EOLICO SALICE – VEGLIE, NO DI LEGAMBIENTE – FUTURO VERDE: RINNOVABILI SOLO AD ALCUNE CONDIZIONI
BENE IL COMUNE DI VEGLIE, PREOCCUPATI PER IL SILENZIO DELL’AMMINISTRAZIONE DI SALICE
Si all’eolico e alle energie rinnovabili, ma ad alcune condizioni: uso delle tecnologie più innovative e no alle installazioni in zone a vocazione agricolo-turistica.
Questa la posizione del Circolo Legambiente Futuro Verde che fin dai primi giorni di attività, si è impegnato a studiare e approfondire i due progetti per l’installazione di impianti eolici nelle zone di Salice Salentino e Veglie da parte di Enel Green Power Italia e Iron Solar S.r.l.
La realizzazione di questi impianti deve necessariamente passare da due punti fermi: uso di nuove tecnologie e dotazione di un piano Regionale e Comunale per l’installazione di questi impianti.
“Le installazioni richieste dalle due società sono obsolete. Nel progetto saremmo contenti di vedere impiegate tecnologie più moderne, meno invasive e più efficienti che quindi riescano a non modificare radicalmente i nostri paesaggi e che riducano l’impatto di CO2 che le attuali pale hanno; basta pensare che nel resto d’Europa si fa avanti prepotentemente l’idea dell’uso di mini-pale eoliche o anche dell’utilizzo di pale costruite con materiali come il legno, adatte a un minore impatto ambientale. Inoltre, senza guardare oltre i nostri confini nazionali, basterebbe visionare i progetti riguardanti la costruzione del parco eolico nel porto di Genova, dove si stanno adottando le c.d. “libellule”: pale moderne meno impattanti e difficili persino da scorgere nel paesaggio.
Le nostre considerazioni al NO a questi Impianti, oltre a un fattore tecnologico, sono avvalorate dalla necessità da parte del nostro territorio di dotarsi di un vero Piano Regolatore intercomunale per l’installazione di Impianti Eolici (P.R.I.E.).
Questo strumento, già esistente ma non attualizzato, consentirebbe di avere una pianificazione territoriale coordinata con i vari comuni e avrebbe il fine di localizzare le aree suscettibili di installazioni, indicando eventualmente vincoli tecnologici e paesaggistici: una regolamentazione quindi necessaria vista le numerose richieste avanzate dalle grandi aziende energetiche sul nostro territorio.
Organizzare e pianificare quindi il futuro della produzione senza tralasciare il raggiungimento degli obbiettivi che ci impone l’Europa in tema di produzione energetica (che deve essere prioritario per la nostra terra) ma, ai grandi parchi di produzione proposti dalle società, vorremo che si affiancasse una diffusa cultura all’auto produzione e consumo, con conseguente vasto impiego di micro-impianti sulle abitazioni civili. In questo senso siamo convinti che un forte aiuto possa arrivare dal Reddito Energetico di cui si sta dotando la Regione Puglia, che aiuterà a raggiungere un alto livello di autonomia energetica presso i cittadini meno abbienti.
Oltre a questi due aspetti fondamentali, i contro emersi dall’analisi del progetto sono tanti:
In primo luogo, il patrimonio dei comuni interessati all’installazione consiste in terreni agricoli che hanno dato vita a una importante e peculiare filiera vitivinicola (Consorzio Negroamaro) e attorno a questo gli imprenditori locali sono riusciti con il tempo a creare un’area a vocazione turistica con numerose masserie e agriturismi. Coloro che vengono a visitare le nostre terre, apprezzano le bellezze dei nostri beni naturali e storici e l’installazione di 21 pale eoliche nelle nostre terre deturperebbe questi ultimi, rendendo sgradevoli i paesaggi alla vista. I territori interessati dai progetti, inoltre, sono prevalentemente agricoli e da pascolo e di conseguenza i danni maggiori sarebbero riportati dalla flora e dalla fauna, senza contare , momentaneamente, un indefinito impatto sulle rotte dei volatili. L’impatto di queste torri, alte oltre 200m, sarebbe devastante per questi 4 aspetti.
Nel progetto allegato inoltre, è assente una idonea valutazione fonometrica, in quanto quella presente, prende in esame soltanto i valori all’interno dell’area progettuale, non considerando invece l’impatto che potrebbe avere nelle aree urbane limitrofe.
Il ritorno per i cittadini dall’installazione di questi mega parchi è praticamente nullo: nessun accenno a eventuali sconti in bolletta per i residenti, installazione di colonnine ricarica auto elettriche o grandi progetti sul tema sostenibilità, che potrebbero essere in futuro delle proposte con reali ricadute in tema di utilità per gli abitanti dei comuni interessati.
Quando si parla di valutare eventuali ricadute economiche e sociali favorevoli per i cittadini – riprendendo le parole dal Sindaco di Salice in un’intervista al Quotidiano del 19 Marzo – teniamo a precisare che queste “valutazioni” non devono assolutamente far passare l’idea che si possa barattare la devastazione dei nostri paesaggi in cambio della costruzione di alcune opere destinate all’utilizzo dei cittadini.
Tra l’altro l’unica proposta pervenuta dalle Società proponenti è quella di costruire due piste ciclabili (c.d. Parco del Vento) che, se ritenuta di particolare interesse dall’Amministrazione del Comune di Salice, potrà essere certamente perseguita attraverso bandi europei e regionali, senza attendere la costruzione di due mega parchi eolici per realizzarle.
Siamo contenti di apprendere come il Comune di Veglie si sia approcciato alla questione, incaricando un professionista di studiare approfonditamente la questione e approvando le sue osservazioni contrarie all’installazione dell’impianto proposto da Iron Solar. Siamo sgomenti, invece, dell’immobilismo e del silenzio del Comune di Salice Salentino sulla questione, visto che la gran parte delle 21 pale eoliche in progetto ricadranno sul proprio territorio. Sollecitiamo l’amministrazione di Salice affinchè segua l’esempio del Comune di Veglie, uscendo così da un silenzio preoccupante.
Come Circolo Legambiente, essendoci costituiti da sole due settimane, ci stiamo muovendo in due direzioni: la prima indirizzata alla creazione di un tavolo di coordinamento con gli altri circoli locali e il Regionale; la seconda tesa alla realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sul tema, così da risvegliare una coscienza critica da parte dei cittadini su temi così importanti. La campagna informativa, che sarà semplice e accessibile a tutti, partirà nei prossimi giorni e sarà effettuata attraverso i social.
Contemporaneamente pronta una raccolta firme, che invieremo, insieme alle nostre considerazioni contrarie alla realizzazione di questi due parchi, a tutte le istituzioni interessate: comuni, provincia, regione.
LEGAMBIENTE – FUTURO VERDE
5 aprile 2021