogna di costruire il falò più alto che si sia mai visto, la Pietra, maciara che toglie l’affascino, Tonino, pescatore di murene; e poi i giovani: Salvatore, Maria, Liberata. In mezzo c’è l’Anna, che sparisce mentre sta raggiungendo i compagni nei campi. Un decennio dopo, il ritrovamento del suo anello riporterà alla luce quel mistero, rivelando l’anima più nascosta dei compaesani in un Sud tagliato fuori dalle cartoline, dove appunto «non c’è nulla, c’è l’Arneo».
«“Prendila se hai coraggio”, gridò la Ndata, ma Peppino, sulle prime, ascoltò la sua voce solo come un’eco. Si spostò per osservare la scena da vicino e lì vide la folla infervorata, che gridava. “Prendila!”, insisteva la compagna, sfidando a petto in fuori il maresciallo Cacciatore, e una schiera di gendarmi in posizione, con i mitra tra le mani. Lì in mezzo alle sue minne consacrate spuntava la bandiera del partito».
Manuela Antonucci, di Veglie nata a Copertino nel 1983, ha vissuto a Roma, Lisbona, San Paolo e Barcellona. Negli ultimi anni si è occupata soprattutto di narrazioni audiovisive per una casa di produzione spagnola. Murene è il suo romanzo d’esordio.
10 dicembre 2020