Il PAPA annuncia la “Giornata Mondiale dei Bambini”. La scuola dell’infanzia di Veglie la celebra Venerdì 24 Maggio

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La “Giornata Mondiale dei Bambini” a Roma il 25 e 26 Maggio

I Bambini della Scuola dell’Infanzia “I. C. Peppino Impastato” di Veglie la celebrano il 24 Maggio nei cortili delle scuole

“Ho la gioia di annunciare che il 25 e 26 maggio celebreremo la prima Giornata Mondiale dei Bambini.” Con queste parole Papa Francesco annuncia al Mondo intero l’evento che si terrà il prossimo 25 e 26 maggio a Roma e vedrà la partecipazione di Papa Francesco e dei bambini provenienti da tutto il mondo. Il tema dell’evento sarà “Ecco, io faccio nuove tutte le cose “.

La GMB è  organizzata dal “Dicastero per la Cultura e l’Educazione” e dal coordinatore della GMB, padre Enzo Fortunato. L’incontro internazionale, voluto da Papa Francesco, punta a mettere al centro i più piccoli e il loro futuro. Durante la conferenza è stato presentato l’inno della GMB “Siamo Noi”, scritto da Mons. Marco Frisina che così descrive l’inno: «I bambini sono “La novità del mondo”, la speranza e la gioia. Nell’inno i bambini cantano “siamo noi la speranza”, sono loro i protagonisti del futuro con cui gli adulti sono chiamati a dialogare per costruire un mondo nuovo e far rifiorire la gioia per tutti».

ASCOLTA L’INNO “SIAMO NOI” DI MONS. MARCO FRISINA

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ASCOLTA SOLO IL RITORNELLO DI “SIAMO NOI”

 

Anche a Veglie, Venerdì 24 Maggio,  sarà celebrata la GMB dai Bambini delle Scuole dell’Infanzia dell’ “I. C. Peppino Impastato” nei cortili dei plessi di via Della Pace, di via E. Fieramosca e di via Taranto.

Ad ogni bambino sarà consegnata una maglietta con il logo della Giornata Mondiale dei Bambini e con l’immagine del Pontefice che saluta i bambini. Le magliette sono state realizzate grazie alla collaborazione delle aziende locali che hanno sostenuto l’iniziativa: “L’Albero della Vita”, “N&C System Integrator”, “Nestola Avvolgibili” e “Gruppo Panarese”.

Padre Enzo Fortunato

Una di queste magliette sarà consegnata a Papa Francesco grazie a Padre Enzo Fortunato, Coordinatore della Giornata Mondiale dei Bambini, che è rimasto entusiasta dell’iniziativa delle Scuole di Veglie. Queste le parole di Padre Enzo Fortunato durante la presentazione della GMB  a Roma: «Non posso non ringraziare Papa Francesco per aver istituito la prima Giornata Mondiale dei Bambini. Come coordinatore dell’iniziativa, metterò tutto il mio entusiasmo e la mia capacità di sognare. E chi più dei bambini può insegnarci a farlo? E quale sogno più grande della pace? Ripartiamo da loro, dalla loro semplicità e voglia di futuro. E dalle parole del Signore tratte dall’Apocalisse, che il Santo Padre ha scelto come tema e motto per la prima edizione della giornata: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”».

Nel corso della giornata i bambini di Veglie metteranno in scena un Girotondo e canteranno l’inno ufficiale scritto appositamente per la Giornata Mondiale dei Bambini dal titolo  “SIAMO NOI”. Inoltre saranno lanciati in aria dei  palloncini colorati e una mongolfiera realizzata da Dario Pulli e decorata con le impronte colorate delle mani dei bambini. Un simbolo,  questo delle mani, ispirato al logo ufficiale che così viene spiegato dagli organizzatori della GMB:

“Impronte di mani si trovavano nelle prime grotte dell’umanità. La storia dell’arte e della civiltà tutta comincia da questo gesto immediato e primordiale. Nell’infanzia dell’umanità, i nostri antenati volevano lasciare un segno per tramandarlo alle future generazioni. Così, quegli uomini cominciavano a scrivere la loro e la nostra storia. A loro volta, i bambini rivivono quel gesto quando incominciano a disegnare. È il loro ingresso nella comunità, ogni volta unico: uno dei primi segni di consapevolezza e l’occasione di lasciare una traccia. Così, in ogni bambino rivive la storia dell’intera specie e la possibilità di un nuovo inizio: «Faccio nuove tutte le cose» – questo luminoso passaggio della Bibbia – sarà il tema portante della prima edizione della GMB. Le impronte di questo logo richiamano proprio quei gesti caratteristici dell’infanzia dell’umanità. I diversi colori rappresentano la molteplicità delle culture che si compongono in un’unità che accoglie e valorizza le differenze. Ex pluribus unum.  La Chiesa è custode della speranza e del futuro delle nuove generazioni. Il Papa ha voluto che fosse il più antico tempio cristiano la sede permanente della GMB. Nel logo dunque non poteva mancare un riferimento identitario: un tratto grafico minimalista raffigura il profilo stilizzato della Cupola di San Pietro, con la croce e la lanterna. La Cupola che abbraccia, accoglie e protegge i più piccoli. La lanterna, metafora dei cristiani “portatori di luce”. E la croce come simbolo della passione e resurrezione del figlio di Dio, che per noi si è fatto uomo.”

