L’obiettivo è scalare il Monte Bianco con il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni
Prende il via ufficialmente “Cime di Speranza”, un progetto di pedagogia sperimentale, che ha l’obiettivo di esplorare come soggetti con patologie differenti in ambienti di alta performance riescano a superare la propria diagnosi, ottenendo miglioramenti nel benessere psico-fisico. La convinzione che giustifica il progetto è che la patologia non debba essere intesa come un limite, ma come una preziosa opportunità di riscoprire se stesso oltre la diagnosi, nella misura in cui aggiunge un valore in più al singolo individuo.
L’obiettivo del progetto è scalare, con il Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, il Monte Bianco.
La prima attività del team, nel 2024, ha lo scopo di fare team building, testare la logistica ed avviare il dispositivo di ricerca. Sono previste tre spedizioni fino a giugno 2025, per progettare la risalita del Monte Bianco.
Il progetto si pone la finalità di testare strumenti dell’analisi quantistica e dell’intelligenza artificiale per scoprire quale motivazione possa spingere strategicamente l’individuo al di là dei limiti fisici imposti dalla patologia.
Il progetto si avvale della collaborazione di partner scientifici che sono interessati a ricostruire, nei rispettivi ambiti di attività, performance vincenti attraverso l’attivazione del genoma umano.
La spedizione pionieristica si avvarrà dell’indispensabile supporto e della preziosa collaborazione del professor Paolo Sossai, alpinista e medico, di Ivan Vittone, consulente tecnico e guida alpina, Marco Buzzetti, detto Buz, cameraman d’eccellenza, il professor Donato Sarcinella, alpinista e pedagogista sperimentale che cura con il professor Sossai il dispositivo di ricerca.
Un team specializzato, guidato dall’ingegner Andrea Gadducci, seguirà distanza l’impresa per valorizzare dati ed informazioni correlati con la performance, valorizzando i concetti di Entanglement quantistico e di sincronicità. I dati della ricerca saranno condivisi con la comunità scientifica nell’ambito dell’alpinismo, aerospaziale, medico ed educativo in genere.
Il Colonnello Carlo Calcagni dichiara: “Sono onorato di poter aver l’opportunita di partecipare ad una simile impresa, dimostrando ancora una volta con la mia testimonianza concreta e con l’esempio fattivo che i limiti sono solo mentali e che nulla è impossibile per chi ci crede veramente. Sarà per me una sfida avvincente ed appassionante, un modo per potermi donare, ancora una volta, per gli altri, per la ricerca e per la diffusione di messaggi di speranza e di ottimismo. Se posso farlo io, con la mia grave patologia invalidante, cronica, degenerativa ed irreversibile, con una evidente compromissione respiratoria ed altre difficoltà correlate ad una diagnosi tutt’altro che rosea, può farlo chiunque si abbandoni demoralizzato in un letto e viva le sue giornate da ammalato. Il mio esempio può essere solo di stimolo per tutti, affinchè anche un paziente con evidenti difficoltà e limiti possa percepirsi “persona”, al di là della patologia da cui è affetto e, come tale, capace di mettersi in gioco e di sognare, sempre, anche l’impossibile. Io sono un sognatore e lo sarò fino al mio ultimo respiro. I sogni non sono destinati a rimanere in un cassetto. Ogni tanto apritelo e tirate fuori un sogno da realizzare. O almeno trovare la forza e la motivazione per provarci”.
“Un vincitore è soltanto un sognatore che non si è mai arreso!” (N. Mandela)
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