IL SINDACO SI DIMETTE «ORA IL COMMISSARIO»

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Lo aveva annunciato nei giorni scorsi e ieri lo ha fatto: Sandro Aprile ha aperto la crisi

«Troppi veleni, meglio un anno di riflessione»

( SCARICA QUI LA LETTERA UFFICIALE DELLE DIMISSIONI )

N.Q.d.P. 16/4/14 – Fabiana PACELLA

VEGLIE – Sandro Aprile, sindaco di Veglie, ha mantenuto la promessa fatta nei giorni scorsi attraverso internet, sulla sua pagina Facebook, e si è dimesso, ieri mattina, dopo l’ ultima giunta di lunedì. Avrà venti giorni di tempo, come da prassi, per rivedere la sua scelta, ma i bene informati lo danno per irremovibile, anche perchè, in questa mossa, si cela soprattutto la sfida lanciata dall’ex primo cittadino agli altri consiglieri, specie quelli di opposizione.

Un anno di commissariamento servirà a mettere alla prova chi, fino a qualche ora fa, aveva messo in difficoltà  lui, tanto da indurlo a rimettere il mandato.

Di veleni aveva parlato più volte Aprile, nelle scorse settimane. Pochi palesi, altri vergati nero su bianco in una serie di lettere anonime pervenute a Palazzo di Città, che più che spaventare hanno alterato gli animi, fornendo una chiara radiografia della situazione in atto.

Aprile sarebbe arrivato alla fine naturale della sua amministrazione nella primavera del 2015, ha resistito al tentativo vano di molti di defenestrarlo e ha scelto da sè il momento giusto per dire basta, non senza aver prima assicurato alla cittadinanza vegliese una serie di progetti di grande importanza.

Con l’assessore Francesco Milanese, qualche giorno fa, è partita infatti la campagna mirata per la raccolta differenziata, mentre l’impegno del consigliere Pompilio Rollo si è concretizzato nella manifestazione d’interesse per la realizzazione di una piscina comunale per cui l’amministrazione metterà a disposizione il suolo.

La resa dei conti, dopo gli scontri nelle aule di Palazzo di Città, però, inizia adesso.

Lo stillicidio fatto di fratture e rimpasti in giunta, concluso con l’ultima operazione che ha portato alla giunta risicata di sole tre persone (Francesco Milanese, Carlo Calcagnile, Rosaria De Bartolomeo), ha disegnato i contorni di una geometria politica tanto spigolosa quanto fragile.

A dare il colpo di grazia a una situazione compromessa, secondo i bene informati, la mossa a sorpresa, durante la penultima assise, del consigliere di maggioranza Nicola Gennachi, ex vicesindaco sostituito da Milanese, assente alla seduta senza valide giustificazioni e i voti favorevoli del consigliere Salvatore Giannotta, alle delibere dell’opposizione.

Una sorta di presa di distanza dalla squadra di governo, forse in virtù dell’ultimo rimpasto, e la caduta libera è diventata passaggio obbligato.

A minare l’operato dell’ amministrazione Aprile, la cui lista (Veglie Futura) nel 2010 sbaragliò le altre quattro in campo, è stata con ogni probabilità  l’eccessiva eterogeneità della sua composizione. All’epoca scesero al suo fianco alcuni esponenti del Pd e di Forza Italia, ma anche molte pedine senza tessera di partito, nuove leve del panorama politico locale e volti nuovi e navigati tra cui Antonio Greco (già sindaco), Roberto Carlà, Valerio Armonico, Pompilio Rollo, già amministratori nelle legislature precedenti. Allora fu un punto di forza, nomi che portavano molti voti confuirono in un unico progetto. Certe differenze però, a livello non solo politico ma soprattutto personale, sono state il cavallo di Troia di questa esperienza amministrativa, accolta allora dall’elettorato con 4006 preferenze pari al 41,93%.

dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Mercoledì 16 Aprile 2014 – Fabiana PACELLA

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«Classe Politica autoreferenziale e niente squadra»

N.Q.d.P. 16/4/14 – Fabiana PACELLA

Alle 14 in punto, prima che l’ ufficio protocollo chiudesse, la clessidra di Sandro Aprile si è fermata, con la consegna di uno scarno documento. «Il sottoscritto comunica le proprie dimissioni dalla carica di sindaco del Comune di Veglie – si legge- così come anticipato nel corso della seduta consiliare dell’ 1 Aprile 2014, confermando le motivazioni e le analisi politiche espresse in tale sede e che rendono irrevocabile la decisione».

