«LA PICCIONAIA» Lettera del dott. Fabio Coppola sul degrado dei monumenti nella Piazza di Veglie

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«LA PICCIONAIA»

Considerazioni del dott. Fabio Coppola riguardante i problemi provocati ai monumenti di Veglie dalla colonia di piccioni

Vero è che dal letame nascono i fiori. Ma la colombina, oltre ad essere un ottimo fertilizzante, è anche molto corrosiva, e questo lo sanno bene i carrozzieri. Figuriamoci sulla pietra leccese.

Non me ne vogliano gli ornitologi, gli amanti degli uccelli. Da alcuni mesi, una piccola colonia di piccioni pernotta nella lunetta del meraviglioso portale tardorinascimentale della chiesa matrice di Veglie.

Le teste dei SS. Pietro e Paolo, le loro braccia e spalle, spalle braccia e velo della Vergine sono abbondantemente coperti di guano. Basterebbe una rete anti-uccelli, incolore, dal costo irrisorio, per evitare i costosi lavori di pulitura e restauro e preservare il monumento nel tempo.

In passato, diversi chiodi sono stati conficcati nel portale, per fissare i tiranti di luminarie o altri addobbi.

La data di fine lavori è 1565, ancora visibile. Attribuibile alla scuola di Gabriele Riccardi, in particolare allo scalpellino Marco Antonio Renzo e ai suoi sei figli, secondo uno studio comparativo dello studioso Mario Cazzato (“Il Bardo”, novembre 2014).

Il portale illustra il significato della vita secondo la religione cattolica; per approfondimenti, consultare il pregevole lavoro dell’architetto vegliese Flavio Vetrano.

Nel 2015 la conservazione dell’opera fu minacciata da una abbondantissima perdita d’acqua causata dalla rottura di una vecchia condotta principale dell’acquedotto pugliese.

Veglie, 06/06/2018

Dott. Fabio Coppola

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