Antonio Naccarelli: «Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo sodo per tutti noi…»
Con una nuova lettera il signor Antonio Naccarelli ritorna a dare alcune spiegazioni sulle possibilità che la “Ciclovia dell’Acquedoto Pugliese”, finanziata anche dalla Regione Puglia, offre ai Comuni che vengono attraversati da questo progetto e anche a quelli che vengono solamente lambiti dalla ciclovia come succede al comune di Veglie che la vede passare nei pressi della Masseria Zanzara.
In particolare, secondo quanto afferma il signor Naccarelli, i comuni toccati dal tracciato dovrebbero adottare la “Delibera Madre” che Martina Franca, comune capofila del progetto, ha emanato. In questo modo, afferma Naccarelli, il «ritorno economico sarà di natura turistica grazie alle bellezze naturali, tradizioni, usi e costumi, prodotti locali, enogastronomia che ogni Comune potrà proporre e pubblicizzare nel contesto del “Progetto Ciclovia” col preciso obiettivo dell’incremento turistico a vantaggio anche del nostro paese».
Il signor Naccarelli inoltre lancia sul tavolo della discussione altri argomenti per “Pungolare e Stimolare l’Amministrazione Comunale vegliese” affinchè si attivi a sfruttare il maggior numero di canali di finanziamenti regionali ed europei disponibili per le amministrazioni comunali: “Body Code” e “Programmi di Cooperazione Europea – Transfrontalieri”, argomenti di cui il signor Naccarelli tornerà a parlare in una prossima lettera.
(Le nostre pagine da sempre sono state disponibili ad accogliere le idee ed i pensieri dei nostri lettori a maggior ragione quando queste alimentano il dibattito e aiutano a rendere più attivo il confronto tra amministratori e cittadini.)
VeglieNews
Lettera del signor Antonio Naccarelli:
All’amico Assessore Valerio Armonico
Carissimo amico, non era mia intenzione portarti offesa né voglio dare la stura ad una polemica insipiente come quella delle massaie quando litigano al mercato nel fare la spesa; io, invece, volevo solo essere di pungolo e di stimolo per questa Amministrazione comunale di fare un po’ di più di quanto ha fatto sino ad oggi ….. ossia: quasi meno di niente!
Sono spesso tra la gente e sento i commenti che, con tutta sincerità, non sono molto gratificanti nei confronti di questa compagine amministrativa che, tra l’altro, ho anche votato, porca miseria!
Ho capito che hai letto i Promessi Sposi e sei rimasto scioccato dalla figura dell’Innominato, ma in questo contesto l’Innominato (chiunque possa essere) non centra nulla.
Hai scritto che ti sei impegnato al massimo per ottenere il “guardrail” per la circonvallazione, bravo, ma non sei d’accordo con me che sarebbe stato più utile interessarsi per due “rondò” agli incroci per Carmiano e Novoli dove hanno lasciato la vita parecchie persone? Tutto il Salento è pieno di rondò anche dove non ce ne sarebbe stato proprio bisogno, solo Veglie ha due incroci a raso, sono, forse per te, meno pericolosi e meno importanti del guardrail?
Le piste ciclabili – Ti ho già detto che Martina Franca ha già realizzato dei tratti di ciclovia nella Valle d’Itria ed ha anche approvato una “delibera madre” inviata a tutti i comuni interessati dal tracciato perché l’adottassero, noi ne sappiamo nulla di questo?
Anche Gallipoli ha iniziato i lavori a “Punta Pizzo” noi quando incominceremo ad interessarci nel 2018, quando dei 91 milioni non saranno rimaste nemmeno le briciole?
Perché dobbiamo aspettare prima che piova e poi comprarci l’ombrello? Quando ci servirà l’ombrello non ne troveremo più perché se li saranno già presi tutti gli altri più “sperti” di noi.
Nel gennaio di quest’anno a Lecce presso le distillerie De Giorgi c’è stato un convegno col coinvolgimento di associazioni, cittadini ecc. noi eravamo presenti? (aqp/bike – bikeitalia.it) Ogni organizzazione s’è impegnata ad adottare un tratto di ciclovia, noi lo abbiamo fatto?
