Il dott. Fabio Coppola invita tutti i cittadini alla “difesa del territorio contro l’invasore” usando l’arma del referendum
(Lettera del dott. Fabio Coppola)
17 APRILE
«“Il nucleare non passerà.” Questa la frase che da bambino lessi sui muri. Una tv locale intervistò il sindaco di Veglie, il medico Spagnolo, affiancato dal maestro Cosimo Nicolaci, durante una manifestazione ad Avetrana, zona antisismica e vicina al mare, indicata per la centrale. 1986, vecchi ricordi.
Allora vinse la paura, con l’incidente alla centrale di Chernobyl, l’anno dopo al referendum il movimento contro il nucleare ottenne un grande risultato.
Non ricordo più il nome di quell’elicotterista, eroe della Russia, che versò cemento sul reattore per formare il cosiddetto sarcofago. A fine servizio, anziché smontare, decise di continuare a lavorare per risparmiare le radiazioni al collega del turno successivo. Radiazioni che a lui non diedero scampo.
Votarono in tanti, perché spesso in Italia per prendere provvedimenti prima deve accadere una disgrazia, un disastro.
Nel Salento molte aziende del settore tessile e calzaturiero, dopo essere cresciute con gli incentivi statali, hanno migrato dove il costo del lavoro è più basso.
Rimane l’agricoltura, la pesca, il turismo. A mio avviso quella delle trivelle è un’economia predatoria, dannosa per l’ambiente e che non avvantaggerebbe la popolazione locale.
Difendi il tuo territorio, butta in mare l’invasore. Il 17 aprile, carica e spara. Il 17 aprile, VOTA SI’.»
Veglie, 9 aprile 2016
Dott. Fabio Coppola