Futuro Arcaico Fest 2022: al via la seconda edizione del festival su folklore, riti e tradizioni popolari

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Futuro Arcaico Fest 2022

Seconda edizione del festival multidisciplinare su folklore, riti e tradizioni popolari

13-15 maggio 2022 – Melpignano, Lecce, Taranto

Mostre di fotografia, illustrazioni, musica dal vivo, performance. In Puglia arriva la seconda edizione di Futuro Arcaico Fest, il festival nazionale e multidisciplinare su folklore, riti e tradizioni popolari organizzato da Folklore Elettrico e che, dal 13 al 15 maggio si terrà a Melpignano, Lecce e Taranto.

Dopo il grande successo della prima edizione, svoltasi a Bari la scorsa estate grazie ai contributi di più di 40 artisti provenienti da tutta Italia, quest’anno il festival si sposta a conferma della sua stessa natura apolide. Al centro, ancora una volta, le espressioni artistiche che rinnovano la visione della cultura popolare, rituale, magica e orale del nostro paese, da sud a nord, attraverso i linguaggi di fotografia, video, suono, illustrazione, mixed media e installazione.

Un’edizione rinnovata e, per quest’anno, totalmente indipendente, con un programma che spazia dalle mostre di fotografia e illustrazione ai live set. Un racconto del folklore che parte dalla tradizione e trova massima espressione nella ricerca artistica.

Si parte venerdì 13 maggio da Melpignano dove, ad aprire il festival sarà l’opening della mostra diffusa, “Il Filo Rosso – L’Autre Portrait a Melpignano”, di Miriam Colognesi, realizzata in collaborazione con lo stesso Comune di Melpignano e divisa tra Palazzo Marchesale e le principali strade del centro storico. L’artista, italiana ma di base a Barcellona, ha partecipato lo scorso aprile ad una residenza d’artista durante la quale – partendo dall’analisi degli archivi fotografici e documentaristici del dottor Pantaleo Palma, funzionario del MiC e autore nel 2005 di Melpignano – Tra Oriente e Occidente’ – ha ricercato documenti e atti storici per ricostruire, insieme alla comunità, eventi e storie di cui mantenere memoria nel tempo. Risultato della ricerca sono dieci elaborati, frutto della trasformazione di file d’archivio (foto d’epoca, lastre, documenti e lettere) in opere uniche che raccontano il tempo e l’identità del luogo. L’Autre Portrait è un progetto iniziato da Miriam Colognesi nel 2018 e che ha già interessato le comunità montane valdostane di Émarese, Erésaz, Ravet, Chassan e Sommarèse (Centre d’études Abbé Trèves) e la cittadina spagnola di El Masnou (Barcellona).

La presentazione di ‘Il Filo Rosso – L’Autre Portrait a Melpignano’ si terrà alle 18:30 nell’atrio di Palazzo Marchesale Castriota-Scanderberg. Interverranno il Sindaco di Melpignano, Valentina Avantaggiato, il funzionario del MiC dott. Pantaleo Palma e gli organizzatori di Futuro Arcaico Fest, Jime Ghirlandi e Marco Malasomma. Al termine della presentazione, il pubblico sarà condotto nella visita della mostra diffusa e a seguire, alle 20:30, all’interno del Palazzo Marchesale si terrà il concerto de Les Trois Lézards (Emmanuel Ferrari, Giorgio Distante, Giovanni Chirico, Davide Chiarelli) all’insegna de La Tadjiguinie: uno Stato immaginario fondato dai franco-salentini Troubleamour al confine fra Francia, Italia e Balcani. La musica popolare di questa nazione è la «tarantella-gitano-guinguette».

Sabato 14 maggio Futuro Arcaico si sposta, invece, alle Manifatture Knos di Lecce, grande centro culturale della città, che ospiterà a partire dalle ore 20.00 alcune live performance di musica elettronica (MaiMaiMai), folk contemporanea (Folklore Elettrico Orchestra, composta da Marco Malasomma, Giovanni Chirico, Giorgio Distante, Peppe Leone, Domenico Saccente) e dai ritmi percussivi primordiali (Peppe Leone). Ad accompagnare la musica, saranno le immagini fotografiche di Salento Death Valley, dedicate alla quotidianità salentina.

La serata sarà aperta da un talk a cura della giornalista e filologa Lara Gigante e di Futuro Arcaico: durante il dibattito sarà approfondito il rapporto tra arte e narrazione territoriale, secondo nuovi punti di vista e prospettive restituiti dalla comunità e dal territorio.

Domenica 15 maggio sarà la volta di Taranto, dove, a partire dalle 19.30, presso Salotto Elettronico, nel Mercato Nuovo, uno degli spazi culturali tra i più vivi della città, si terrà la grande festa di chiusura della seconda edizione del festival: ospite della serata sarà Simona Zamboli, una degli artisti più interessanti della nuova scena elettronica italiana.

