Francesco Schito: «A Porto Cesareo i soldi dei cittadini spesi senza nessuna forma partecipativa»

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Francesco Schito, capogruppo consiliare  in carica di “Cambiare Rotta” e candidato sindaco amministrative 2020, spiega il suo intervento sui “Conti del 2018”  nel Consiglio Comunale di Porto Cesareo del 27 giugno 2019

Di seguito il comunicato di Francesco Schito:

PORTO CESAREO – Giovedì 27 giugno 2019, si è svolto il Consiglio comunale riguardante la discussione e votazione dei conti dell’anno 2018, una scadenza prevista per legge entro il 30 marzo di ogni anno.

Come rappresentante presente dell’opposizione consiliare, ho rimarcato che ancora una volta i soldi dei cittadini sono stati spesi in modo “solitario” dall’attuale maggioranza, ossia senza nessuna forma partecipativa dei contribuenti. Milioni di euro decisi “chiusi” nel palazzo comunale e senza opportuni coinvolgimenti, nemmeno per le opere pubbliche.

Sulla voce delle Entrate comunali ho sottolineato che il nostro comune necessita di cambiare l’organizzazione per reperire i tantissimi fondi esterni messi a disposizione dalla Regione, dallo Stato e dall’Unione europea. Non possiamo continuare ad affidarci esclusivamente alla macchina comunale e alla buona volontà dell’assessore di turno. Convenzioni universitarie o staff ad hoc sono dei miglioramenti percorribili. Mancano poi consistenti risorse, per esempio, da:

  • imposta di soggiorno, nel 2018 di 300 mila euro, è solo a 1/3 delle potenzialità effettive;
  • parcheggi pubblici, affidati ad un blando sistema di parcometri a noleggio, nel 2018 incassati 400 mila euro circa, senza nemmeno ricadute occupazionali;
  • proventi da multe e sanzioni, nel 2018 incassati 150 mila euro, contrastati con poche risorse sia umane sia tecnologiche, come le 10 fototrappole noleggiate a caro prezzo per pochi mesi;
  • residui attivi, stimati in 6 milioni di euro, che il nostro comune non è riuscito ancora a incassare, relativi a tasse comunali o sanzioni non pagate, mancati trasferimenti/contributi.

Per cambiare in qualità il nostro paese è importante aumentarne la capacità di spesa, attingendo a fondi esterni e migliorando quelli interni.

Sulla voce Spese comunali, invece, ho segnalato alcuni esempi:

  • costo del servizio rifiuti, ormai abbondantemente sopra i 3 milioni di euro, la direzione da seguire è quella di attuare azioni per ridurne il quantitativo così da pagare meno;
  • costo del consumo dell’illuminazione pubblica, ben oltre i 600mila euro, manca qualsiasi azione in prospettiva per il risparmio energetico;
  • costi per il servizio sui cani randagi, 50 mila euro l’anno, senza nessuna politica di adozione;
  • costi per gli eventi di intrattenimento, talvolta di 23mila euro ciascuno, che non hanno provocato ricadute economiche. Occorre, infatti, chiedersi ogni volta l’opportunità di tali scelte, sia in chiave di “politica di destagionalizzazione”, che è stata promessa in campagna elettorale ma non soddisfatta, sia in chiave d’indotto economico o sociale/culturale.

Le spese, tutte quelle elencate in Consiglio dall’assessore al ramo, non sono state sufficienti a soddisfare il programma elettorale che questa maggioranza ha promesso agli elettori nel 2015.

Alla voce spese manca poi, da anni, un’opera pubblica necessaria per accogliere le migliaia di turisti che arrivano sul nostro territorio: i PARCHEGGI! Porto Cesareo, su questo, deve darsi una mossa e, laddove l’Amministrazione comunale non riuscisse, si aprisse subito a collaborazioni con i privati.

Porto Cesareo, 28 giugno 2019

Francesco Schito

capogruppo consiliare  in carica di “Cambiare Rotta”

candidato sindaco amministrative 2020

 

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