Il monumento celebrativo dell’acquedotto pugliese bisognoso di restauro
Finto marmo. Precisamente cromofibrolite, un composto a base di cemento messo a punto dai fratelli Giuseppe e Michele Peluso con cui realizzarono la fontana monumentale di Piazza Umberto I a Veglie nel 1932.
Come in altri comuni pugliesi, dove furono realizzate fontane per celebrare l’avvento dell’acquedotto pugliese che migliorò enormemente le condizioni di salute e di vita della popolazione.
Dopo novantatré anni il monumento mostra i segni del tempo. In alcuni punti della vasca più grande l’armatura in ferro è ormai a vista.
I putti che giocosamente abbracciano il cigno, sembrano ormai allo stremo delle forze. In particolare il putto posto a nord; nel corso degli anni il moncone dell’arto inferiore destro si accorcia sempre più.
La vasca superiore in più punti della sua circonferenza, a nord e a sud, è priva dei bordi.
E’ proprio la vasca superiore che presenta i segni più preoccupanti. Con un esame visivo sommario, si nota una lesione di una lunghezza pari a circa la metà del raggio della vasca, e di una profondità tale da aver fratturato completamente lo spessore.
Sicuramente un professionista esperto farebbe una valutazione accurata proponendo gli eventuali interventi di restauro.
E’ scontato sottolineare che nei luoghi in cui sono presenti statue, per prudenza andrebbero evitati i giochi con la palla.
La fontana che in alcuni periodi ha ospitato anche i pesci rossi, suscitando la curiosità e lo stupore dei bambini, è sicuramente il monumento più iconico, rappresentativo della piazza principale di Veglie.
Veglie, 15/02/2025
di seguito le foto del dott. Fabio Coppola del 14/02/2025
Dott. Fabio Coppola
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