In chiusura di serata, si terrà l’esibizione dei producers e dj di Salotto Elettronico, format domenicale di casa a Mercato Nuovo. Domenica 15 maggio sarà anche l’ultima giornata di apertura della mostra di illustrazione dell’artista tarantino Giove (Giovanni Forleo), dedicata alla sua città natale, inaugurata l’8 maggio in occasione dell’evento di Preview del festival.

Futuro Arcaico Fest nasce nell’ambito del più ampio progetto dell’Osservatorio Artistico Digitale Futuro Arcaico – consultabile tramite il portale www.futuroarcaico.it – che, indaga attraverso la ricerca degli artisti, il patrimonio materiale e immateriale del territorio italiano. L’archivio racconta il territorio attraverso le visioni e i contributi di artisti che si sono interrogati sul patrimonio materiale e immateriale, mediante le nuove forme di linguaggio. Il progetto mira, in particolar modo, a far conoscere alle nuove generazioni la tradizione, attraverso uno storytelling innovativo, al fine di costruire nuovi scenari di fruizione, di divulgazione dellʼarte e del patrimonio. Futuro Arcaico Fest è un evento multidisciplinare che nasce come naturale estensione di Futuro Arcaico – Osservatorio Artistico Digitale: un progetto di Folklore Elettrico Studio Creativo (Marco Malasomma e Maria Gimena Vicenta Ghirlandi).

MIRIAM COLOGNESI

Dopo il diploma di laurea in pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino vive e lavora per anni tra Milano e Roma fino al totale abbandono delle città che la porterà a trasferirsi in un piccolo villaggio di alta montagna, in Valle d’Aosta, dove si dedicherà alla fotografia indirizzando la sua ricerca all’autoscatto e la relazione tra umano e natura. Le immagini ottenute sono realizzate in totale solitudine, dopo un attento studio del territorio, in luoghi solitamente impervi e distanti da spazi antropizzati: ghiacciai, pareti verticali, orridi e boschi. Di questo periodo sono le mostre sul tema del paesaggio e dell’autoritratto in vari musei e gallerie nazionali ed internazionali. I lavori fanno parte del Museo dell’autoritratto fotografico di Senigallia, del Museo Nori Dè Nobili e di collezioni private. L’esperienza dell’isolamento si protrae per quasi dieci anni dopo di che con il progetto Autoritratti al Museo, che coinvolge i più importanti musei del Piemonte, Valle D’Aosta e il Palazzo ducale di Mantova, l’interesse si sposta sulle nuove forme di auto-rappresentazione in relazione all’arte. Da qui nascono i numerosi workshop in importanti musei d’arte antica, moderna e contemporanea e varie mostre in spazi pubblici. Il progetto viene esportato in Austria e Spagna interrotto temporaneamente a causa dell’emergenza sanitaria. Nella primavera del 2018 nasce “LO FI ROS, traduzione francoprovenzale de “il filo rosso”, un progetto “nomade” di ricerca che nasce in Valle d’Aosta dove la parola rosso a seconda delle aree geografiche diventa: rodzo, rodzou, ros, rous, rozo; varianti fonetiche relative a stadi linguistici differenti e successivi che lessicalizzano (ovvero gli danno un nome) il medesimo colore. Le tracce delle varie epoche si rinvengono in tutta la cultura alpina, dalla lingua all’architettura, dalle incisioni rupestri alla fotografia. Da queste considerazioni nasce LO FI ROS, un progetto a largo spettro che partendo da territori considerati “laterali”, ovvero non del tutto raggiunti dai modelli imposti dalla cultura dominante e pertanto conservativi di livelli culturali precedenti, vuole suggerire confronti e riflessioni sulle dinamiche del mondo contemporaneo. Il primo appuntamento si è tenuto nel Comune di Emarese Valle D’Aosta(17/18/19 maggio 2019) in questa occasione il focus è stato posto sull’immagine pittorica e fotografica.

http://www.miriamcolognesi.com/

 SIMONA ZAMBOLI

Simona Zamboli è nata ad Albano Laziale, ma cresce a Salerno. Lavora come un ingegnere del suono di post-produzione ed è una musicista di elettronica di base a Milano. I suoi lavori da solista utilizzano una combinazione di sintesi analogica ed elaborazione digitale tramite computer music, giocando liberamente in schemi ripetitivi, ma liberi, caotici, rumorosi e interrotti. Ha prodotto un album minimal techno per Silent Method Records chiamato Hyber Nation (2020) e nel 2021 pubblica con Mille Plateaux un album chiamato “Ethernity”(in uscita il 20 marzo). Il progetto ‘L’attaccatura’ vuole essere suono dell’atto magico e del ricordo dell’infanzia dell’artista in Campania. Il progetto crea un dialogo tra il rito (visto come credenza) e la superstizione.

