“Regolamento sui Matrimoni Civili” : Il Comune di Veglie non ha ancora implementato all’interno del proprio ordinamento l’istituto delle Unioni Civili
Lettera doi Daniele Ascanio:
La legge sulle unioni civili in Italia affonda le sue radici a partire dalla fine degli anni ‘80, ed ha sempre portato con sé grande risonanza all’interno dell’opinione pubblica nazionale. Era il 1986, quando per la prima volta in Parlamento si discusse circa la possibilità di introdurre nell’ordinamento giuridico le unioni civili.
Con gli anni avvenire, mentre i cittadini lottavano per conquistare questi diritti, il Parlamento Europeo approvava una risoluzione sui diritti umani in cui viene ribadita la richiesta agli Stati membri “di abolire qualsiasi forma di discriminazione – legislativa o de facto – di cui sono ancora vittime gli omosessuali, in particolare in materia di diritto al matrimonio e all’adozione”.
Nonostante le numerose proposte mai andate in porto all’interno del parlamento Italiano, nel 2013 viene ripreso l’argomento e un anno dopo, la deputata Monica Cirinnà presenta una prima proposta di testo unificato dei disegni di legge all’esame congiunto della commissione giustizia del Senato.
La legge Cirinnà del 20 maggio 2016 n. 76 che è attualmente in vigore, risulta essere il risultato di anni di discussione e compromesso tra forze politiche con vedute molto differenti che però sono riuscite a fare un primo passo verso l’uguaglianza sostanziale delle coppie dello stesso sesso.
Promulgata la legge Cirinnà, gran parte dei comuni d’Italia hanno emendato il proprio “Regolamento sui Matrimoni Civili” come il Comune di Lecce (REGOLAMENTO DI LECCE) implementando all’interno del proprio ordinamento l’istituto delle Unioni Civili.
Questo non succede a Veglie. Infatti, il nostro regolamento risale al 7 luglio 2013 approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.73. (REGOLAMENTO DI VEGLIE)
Dopo la promulgazione della legge Cirinnà, quindi post 2016, vi è stata solo un’aggiunta al “Regolamento sui Matrimoni Civili” del Comune di Veglie, che serviva ad individuare una nuova location per la celebrazione dei matrimoni, ma nonostante questa azione il regolamento non è stato ancora emendato per includere le unioni civili.
Perché non iniziare a farlo ora? Il Consiglio Comunale di Veglie si è rinnovato con energie giovani, e magari questa volta ci sarà qualcuno più sensibile e attento a queste tematiche che sono simbolo di civiltà e che rafforzano i diritti di tutte le coppie.
Daniele Ascanio