Difficile che torni indietro, Aprile. Qualcuno ci ha provato a farlo desistere, anche dall’opposizione non sono mancati tentativi di apparentamento e armistizi, ma Aprile andrà per la sua strada, non senza aver prima assicurato ai suoi cittadini la riuscita di una serie di impegni e progetti che riguardano la comunità.

«Il contesto di questo lavoro è stato difficile e particolare – dice – c’è stata una composizione della maggioranza che si è mal amalgamata e non ha saputo fare squadra. In questi anni due ex sindaci hanno preso strade diverse, uno si è dimesso da consigliere e l’altro è passato all’opposizione, tre consiglieri di maggioranza hanno preso distanza dal resto della maggioranza, c’è stata una frammentazione di gruppi politici».

Sandro Aprile non ha tentato di rimanere ancorato alla poltrona a tutti i costi: «Per dignità verso me stesso – dice – per la maggioranza che finora mi ha sostenuto, per i signori consiglieri tutti e per i cittadini vegliesi sottolineo che le dimissioni sono irrevocabili».

La squadra non ha potuto contare sul buon apporto di tutti i giocatori, ma prima del dietrofront Aprile ha atteso che i tempi non fossero più maturi per la chiamata alle urne anticipata al 2014, puntando invece sul commissariamento nella speranza che un anno seva a portare un pò più di chiarezza in un orizzonte confuso.

«Un anno di commissariamento è un impegno per tutti noi – conclude – facciamo  sedimentare tanti livori che sono emersi e che ancora permangono in una classe politica locale che è sempre più autoreferenziale e non risponde più a nessuno. Le disgustose lettere anonime pervenute ora contro questo ora contro quello, sono uno dei tanti segnali del livore che si legge nel paese. Deve essere per tutti un anno di lontananza dalla politica amministrativa e gestionale, un anno di impegno politico diverso sul territorio».

dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Mercoledì 16 Aprile 2014 – Fabiana PACELLA

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Dimissioni ufficiali, Aprile lascia

 Il sindaco scrive al segretario, mentre dalla minoranza Landolfo lancia l’ idea di un governo di salute pubblica

G.d.M. 16/4/14 – Rosario FAGGIANO

VEGLIE – Ufficializzate le dimissioni del sindaco, Ieri intorno le 14, Sandro Aprile ha consegnato al protocollo del Comune una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Fabrizio Stefanizzi, e al segretario generale, Giuliana Grasso, con la quale comunica la sua decisione “irrevocabile” di lasciare la carica di primo cittadino.

Aprile, insomma, ha rispettato i tempi che lui stesso si era imposto. Dopo aver anticipato in consiglio la sua volontà di dimettersi, a seguito della presa d’atto della mancanza di maggioranza stabile, ha fatto trascorrere quindici giorni, ovvero il periodo necessario per affrontare alcune questioni amministrative, compreso l’approvazione in Giunta di alcuni progetti e la definizione di altri (strade di campagna e riscio idrogeologico del territorio). Questi ultimi dovrebbero essere approvati dall’esecutivo, presieduto dal vicesindaco Francesco Milanese, nei prossimi venti giorni (tempo concesso dalla legge per un eventuale ripensamento di Aprile). In seguito il prefetto, dopo aver sciolto il Consiglio, nominerà il commissario.

La minoranza, intanto prende posizione. Giuseppe Landolfo, capogruppo di “Veglie Nuova”, è critico nei confronti di aprile e dell’ex maggioranza. Ricorda in primo luogo, una serie di opere non realizzate e soprattutto la predita del finanziamento per l’attivazione del Centro sanitario Polifunzionale territoriale.

« Vista la diffusa delusione tra i cittadini – dice – ad Aprile non è restato che dimettersi. Se adesso verrà il commissario, la colpa è solo sua». Landolfo conclude con una proposta (che vedrebbe Aprile ancora sindaco): «Facciamo un governo di Salute pubblica che abbia il compito di amministrare il paese per quest’ultimo anno. Ciò al fine di evitare difficoltà alla popolazione e alle imprese e di portare a compimento tutti gli adempimenti sospesi».

da La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 16 Aprile 2014 – Rosario FAGGIANO

 

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