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Al  termine della cerimonia sarà consegnata ai bambini una pergamena con il testo dell’inno “Siamo Noi”, che consegneranno ai loro genitori come messaggio di speranza.

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Di seguito il testo di Papa Francesco indirizzato ai Bambini e Bambine di tutto il Mondo:

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO per la prima Giornata Mondiale dei Bambini 25 – 26 maggio 2024

Care bambine e cari bambini! Si avvicina la vostra prima Giornata Mondiale: sarà a Roma il 25 e 26 maggio prossimo. Per questo ho pensato di mandarvi un messaggio, sono felice che possiate riceverlo e ringrazio tutti coloro che si adopereranno per farvelo avere.
Lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché «sei prezioso» agli occhi di Dio (Is 43,4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato.
Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi. Ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr Lett. enc. Fratelli tutti, 95).
Così tutti voi, bambine e bambini, gioia dei vostri genitori e delle vostre famiglie, siete anche gioia dell’umanità e della Chiesa, in cui ciascuno è come un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra. Per questo vi raccomando di ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male.
Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale. Queste parole ci invitano a diventare agili come bambini nel cogliere le novità suscitate dallo Spirito in noi e intorno a noi. Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26).
E c’è di più. Infatti, care bambine e cari bambini, da soli non si può neppure essere felici, perché la gioia cresce nella misura in cui la si condivide: nasce con la gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto e che a nostra volta partecipiamo agli altri. Quando quello che abbiamo ricevuto lo teniamo solo per noi, o addirittura facciamo i capricci per avere questo o quel regalo, in realtà ci dimentichiamo che il dono più grande siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai.
Invece se si sta insieme tutto è diverso! Pensate ai vostri amici: com’è bello stare con loro, a casa, a scuola, in parrocchia, all’oratorio, dappertutto; giocare, cantare, scoprire cose nuove, divertirsi, tutti insieme, senza lasciare indietro nessuno. L’amicizia è bellissima e cresce solo così, nella condivisione e nel perdono, con pazienza, coraggio, creatività e fantasia, senza paura e senza pregiudizi.
E adesso voglio confidarvi un segreto importante: per essere davvero felici bisogna pregare, pregare tanto, tutti i giorni, perché la preghiera ci collega direttamente a Dio, ci riempie il cuore di luce e di calore e ci aiuta a fare tutto con fiducia e serenità. Anche Gesù pregava sempre il Padre. E sapete come lo chiamava? Nella sua lingua lo chiamava semplicemente Abbà, che significa Papà (cfr Mc 14,36). Facciamolo anche noi! Lo sentiremo sempre vicino. Ce lo ha promesso Gesù stesso, quando ci ha detto: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).
Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni. Ma non come una formula, no! Pensando alle parole che Gesù ci ha insegnato. Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.
Lui, che si è offerto sulla Croce per raccoglierci tutti nell’amore, Lui che ha vinto la morte e ci ha riconciliati col Padre, vuole continuare la sua opera nella Chiesa, attraverso di noi. Pensateci, in particolare quelli tra voi che vi preparate a ricevere la Prima Comunione.
Carissimi, Dio, che ci ama da sempre (cfr Ger 1,5), ha per noi lo sguardo del più amorevole dei papà e della più tenera delle mamme. Lui non si dimentica mai di noi (cfr Is 49,15) e ogni giorno ci accompagna e ci rinnova con il suo Spirito.
Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:
Vieni, Santo Spirito,
mostraci la tua bellezza
riflessa nei volti
delle bambine e dei bambini della terra.
Vieni Gesù,
che fai nuove tutte le cose,
che sei la via che ci conduce al Padre, vieni e resta con noi.
Amen.
 Roma, San Giovanni in Laterano, 2 marzo 2024
FRANCESCO

SITO UFFICIALE GMB

www.giornatamondialedeibambini.org/

 

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