 SALENTO DEATH VALLEY

Gabriele Albergo, classe 1981, nato in provincia di Lecce.

Figlio d’arte, frequenta lo studio fotografico del padre fin dall’infanzia, ma inizia a scattare superati i 30 anni e viene in pochissimo tempo assorbito dal mezzo. La sua tendenza all’osservazione e a perdersi nel circostante, lo porta ad avere un approccio ironico e dissacrante nei confronti del proprio territorio che lo ospita da sempre. Affascinato dall’errore che sovverte, dai perenni squilibri tipici del territorio cerca di raccontare tutto ciò che in qualche modo esiste ma è lontano dai riflettori che mai come adesso sono puntati sul Salento. Lavora come fotografo free lance in ambito commerciale e di reportage. Nell’agosto 2120 produce un editoriale di 12 pagine pubblicato su D-Repubblica. Ha partecipato a numerose collettive e personali sul territorio pugliese.

LES TROIS LÉZARDS

Les Trois Lézards (Emmanuel Ferrari, Giorgio Distante, Giovanni Chirico, Davide Chiarelli) suonano la musica popolare de La Tadjiguinie: paese della “tarantella-­gitano-­guinguette” e ipotetico stato fondato dai Troublamours* ai confini immaginari tra Francia, Italia e Balcani. L’interpretazione musicale, di una dolce violenza a cura di questi tre ‘musichettieri’ oscilla tra atmosfere languidamente poetiche e momenti di trance decisamente ipnotici.

 GIOVE (Giovanni Forleo)

Giovanni Forleo, conosciuto come Giove, è un illustratore e graphic designer nato a Taranto nel 1987. Nel 2009 decide di trasferirsi in quel di Urbino dove si iscrive presso l’Accademia di Belle Arti, indirizzo Grafica d’arte, per poi proseguire il suo percorso di studi presso l’ISIA nella stessa città, qui frequenta il biennio di Illustrazione. Ha lavorato per molti studi grafici e come freelance per varie riviste come Vice, Noisey e altre. Membro del collettivo Risograph, Patate e Cozze con cui collabora ancora oggi. Vive isolato circondato da piante, alberi, mare e cagnolini. Oltre a fare disegnini suona la batteria e altri strumenti di varia natura nel suo duo musicale in una villetta abbandonata nella campagna pugliese.

MAI MAI MAI

MAI MAI MAI è un progetto Audio / Video di Toni Cutrone, messa in musica ed immagini di un viaggio oscuro nella tradizione e nel folclore dell’Italia meridionale. Mai Mai Mai è un’indagine sonora che sviscera l’interrelazione tra riti pagani e cattolicesimo, tra natura e magia nella vita rurale, attraverso la manipolazione di suoni d’archivio e field recordings (registrati da Alan Lomax e Diego Carpitella negli anni ’50 e ’60) o collaborazione con musicisti “avant/etnici” contemporanei (Luca Venitucci, Lino Capra Vaccina…). Un’ “hauntology mediterranea” che, lontana da essere un semplice sguardo nostalgico, risveglia rumorosamente quegli Spettri di cui racconta e li evoca ad accompagnarci nella quotidianità.

https://www.instagram.com/maimaimaikr/

https://maimaimai.bandcamp.com/

 FOLKLORE ELETTRICO ORCHESTRA

Folklore Elettrico è uno studio di progettazione creativa formato dal sound artist Marco Malasomma e la visual artist Jime Ghirlandi. Il focus del progetto è Tramandare, passare di generazione in generazione il sapere popolare, il folklore, la ricchezza e l’humus culturale e identitario di una comunità. Dopo aver presentato numerose performance audio/video all’interno di prestigiosi festivals e rassegne, Folklore Elettrico decide di creare un ensamble in continua evoluzione. Nasce cosi FOLKLORE ELETTRICO ORCHESTRA, progetto che unisce musicisti dal diverso background, ma accomunati dalla dimensione della ricerca sonora unita alla tradizione. I suoni elettronici e la batteria di Marco Malasomma incontra ai suoni di Peppe Leone(percussioni), Domenico Saccente(fisarmonica), Giovanni Chirico(sassofoni) e Giorgio Distante (tuba &tromba). Il suono proposto è una naturale fusione tra la dimensione di ricerca coltivata dai singoli musicisti, e un orecchio attento ai suoni del Sud, con particolare riferimento al repertorio bandistico. La morte e la rinascita diventando fulcro concettuale del progetto, che prende il nome di ‘FESTA!’

 

12 maggio 2022

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