Una diffida-esposto dei VAS inviata al Sindaco di Veglie, ai Carabinieri di Veglie e alla Procura della Repubblica di Lecce per denunciare il degrado e la presenza di rifiuti nella Macchia Mediterranea Lupomonaco e Sferracavalli
Dopo il sit in organizzato dai “VAS, Associazone Ambiente e Società ONLUS” di Venerdì 12 Febbraio 2016, Domenico Giglio (portavoce regionale dei Verdi) fa sapere che l’associazione ha provveduto a presentare una diffida-esposto per denunciare la presenza di rifiuti pericolosi e il degrado in cui versa la macchia mediterranea Lupomonaco. Nella diffida inoltre si mette in risalto la necessità, non più rinviabile, di applicare la normativa necessaria alla salvaguardia di quest’oasi naturale che ancora sopravvive nel feudo vegliese. Secondo Domenico Giglio l’esposto si è reso indispensabile dopo il silenzio da parte dell’Amministrazione Comunale riscontrato a seguito del sit in del 12 febbraio.
Questo il testo ufficiale dell’esposto inviato Al Sindaco del Comune di Veglie (LE), al Comando dei Carabinieri – Stazione di veglie (LE) e alla Procura della Repubblica di Lecce:
«Oggetto: MACCHIA MEDITERRANEA LUPOMONACO e SFERRACAVALLI, oasi naturale in degrado e resa in abbandono tra rifiuti pericolosi e di vario genere. OBBLIGO DI RIPRISTINO E TUTELA.
In virtù del suo straordinario valore naturalistico e paesaggistico LUPOMONACO e SFERRACAVALLI, un territorio completamente ricoperto da un’intensa macchia mediterranea, con boschi ed essenze arboree di eccezionale importanza, OGGI si presenta abbandonata a sé alla mercé del vandalismo, ove persiste un casolare rifugio, con dintorni tra gli arbusti e le piante notevoli rifiuti di vario genere, per lo più pericolosi come la presenza costante ovunque di pannelli eternit di amianto… Spesso resa alla facile mano incendiaria per i rifiuti di potatura e di rami secchi è per lo più invasa da pascoli e da cacciatori per l’assenza di cartelli indicanti il divieto di caccia e di accesso al gregge pascolante. Amianto, copertoni, materiali edili e rifiuti speciali di ogni genere. Il taglio di arbusti di leccio e lentisco, presumibilmente per la raccolta di legna; incenerimento di pneumatici, di sfalci e potature derivanti da manutenzione di verde privato.
Questa è la discarica a cielo aperto fotografata all’interno di un oasi comprendente l’area ad interesse natuale Sferracavalli e LupoMonaco CHE VA URGENTEMENTE RIPRISTINATA LA SUA BELLEZZA NATURALE E IL LIBERO ACCESSO PER I SOLI AMANTI DELLA NATURA, PROTEGGENDONE NON SOLO IL PAESAGGIO MA LA FLORA E LA FAUNA PERSISTENTE.
VISTA LA NORMATIVA:
Legge 30 dicembre 2008, n. 219; Decreto 1 aprile 2008: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Decreto 13 luglio 2005: Ministero delle Politiche Agricole e Forestali; Decreto 16 giugno 2005: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; Regio Decreto LEGGE 30 dicembre 1923, n. 3267; Legge del 30/11/2000 n. 18; L.R. 11 maggio 1990, n. 30 Norme transitorie di tutela delle aree di particolare interesse ambientale paesaggistico; Art. 181 d. Lgs. n. 42/2006 ; Art. 2 d.lgs. n. 227/2001 ; AREE PROTETTE – Art. 10, c. 3 L. n. 157/1992; Art. 181, c.1, d.lgs. n. 42/2004 ; Art. 734 c.p. ; Concetto di prevedibilità Art. 4, c.173, L. n.350/2003 – L. n. 353/2000 Legge quadro in materia di incendi boschivi – Art. 44, c.1, lett.c), d.p.r. n. 380/2001; MACCHIA MEDITERRANEA – Art. 142 d.lgs. n. 42/2004 ; Art. 2, cc. 2 e 6 d.lgs. n. 227/2001 ; Legge 22 maggio 2015, n. 68; Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. (GU n.122 del 28-5-2015)…
Noi Verdi (associazione VAS-Onlus di Veglie), DENUNCIAMO lo stato in cui si trovano queste due oasi naturali Lupomonaco e Sferracavalli, cercando di indicare i colpevoli di tale dissesto e puntando il dito contro chi ha persistito impunemente senza che si vigili contro questo abuso perpetuato e contro chi si è reso negligente per anni di tali misfatti a danno della natura.
INVITIAMO URGENTEMENTE tutte le Autorità preposte, Forze dell’Ordine a intervenire sul loco onde eliminare tutto quanto riguardano i rifiuti in esse abbandonate da ignoti e di ripristinarne la purezza e il paesaggio naturale quale merita di essere con tutte le attenzioni e gli obblighi che la normativa prescrive.
Al Sindaco del Comune di Veglie, dr. Claudio Paladini, sicchè custode di queste oasi naturali, CHIEDIAMO URGENTEMENTE Sua attenzione ad alcuni possibili interventi utili alla conservazione del bene in oggetto:
- bonifica del sito e pulizia urgente dei rifiuti speciali e di vario genere;
- tabellazione dell’area, ai varchi principali, che illustri i comportamenti consentiti e vietati all’interno della macchia, indicati nell’ordinanza del Settore Ambiente del Comune di Veglie n.° 12 del 6/3/2015, sicchè IL DIVIETO DI ACCESSO CON AUTO E DIVIETO DI CACCIA E DI PASCOLO;
- chiusura dei cinque varchi carrabili, CON PIETRE E MASSI con un solo accesso consentito solo ai mezzi di servizio (VV.FF. , operatori ecologici servizio di N.U.);
- classificazione dell’area come “Oasi di protezione” nel prossimo piano faunistico-venatorio provinciale e regionale;
- adeguare il P.R.G. al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale della Puglia;
- richiedere al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento dell’area come “sito di importanza comunitaria”, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, istituzione di un parco naturale (utilizzando finanziamenti europei);
- ripristino del casolare in legno posto all’interno dell’area naturale, con la relativa video sorveglianza per divenire rifugio/ sosta per le visite guidate scolastiche e turistiche e trasformare il sito in Casa Natura/campo scuola per le scuole di ogni ordine e grado;
- prevedere una vigilanza saltuaria a cura della polizia municipale in collaborazione delle associazioni di volontariato ecologista.
Precisiamo che noi VAS (verdi ambiente e società/onlus) ci muoveremmo prontamente per difendere il territorio anche da eventuali interessi speculativi“.
Nell’interesse dei cittadini di Veglie ci auguriamo che questa segnalazione induca sia il Sindaco e il responsabile alle Politiche Ambientali, nonchè le Autorità preposte e le Forze dell’ordine ad intervenire quanto prima per bonificare la zona e restituirla alla cittadinanza».
Domenico Giglio
(portavoce regionale verdi )
24 Febbraio 2016
Ottima iniziativa, sono fortemente deluso per il disinteresse dell’amministrazione locale. Se vogliamo dircela tutta, non mi aspettavo molto da loro.