Il dott. Fabio Coppola invita a votare “LA QUERCIA VALLONEA DI TRICASE” al concorso per l’Albero Europeo dell’Anno
La quercia vallonea (Quercus aegilops subsp. macrolepis), è una specie originaria della penisola balcanica, Grecia, Albania. Deve il suo nome o alla città albanese Valona, oppure ad una città della Dalmazia, Vallonia (l’antica Apollonia).
In Italia è presente allo stato naturale esclusivamente nella zona di Tricase.
La cupola della sua ghianda, ricca di tannino, veniva utilizzata per la concia delle pelli, attività portata dagli Arabi e svolta a Tricase, Maglie, Galatina, fino al secolo scorso. La ghianda è commestibile.
Nel resto del Salento se ne possono ammirare due esemplari a Veglie in Piazza della Costituzione, età 30-40 anni; uno a Corigliano d’Otranto all’interno di un giardino in via Moncenisio; a Lecce in viale Gallipoli di fronte alla Camera di Commercio, albero superstite del vecchio orto botanico distrutto durante il ventennio fascista per fare spazio agli attuali edifici.
Ma la quercia vallonea più conosciuta è sicuramente quella di Tricase, sulla strada per Tricase Porto. Età stimata settecento anni, detta anche “Quercia dei cento cavalieri”, perché la sua chioma maestosa potrebbe offrire ombra ad un centinaio persone.
Il monumento vivente attualmente è in gara all’European Tree of the Year, concorso internazionale per la valorizzazione degli alberi monumentali.
Per votare online, entro il 21 novembre, si può utilizzare uil seguente link:
https://www.gianttrees.org/it/tree-of-the-year-italia-2019
Veglie, 23/10/2019
Dott. Fabio Coppola
La Quercia vallonea di Tricase è impressionante per storia e dimensioni: ha quasi mille anni (la datazione si aggira fra 700 e 900 anni fa) ed è l’albero più antico del Salento, con una chioma foltissima di 700 metri quadrati di diametro; è alta 20 metri e il suo tronco misura 4,25 metri di circonferenza.
È protagonista di una leggenda che la vuole rifugio per Federico II di Svevia: si narra che il Puer Apuliae, durante una visita in terra d’Otranto e in seguito agli scontri avvenuti a Barletta, abbia trovato riparo sotto la quercia con i suoi cavalieri, motivo per il quale l’albero è noto come “Quercia dei cento cavalieri”.
È simbolo incontrastato del Salento, è candidata a diventare patrimonio nazionale dell’Unesco ed è legata anche all’economia locale del passato, dato che dalle sue ghiande si ricavava il tannino, sostanza utilizzata nella concia delle pelli.