La scrittrice ANTONIA ARSLAN a Torre Lapillo con il suo ultimo libro «IL RUMORE DELLE PERLE DI LEGNO»

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Il “Presidio del Libro” di Veglie incontra la scrittrice di origine armena Antonia Arslan presso la Torre San Tommaso per parlare del suo ultimo libro «Il Rumore delle perle di legno»

Martedì 23 agosto ore 21:00 – Torre Lapillo (Le)

presidiolibro_antonia_arlslan_3Sarà presentato martedì 23 agosto, alle 21:00, nella suggestiva cornice della Torre San Tommaso di Torre Lapillo (LE) il nuovo, atteso, romanzo di Antonia Arslan.

Si intitola “Il rumore delle perle di legno” ed è edito da Rizzoli questo nuovo capitolo della saga personale e comunitaria nella quale la scrittrice padovana ma di orgogliose origini armene ci ha portato fin dal primo romanzo, La masseria delle allodole”.

L’evento rientra fra gli appuntamenti della rassegna “Se una notte d’estate uno scrittore…” organizzata dal Presidio del Libro di Veglie e che sta portando autori locali e nazionali a incontrare il pubblico in riva al mare. Questo appuntamento è realizzato in collaborazione con il C.E.A. di Porto Cesareo (LE).

IL LIBRO

presidiolibro_antonia_arlslan_2“I ricordi, usciti dalle loro scatole, dilagano nel cuore e prendono possesso della mente.” Così, guardando il cortile dalla finestra, una donna torna bambina. Lì, a Padova, dentro e fuori da quella casa, Antonia per la prima volta ha ascoltato il nonno Yerwant raccontare le storie vitali e poi tragiche dei suoi fratelli armeni. Lì, ha vissuto gli anni della guerra, con le bombe dell’aereo Pippo e i tedeschi in città, ma sempre insieme alla mamma Vittoria, lunatica e bellissima, che infilò un maialino sotto il cappotto, fingendosi incinta per nasconderlo ai nazisti, e al nonno, che la tenne con sé a chiacchierare al buio, durante l’ultimo bombardamento nel 1945. I ricordi della Bambina invecchiata si spalancano, avventurosi e intimi, e ci conducono verso altri luoghi dell’infanzia, costellati da figure umanissime. Ma ci portano anche al cuore di un periodo cruciale per l’Italia tutta. La guerra, la sua fine, gli anni Cinquanta e Sessanta. E poi gli amori della protagonista e i suoi viaggi in Grecia, i racconti di un’Armenia che ha messo radici in lei ma soprattutto la scoperta dei libri e del loro prodigioso potere… Dopo La masseria delle allodole e La strada di Smirne, queste sono le note, modulate dalla penna sapiente di Antonia Arslan, di un libro che è una sinfonia sulla memoria e sulla passione per le storie, “porte sempre aperte verso il quotidiano degli altri, con colori infiniti e trame sempre uguali”.

L’AUTRICE

Antonia Arslan è una scrittrice e saggista italiana di origine armena. Laureata in archeologia, è stata professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. È autrice di saggi sulla narrativa popolare e d’appendice (Dame, droga e galline. Il romanzo popolare italiano fra Ottocento e Novecento) e sulla galassia delle scrittrici italiane (Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra ‘800 e ‘900). Attraverso l’opera del grande poeta armeno Daniel Varujan, del quale ha tradotto le raccolte “II canto del pane” e “Mari di grano”, ha dato voce alla sua identità armena. Ha curato un libretto divulgativo sul genocidio armeno (Metz Yeghèrn, Il genocidio degli Armeni di Claude Mutafian) e una raccolta di testimonianze di sopravvissuti rifugiatisi in Italia (Hushèr. La memoria. Voci italiane di sopravvissuti armeni). Nel 2004 ha scritto il suo primo romanzo, “La masseria delle allodole” (Rizzoli), che ha vinto il Premio Stresa di narrativa e il Premio Campiello e il 23 marzo 2007 è uscito nelle sale il film tratto dall’omonimo romanzo e diretto dai fratelli Taviani. “La strada di Smirne” (Rizzoli) è del 2009. Nel 2010, dopo una drammatica esperienza di malattia e coma, scrive “Ishtar 2. Cronache dal mio risveglio” (Rizzoli). Nel 2010 esce per Piemme “Il cortile dei girasoli parlanti”. Il libro di Mush, sulla strage degli armeni di quella valle avvenuta nel 1915, è pubblicato da Skira nel 2012.

16 agosto 2016

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