«Educare allo sguardo che accoglie»: un incontro per guardare oltre l’epilessia

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Resoconto dell’incontro organizzato dal CVS e dalla Comunità Parrocchiale SS. Rosario

VEGLIE – Martedì 8 aprile 2025, in un’atmosfera densa di emozione e consapevolezza, si è tenuto presso il Salone Parrocchiale l’incontro pubblico dal titolo “Epilessia: Educare allo sguardo che accoglie”.

Un’occasione preziosa di riflessione e confronto, organizzata con l’intento di promuovere una cultura dell’inclusione, dell’ascolto e della comprensione profonda nei confronti di chi convive con questa condizione.

A introdurre la serata è stata Noemi Lecciso, moderatrice dell’evento, che ha saputo toccare le corde dell’empatia, sottolineando il valore della presenza dei partecipanti: “È confortante vedere tutti voi qui presenti per affrontare temi così importanti, che troppo spesso rimangono avvolti nel silenzio.”

La serata ha rappresentato molto più di un momento di informazione medica: ha offerto uno spazio di dialogo autentico, dove la conoscenza scientifica si è intrecciata con l’ascolto delle esperienze personali, gettando le basi per una nuova visione dell’epilessia. Non più solo come patologia da diagnosticare e trattare, ma come realtà umana da comprendere e accogliere. Una sfida culturale, prima ancora che sanitaria.

A guidare il pubblico in questo percorso, tre interventi di grande spessore: la dott.ssa Isabella Colonna, neurologa, ha condiviso il suo vasto sapere clinico e scientifico, illustrando con chiarezza le dinamiche neurologiche dell’epilessia e l’importanza di un approccio personalizzato; il dott. Florindo Cefalo, tecnico di neurofisiopatologia, ha portato il suo contributo sul piano diagnostico e operativo, sottolineando l’importanza dell’EEG (elettroencefalogramma); la dott.ssa Antonella Carrozzini, pedagogista clinica, disability manager e garante dei diritti delle persone con disabilità del comune di Veglie, ha ampliato lo sguardo sul versante educativo e sociale, ribadendo il diritto alla piena inclusione di ogni persona, a prescindere dalla propria condizione.

Uno dei momenti più intensi della serata è stata la testimonianza di Vincenzo Ligori, un giovane di 19 anni che ha scelto di condividere con il pubblico la propria esperienza di vita con l’epilessia. Le sue parole hanno colpito per autenticità e coraggio, rompendo il muro del pregiudizio e dell’isolamento, e dando voce a tanti che spesso non vengono ascoltati. Il suo intervento ha reso evidente quanto, accanto alla dimensione clinica, sia fondamentale costruire una rete di affetto, solidarietà e accettazione.

Un altro momento di forte partecipazione emotiva è stato offerto dalla testimonianza di Sara Potì, una giovane ragazza che ha scelto di raccontarsi con sincerità. Con la sua voce ferma ma carica di emozione, ha condiviso il percorso vissuto con l’epilessia, mettendo in luce non solo le difficoltà, ma anche la forza scaturita dal sostegno della sua famiglia e il valore delle amicizie genuine, capaci di restare accanto senza giudicare. Sara ha parlato del coraggio di portare la sua esperienza tra i banchi di scuola, dove incontra studenti e docenti per sensibilizzare, informare e dare speranza a chi si sente ancora solo. La sua presenza ha rappresentato un invito potente a trasformare la fragilità in risorsa e la testimonianza in strumento di cambiamento.

A chiudere l’incontro, i sentiti ringraziamenti della moderatrice a tutti i relatori e collaboratori: la Sindaca Mariarosaria De Bartolomeo, l’Assessore alla sanità Daniela Patera, Eleonora Giuri del CVS e il sacerdote della Parrocchia del SS. Rosario di Veglie, Don Alessandro, che hanno sottolineato l’importanza di incontri formativi di questo genere e ne hanno augurato una lunga serie. Tutti uniti da un unico obiettivo: rendere visibile ciò che troppo spesso resta invisibile.

Un breve fuori programma ha annunciato con entusiasmo il prossimo appuntamento: lo spettacolo “Emotiva…mente in musica”, previsto per il 29 aprile alle ore 20.00 al Teatro Comunale di Mesagne, promosso da Giuseppe Potì, responsabile di “Emotiva…mente”.

Serate come questa ricordano a tutti noi che l’epilessia non è solo una patologia, ma una storia da raccontare, un volto da guardare, una vita da accogliere.

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