MINACCIA I GENITORI PER LA DROGA, in manette 40enne

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(dal N.Q.d.P. del 13/2/14 – di Fabiana PACELLA)

Sono stati madre e padre ormai disperati a rivolgersi alla caserma dei Carabinieri

VEGLIE – Anni di violenze, soprusi, dolore tra le mura domestiche sfociate nella denuncia coraggiosa di due genitori disperati.

E’  stato così arrestato C. M., 40 anni, di Veglie, qualche rogna con la giustizia e alle spalle una famiglia distrutta.

I carabinieri della stazione vegliese, al comando del maresciallo Matteo De Luca, gli hanno stretto ieri, all’ora di pranzo, le manette attorno ai polsi, su disposizione del pm  Roberta  Licci, per estorsione, minacce e maltrattamenti in famiglia. A chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine, dopo l’ennesimo intollerabile gesto del figlio sono stati papà e mamma, pensionati di 65 e 63 anni, persone perbene che hanno provato a lungo e invano a risolvere una situazione ormai al collasso. Tanto da averli ridotti sul lastrico, aver acceso un mutuo in banca ed aver chiesto aiuto economico ad altri parenti.

40 euro al giorno, ma costanti, da utilizzare per l’acquisto di droga. Ci hanno provato, mamma e papà, ad aiutare il loro ragazzo, ma il più delle volte hanno rimediato solo minacce, urla, altre richieste e paura. Non solo loro, ma anche le due soreldue denuncianti.

Il gesto più difñcile, in lacrime, è stato in qualche modo quello risolutivo, che almeno ha messo fine alla paura di marito e moglie, non meno provati ora che hanno consegnato alla giustizia il proprio figlio. Le indagini a seguito della denuncia, sono andate avanti una settimana.

dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Giovedì 13 Febbraio 2014 – Fabiana PACELLA

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(dalla G.d.M. del 13/2/14 )

Botte ai genitori, arrestato un violento

 

VEGLIE, e sul suo casellario giudiziale compaiono segnalazioni per reati contro la persona e contro la pubblica amministrazione. Stanchi delle continue vessazioni da parte del figlio, i genitori, entrambi sulla sessantina, si sono rivolti ai carabinieri della stazione locale, chiedendo aiuto.

ll padre faceva l’operaio, mentre la madre è casalinga: di certo, non hanno grosse possibilità economiche. A loro dire, C.M.  chiedeva insistentemente denaro. Trai 40 ed i 60 euro, che erano costretti a corrispondere fra urla, insulti e minacce di ogni tipo. Nessuno dei due coniugi, infatti, aveva la forza di resistere a quelle angherie. Più di una volta l’ira di C.M. si sarebbe scatenata contro la madre, persino con mazze e coltelli; lei però aveva sempre scelto di non farsi soccorrere dai sanitari per timore di rappresaglie da parte del figlio. Talvolta volavano anche suppellettili, oppure gli stessi mobili di casa diventavano bersaglio di corpi contundenti. E il tutto, in alcune occasioni, si era svolto anche in presenza di nipotini minorenni. Una violenza senza fine, fermata solo grazie all’intervento dei carabinieri.

da La Gazzetta del Mezzogiorno do Giovedì 13 Febbraio 2014

 

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