«L’importante è vincere, poco importa come…»
Quanto descritto è un racconto di pura fantasia. I nomi e cognomi riportati nello stesso non hanno assolutamente alcun collegamento con personaggi reali.
Yvan Rettore
ERANO QUATTRO AMICI AL BAR…
A pochi mesi dalle elezioni amministrative in un comune italiano, il candidato sindaco (un noto commerciante del posto) si ritrova con tre amici in un bar del paese per discutere la formazione della lista civica.
Giovanni Cusara (è così che si chiama) si ritrova quindi con Marcello Rossante (che di mestiere fa il veterinario), Antonio Rusciante (economista e noto professore universitario) e Gelindo Bonfrate (proprietario di terreni e palazzi).
Questo è il dialogo che avviene tra loro.Giovanni Cusara: Allora l’importante è che vinciamo. Poco importa come e con chi. Tu Marcello, quanti voti puoi portare?
Marcello Rossante: Non meno di 500. Poi se coinvolgo i parenti di mia moglie, quelli che producono vino, allora posso arrivare anche a 600. Basta solo che li facciamo una strada di accesso diretto alla tangenziale.
Giovanni Cusara: Considerala già fatta. Basterà studiare un esproprio della terra dei Collesi, quelli che sono emigrati in Germania anni fa e non ci saranno problemi. E tu Gelindo, quanti ne hai?
Gelindo Bonfrate: Beh…io posso arrivare almeno a 1000. Poi se coinvolgo gli artigiani che fanno manutenzione sui miei palazzi e quelli che lavorano nei miei campi, potrei arrivare anche a 1500. Però se vinciamo dobbiamo lottizzare quei terreni agricoli che ho verso le colline. Sarebbe un bel affare per tutti noi. Che ne dici?
Giovanni Cusara: Nessun problema. Anzi sarà uno dei primi provvedimenti che adotteremo. E tu Antonio che mi dici?
Antonio Rusciante: Io purtroppo sono poco conosciuto qui, peò un centinaio di voti penso che li avrò.
Giovanni Cusara: Sono un po’ pochini. Ma tu stai sempre sposato con Lina Cutrero, la figlia di Giacinto, l’impresario edile che ha costruito mezza zona industriale?
Antonio Rusciante: Sì, proprio lei.
Giovanni Cusara: Te lo dico perché so che anni fa, prima che vi sposaste aveva appoggiato la lista vincente garantendo un migliaio di voti. Ma tua moglie che fa? Ha studiato?
Antonio Rusciante: Fa’ la casalinga. Per un po’ ha lavorato come parrucchiera e poi più niente.
Giovanni Cusara: Allora, sai cosa ti propongo? Mettiamo lei in lista al posto tuo, così siamo sicuri di vincere. E poi è una donna, il che non guasta. Che ne dici?
Antonio Rusciante: Beh….Ma io….
Giovanni Cusara: Benissimo. Vedo che siamo tutti d’accordo. Intanto, tu Antonio fatti conoscere e chissà che un giorno non ti possa candidare a tua volta.
Poi la conversazione continua parlando del più e del meno.
Alcuni mesi dopo quella lista discussa in quel bar vince le elezioni con una maggioranza bulgara.
L’importante è avere vinto, poco importa come.
Yvan Rettore
20 giugno 2020