Il nuovo libro di Yvan Rettore: «SCOPRIRE LA NON VIOLENZA ATTRAVERSO PERCORSI DI LIBERAZIONE SENSORIALE»

0
3296

“SCOPRIRE LA NON VIOLENZA ATTRAVERSO PERCORSI DI LIBERAZIONE SENSORIALE”

di Yvan Rettore – Edizioni Profprom – Anno: 2021- Euro 13,00

Comunicato di Yvan Rettore:

Yvan Rettore, formatore aziendale, scrittore e saggista italosvizzero vive da alcuni nel Salento. Ultimamente, di fronte alla crisi della nostra società e all’apparizione di nuove forme di violenza ed intolleranza ha scritto un libro teso a fornire alcune risposte e possibili soluzioni per riuscire a superare tale situazione partendo da noi stessi. Il libro è ordinabile scrivendo a profprom2009@gmail.com ed è acquistabile nelle principali edicole di Veglie, il paese in cui vive l’autore.

Ecco una breve presentazione introduttiva dell’opera:

“Da sempre le varie tipologie di società umane sono state contraddistinte da varie forme di violenza: fisica, psicologica, religiosa, sociale e via discorrendo.

Finora è un male che non si è riuscito a debellare e che taluni considerano congenito all’essere umano.

Mi trovo personalmente in conflitto con posizioni così categoriche che si possono riassumere nel detto “è sempre stato così e quindi sarà sempre così”.

Ritengo che i vari progressi dell’umanità nel corso dei secoli non possano assolutamente limitarsi alle scoperte scientifiche e all’acquisizione di nuovi saperi.

Proprio perché l’uomo è dotato di intelligenza è in grado di fare quel salto di qualità che può portarlo a compiere quei passi evolutivi fondamentali che riguardano lo sviluppo della sua sfera personale ed in un senso più ampio quello della società stessa verso una convivenza con gli altri e con la natura che superino la logica predatoria e individualista che domina purtroppo buona parte del pianeta.

La violenza oggi ha mille risvolti, partendo dall’intimità della vita coniugale fino al totalitarismo mascherato o meno che avvelena ancora l’esistenza di troppi esseri umani.

C’è bisogno di pace, di un ritrovato silenzio in cui poter dialogare con noi stessi onde superare quelle paure indotte che sono l’alimento principale di qualsiasi forma di violenza.

La narrazione della pandemia e le scelte spesso assurde che l’hanno contraddistinta costituiscono un’ulteriore dimostrazione di questa involuzione delle nostre società in cui l’affermazione dei diritti fondamentali doveva costruire quell’autostrada utile per raggiungere finalmente la meta del compimento di un mondo finalmente umano e in armonia con l’ecosistema.

Questo processo non è di certo iniziato con la pandemia e ha radici lontane che affondano nella trasformazione di un totalitarismo figlio di quelli feroci che hanno caratterizzato il secolo scorso.

E il problema è che i suoi promotori non intendono affatto fermarne l’espansione, riducendo le nostre società a somme di individui impauriti ed insicuri, facili da manipolare ed indottrinare a piacimento a seconda degli obiettivi da raggiungere.

In un contesto del genere, una delle vie percorribili è di ridare dignità ad ogni essere umano partendo dalla scoperta o riscoperta della sua bellezza interiore, liberandolo da ogni oppressione esterna e portandolo a conoscere una serenità che si può acquisire soltanto quando si viene a conoscenza dell’immensità del nostro essere.

Qualsiasi essere umano racchiude potenzialità, capacità e punti di forza che non possono essere accessibili limitandosi alla sfera delle percezioni sensoriali.

Anzi, è al di là di esse e entrando in comunicazione con l’universo infinito della nostra mente e della nostra memoria cosciente e non che l’individuo può trovare le chiavi che li consentiranno di liberarsi dalle catene terrene, riuscendo a vivere il tempo senza l’ansia costante di fare qualcosa, imparando a collegare ogni senso al di là della propria percezione e comunicando maggiormente nel silenzio anziché nella sola diffusione di parole che rimangono comunque limitanti nell’espressione dell’interezza del nostro essere.

Attivando un vero e proprio percorso di liberazione sensoriale, intervenendo paradossalmente (ma non troppo) su un isolamento progressivo dei sensi e delle percezioni extrasensoriali, si riuscirà a far comunicare il soggetto coinvolto con la profondità del proprio essere, mettendolo in relazione con l’universo illimitato di bellezze e di positività che gli consentiranno di porsi poi in un modo diverso nei confronti del mondo.

Una volta ultimato questo percorso di vera e propria conoscenza del proprio essere si potrà accedere ad una fase successiva di coinvolgimento con altri individui che hanno fatto un percorso di liberazione analogo per imparare a comunicare con modalità tali da superare quei pregiudizi e paure che sono fonte di ogni intolleranza e violenza.

Un viaggio di liberazione individuale e collettiva in cui i protagonisti potranno vivere e condividere la pienezza della pace con sé stessi e con gli altri in una dimensione comunicativa di cui la non violenza sarà uno dei cardini fondamentali e che potrà essere usata con la serenità della propria forza interiore anche nei confronti di coloro che saranno rimasti fino ad allora estranei a tale esperienza di crescita individuale e collettiva.

 

LEAVE A REPLY