I cittadini di Veglie sempre più esasperati dalla mancata consegna della corrispondenza

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Una lettera riassume i disagi che si stanno riscontrando nel paese a causa della mancata consegna della corrispondenza

 

«Siamo stanchi ed esasperati!!!»  È l’esclamazione che sintetizza in maniera chiara e inequivocabile la situazione di disagio causata dal ritardo o addirittura della mancata consegna della posta presso il proprio domicilio, che in questi giorni si può ascoltare frequentemente tra i cittadini vegliesi.

Sono mesi ormai che il disservizio postale, diventato cronico, sta causando disagi e soprattutto danni a molte famiglie e attività commerciali.

Il problema più frequente è la consegna delle bollette di utenze luce, gas e telefono in netto ritardo rispetto alla scadenza (quando sono consegnate), con il conseguente distacco dei servizi annessi. Sono in tanti ad aver avuto questo inconveniente senza neanche aver ricevuto  il preavviso perché giacente in posta. Senza tenere conto che il distacco comporta anche ulteriori spese nella bolletta successiva per il ripristino e questo non è certo un periodo florido per sostenere costi che si potrebbero evitare.

Seppur increscioso, il  problema delle utenze può considerarsi minimo rispetto ad altri disagi causati dalla mancata consegna della corrispondenza. Non ricevendo la posta qualcuno rischia di perdere un‘occasione di lavoro, altri rischiano di non presentarsi ad una visita medica per una pratica pensionistica, altri ancora non hanno la comunicazione di scadenze importanti che possono cambiare la condizione lavorativa, ecc. ecc.

Non si tratta solo della cartolina di auguri che non arriva o della proposta pubblicitaria di un’attività commerciale. Ci sono anziani, soli,  sempre puntuali nei pagamenti a cui è stata ridotta la potenza dell’energia perché non hanno ricevuto la bolletta  e adesso non sanno come fare per ripristinarla perché non hanno nessuno che li guidi. La stessa cosa per le utenze telefoniche che a volte sono l’unico contato che hanno con parenti  lontani.

Per non parlare delle aziende commerciali che non ricevono in tempo utile documenti importanti per lo svolgimento della propria attività.

Il problema purtroppo non è solo di Veglie ma di un po’ tutti i paesi. La colpa non è certo dei Postini, o degli Impiegati Postali né del Direttore della Posta.  Anche loro sono vittime di un sistema che è andato in tilt. Già a novembre 2016 il Sindaco di Cavallino in una segnalazione al Prefetto di Lecce dove veniva messo in evidenza lo stesso problema che affligge Veglie scriveva, tra le altre cose: «Questa inefficienza conclamata non è più tollerabile in un paese civile, poiché, in un momento di grave difficoltà economica, non è accettabile che tutte le conseguenze che derivano da tali disservizi si riflettano inesorabilmente sui cittadini. Duole rilevare che nonostante numerosi solleciti la società Poste Italiane non riesca più a garantire il servizio universale remunerato alla società stessa dallo Stato, poiché dovuto ai cittadini e tanto a causa di un deficit organizzativo e gestionale».

Sempre a Novembre, Uil Poste e Adoc Lecce  hanno inviato all’ “Autorità per le garanzie nelle comunicazioni” (Agcom)  un esposto con il quale si denunciava la grave situazione di paralisi del servizio recapito  di Poste Italiane creata nel territorio Salentino a causa dei tagli effettuati nell’ultimo periodo dall’azienda Poste italiane al numero di portalettere nella provincia di Lecce. Già dal 2015 infatti, Poste Italiane ha cominciato a implementare la consegna con il servizio denominato  “a giorni alterni”. Questo tipo di consegna è stato messo in atto nel Salento a partire dal mese di Agosto 2016 e da allora sono cominciati i disservizi, i ritardi e l’accumulo di arretrati nella consegna della corrispondenza fino ad arrivare all’attuale «paralisi del settore con quintali se non tonnellate di corrispondenza giacente presso i centri postali in attesa di poter essere recapitata» (parole del segretario del sindacato UilPoste, Oreste Amante). La situazione, secondo Uil, UilPoste e Adoc, sta assumendo dimensioni preoccupanti ed a poco valgono gli accorgimenti tampone che giorno per giorno vengono messi in atto nel tentativo di arginare una deriva in cui sta scivolando il servizio di recapito.

