Un invito a donare al Comune di Veglie l’area in contrada Lupomonaco al fine di istituire un unico parco naturale
Lettera del dott. Fabio Coppola:
Spett.le Azienda,
In contrada “Lupomonaco” a Veglie una superficie di circa nove ettari caratterizzata da macchia mediterranea, gariga e pseudo-steppa è di Vostra proprietà. Recenti studi hanno confermato il valore naturalistico dell’area; un tratto di circonvallazione che la lambisce è di fatto una strada paesaggistica che offre una visuale panoramica ormai rara nel feudo vegliese.
Gli antenati proprietari dell’azienda furono appassionati di botanica, come si evince dalla collezione di rara flora esotica custodita nella masseria “Sanzara”, immobile in Vs. possesso fino a qualche decennio fa. Anche nel ‘600 impiantarono un bosco di lecci attraversato dalla strada per il mare, il bosco di Belmonte, da cui origina il toponimo della contrada, di una masseria e di un casino.
Il Comune di Veglie possiede già nella stessa area sedici ettari di macchia mediterranea, in cui si notano ancora alcuni esemplari di leccio in forma arbustiva, un relitto del vecchio bosco.
Pertanto si propone alla S.V. di valutare la possibilità di donare al Comune di Veglie l’area suddetta, al solo fine di istituire un unico parco naturale.
Da un punto di vista economico tale proposta potrebbe forse apparire un’ingenuità, o peggio un delirio; in realtà sono tante le aziende che compiono atti di mecenatismo, che conseguentemente accrescono il prestigio aziendale.
Un atto che perpetuerebbe il rapporto tra l’azienda e la comunità vegliese; a riguardo nella toponomastica comunale è presente anche una strada intitolata a Gioacchino Malfatti.
Il magistrato Giovanni Falcone affermava: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. A me piace aggiungere: gli uomini passano, il territorio resta; prendendoci cura dei luoghi, illusoriamente continueremo a vivere con essi.
Distinti saluti.
Veglie, 25/11/2020
Dott. Fabio Coppola