«GIOCHI DI FINE ANNO» a conclusione del progetto «SPORT DI CLASSE» dell’I.C. Polo2 di Veglie

1
2941

Evento  abbinato  alla raccolta fondi per il  Progetto Unicef  “BAMBINI IN FUGA”

30 Maggio / 1 Giugno 2016 – ore 9,00 / 11,30 – Cortile Scuola Primaria “G. Marconi”

L’Istituto Comprensivo Polo2 – Veglie organizza “I GIOCHI DI FINE ANNO 2015/16” come momento conclusivo del Progetto “Sport di classe”.

La manifestazione sportiva si svolgerà nel cortile della Scuola Primaria “G. Marconi” nei giorni  30 maggio e 1 giugno  dalle ore 9,00 alle ore 11,30.

L’evento non sarà solo un’occasione per gli alunni di giocare all’aperto alla presenza dei genitori,  ma darà a tutti anche l’opportunità  di compiere un gesto di solidarietà nei confronti di quei bambini ai quali, per le ragioni più varie, viene negato il diritto al gioco e, purtroppo spesso, anche il diritto di esistere.

“I Giochi di fine anno 2015/16” sono, infatti, abbinati alla raccolta fondi per contribuire al finanziamento del PROGETTO UNICEF “BAMBINI IN FUGA”. L’intera comunità scolastica ne ha sposato con entusiasmo la causa, affinché con la sua realizzazione si possano rendere meno traumatiche e dolorose le esperienze vissute dai tanti bambini che,  quasi quotidianamente, sbarcano sulle nostre coste alla disperata ricerca di una vita dignitosa.

Nel corso dello svolgimento dei giochi si realizzerà un FLASH-MOB dal titolo “TUTTI GIU’ PER TERRA”, con il quale gli alunni della Scuola Primaria “G. Marconi” si uniranno idealmente a tutti i bambini del mondo per compiere insieme un bellissimo girotondo.

Istituto Comprensivo Polo 2 Veglie

1 print


 UNICEF: tutela per i bambini in fuga dalla guerra

(dal sito UNICEF)

barcone_3b

Mentre in Siria e negli altri Stati della regione le violenze si acuiscono, un numero senza precedenti di bambini e ragazzi cerca rifugio in Europa.

Questo li espone a grandissimi rischi – sia per i pericoli che affrontano durante la traversata del Mediterraneo, sia per l’incertezza che li attende nei paesi che li ospitano.

È lecito aspettarsi un afflusso molto più alto di bambini rifugiati, dal momento che la “stagione degli sbarchi” appena iniziata non farà che aumentare il numero di persone che tentano un viaggio disperato verso l’Europa.

I bambini rifugiati, molti dei quali viaggiano senza adulti che li accompagnino, sono spesso trattenuti in condizioni non sicure e inadeguate. Sono anche molto più vulnerabili ad abusi, sfruttamento ed altre violazioni dei loro diritti.

Tutti i bambini hanno diritto alla protezione, come sancito dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e in particolare (art. 22) i bambini rifugiati.

L’UNICEF chiede ai governi di garantire ai minori rifugiati le stesse cure, servizi, dignità e protezione di tutti gli altri bambini.

Questi bambini, senza avere alcuna colpa, hanno già dovuto vivere traumi che superano il limite di sopportazione umana. Quando cercano un rifugio sicuro, devono poterlo ricevere.

#actofhumanity: storie ingiuste e gesti solidali dedicati ai bambini in fuga nel mondo

(dal sito UNICEF)

L’UNICEF lancia una serie di storie animate per contribuire a costruire una percezione positiva verso i milioni di bambini e ragazzi coinvolti in migrazioni e sfollamenti in tutto il mondo.

Le tre animazioni, intitolate “Storie ingiuste – Storie di fughe dei bambini dai conflitti” descrivono l’orrore che causa le loro fughe. I filmati seguono lo stile narrativo delle fiabe e sono accompagnati da un e-book interattivo.

“Storie ingiuste” è parte dell’iniziativa #actofhumanity, che sottolinea come ogni bambino è, prima di tutto, un bambino –  a prescindere da dove provenga e quale sia il suo status giuridico -, è titolare di diritti e merita una equa possibilità.

«In qualunque angolo del mondo avvenga, quando un bambino migrante o rifugiato raggiunge la sua destinazione, per lui inizia un nuovo viaggio. Non è solo la conclusione della sua fuga» sottolinea Paloma Escudero, a capo della Comunicazione dell’UNICEF.

«Ogni giorno, in ogni parte del mondo, ci sono persone che aiutano questi bambini con piccoli atti di umanità. Questi gesti raramente fanno notizia, ma fanno davvero la differenza per i bambini migranti e rifugiati. L’UNICEF vuole mettere in evidenza questi atti di umanità per ispirare altre persone e indicare la strada da percorrere in futuro».

La storia “Ivine e il cuscino” racconta la storia vera di una ragazza di 14 anni che dopo la pericolosa fuga dalla Siria arriva in un campo rifugiati della Germania, dove si trova ad affrontare nuove sfide.

“Malak e la barca”, racconta invece il viaggio di una bimba siriana di 7 anni su un barcone pericolante attraverso il mare Mediterraneo.

Mustafa: un viaggio dalla Siria che narra la storia del piccolo che dopo essere scappato dalla propria casa, si domanda chi gli è rimasto come amico.

«Le storie di questi tre bambini non sono delle rarità. A livello globale sono circa 65 milioni i bambini e ragazzi in movimento, che fuggono da conflitti, povertà e dagli effetti sull’ambiente dei mutamenti climatici. Bambini e ragazzi che cercano una vita più sicura e un posto da chiamare casa» prosegue la Escudero.

Attraverso quest’iniziativa l’UNICEF vuole coinvolgere le persone attraverso attività sui social media e produrre ulteriori animazioni. La richiesta dell’UNICEF è semplice: mostrare un atto di umanità verso i bambini e i ragazzi migranti e rifugiati utilizzando l’hashtag #actofhumanity per condividere queste storie e ispirarne di nuove.

Per condividere queste storie sui social è possibile utilizzare l’hashtag #actofhumanity.

1 COMMENT

LEAVE A REPLY