Di certo qualcuno nei livelli direzionali e gestionali ha qualche colpa. Qualcuno ha deciso di stravolgere il servizio corrispondenza non si sa con quale obiettivo, forse il risparmio dei costi aziendali. Non si è reso conto però che il “suo” risparmio sta causando problemi seri a tutta la comunità e un aumento delle spese a tante famiglie a causa della sospensione delle utenze.

Ad oggi non si vedono soluzioni all’orizzonte. Si sta navigando  a vista. Nessuno sa dire come e quando sarà consegnata la corrispondenza. Non esiste un comunicato ufficiale dell’ufficio postale o dell’azienda che gestisce la corrispondenza che avvisi i cittadini su come gestire il disagio. Si sta andando avanti con il passaparola. Qualcuno dice che bisogna andare a ritirare personalmente la corrispondenza presso l’ufficio postale (chi è riuscito ad averla); all’ufficio postale dicono che non  possono consegnarla all’interno dei locali della posta (tanti non sono riusciti ad averla). Due versioni diverse e contrastanti. In alcuni casi la corrispondenza  di diversi indirizzi vicini viene consegnata ad un solo indirizzo con la richiesta di distribuirlo ai vicini (e la tutela della privacy?  Non esiste più?  E chi assicura che il vicino consegnerà la corrispondenza? Non sono pensieri assurdi ma fatti accaduti).

E’ stato suggerito da più parti di inviare la comunicazione del disservizio all’ufficio competente di poste italiane ma a quanto pare nonostante le numerose segnalazioni  fatte in tutti questi mesi niente è stato ancora fatto.

C’è stato anche l’interessamento del Sindaco di Veglie e dei Carabinieri della locale stazione ma  neanche loro possono  sollecitare direttamente un interessamento della dirigenza delle poste a trovare una soluzione.

In un comunicato il Sindaco ci spiega quali sono le cause del problema, adesso aspettiamo un comunicato ufficiale delle poste di Veglie che ci proponga la soluzione o ci dica le modalità e gli orari per ritirare personalmente la corrispondenza (almeno per chi ha la possibilità di spostarsi).

I cittadini, per adesso, sopportano.

I cittadini di Veglie

n.d.r.: In merito al problema dei numeri civici mancanti nelle vie di Veglie alleghiamo di seguito la delibera n.34 del 4/10/2012 “APPROVAZIONE REGOLAMENTO SULLA TOPONOMASTICA E LA NUMERAZIONE CIVICA COMUNALE” con la quale veniva approvato il “Regolamento Comunale della Toponomastica e della numerazione civica ed interna”  qui allegato alla stessa delibera.

Già il Sindaco di allora, Alessandro Aprile, nel consiglio comunale del 4 ottobre dichiarava: «È un regolamento propedeutico al lavoro di risistemazione e assegnazione dei numeri civici, il paese ne ha veramente bisogno. Abbiamo avuto in questi anni numerose sollecitazioni sia dal 118, dalle Poste Italiane, poste private, dall’INPS, INAIL per le visite fiscali, soprattutto nelle parti periferiche, non solo hanno grosse difficoltà a reperire le numerazioni civiche corrette. Penso che sia una delibera da approvare all’unanimità.»

In quel periodo furono incaricati alcuni ragazzi ad effettuare la rilevazione delle abitazioni in tutto il paese che fu regolarmente realizzata.

>>>Delibera “APPROVAZIONE REGOLAMENTO SULLA TOPONOMASTICA E LA NUMERAZIONE CIVICA COMUNALE” completa di REGOLAMENTO >>>

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