Forse abbiamo le idee un po’ confuse sul progetto delle piste ciclabili, non si tratta della costruzione di una strada da Capo Sele sino a S.M. di Leuca per far passare una tappa del Giro d’Italia, si tratta di un’opera che porterà dei benefici a tutti principalmente nel campo turistico.
Cambiamo argomento, dimmi un po’, hai mai sentito parlare di “Body Code”? Guarda che non si tratta di una particolare biancheria intima per donna, il Body Code è un codice che ogni Comune o Ente che vuol avere accesso a finanziamenti europei o regionali deve avere, è gratis basta chiederlo per averlo; io ho dato uno sguardo veloce ai nominativi dei Comuni, e sono moltissimi, che già si sono dotati di questo codice identificativo però di Veglie nemmeno l’ombra, mi auguro che mi sia sfuggito altrimenti come si può partecipare ai programmi coi finanziamenti “interreg” per esempio? Oppure ai i programmi di cooperazione cofinanziati dal fondo europeo?
Hai sentito, anche solo parlare, dei “Programmi transfrontalieri”? Non sono i lavoratori italiani che abitano al confine e che vanno a lavorare in Svizzera, sono programmi di cooperazione europea per lo sviluppo del territorio, siamo già nella programmazione 2016-2020, non sto parlando di cose che si trovano su di un altro pianeta, sono cose reali di oggi che ci proiettano nel futuro, bisogna pigliare il treno in corsa quando passa perché una volta passato non torna più indietro e Veglie rimane a terra!
Sappi, inoltre, anche se te ne sei scordato, che la carica di assessore è una missione non uno sport amatoriale da praticare nel tempo libero; tutti voi percepite uno stipendio dal Comune pagato coi sodi dei contribuenti e quindi AVETE IL SACROSANTO DOVERE DI ESSERE TUTTI I SANTI GIORNI PRESENTI IN COMUNE COSÌ COME LO SONO GLI IMPIEGATI E LAVORARE NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ.
Scusami se mi son lasciato prendere la mano ma quando ce vo’ ce vo’ adesso rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo sodo per tutti noi perché se speriamo nell’aiuto degli altri allora ci crescerà l’erba sotto i piedi!…..e che Dio ci assista e ce la mandi buona.
Con stima e rispetto, un cordiale saluto
Antonio Naccarelli
INFORMAZIONI, APPUNTI E LINK SULLA CICLOVIA AQP (notizie riprese dal web):
CICLOVIA DELL’ACQUEDOTTO PUGLIESE
La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è un percorso cicloturistico ed insieme escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR), che in soli nove anni (1906-1915) riuscì a far arrivare l’acqua a Bari, ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE), dove l’infrastruttura è celebrata con una cascata monumentale realizzata nel 1939 e recentemente restaurata.
Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento.
>>>Sistema Ciclovie Turistiche Nazionali >>>
>>Cos’è la Ciclovia dell’AQP >>>
>>> Il Tracciato della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese >>>
>>> AQP BIKE >>>
L’elemento più importante da rimarcare è che questo tracciato può contare su circa 230 km di strade (piste) di servizio già esistenti e quasi interamente percorribili. Una ciclovia che per metà del suo percorso diventa quindi via verde, preclusa al traffico motorizzato. La parte di “greenway” comprende un primo tratto al confine tra Campania e Basilicata e poi un lunghissimo tratto, interrotto solo per pochi km, da Venosa (PZ) a Seclì (LE). In Salento e in Irpinia possono essere utilizzate molte strade rurali e locali, mentre sono quasi del tutto assenti tratti da percorrere su pericolose strade statali e provinciali.
Il 27 luglio 2016 nasce il sistema delle ciclovie turistiche nazionali con la firma da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e dei rappresentanti delle Regioni coinvolte, dei tre protocolli d’intesa per la progettazione e la realizzazione delle prime ciclovie turistiche nazionali previste dalla Stabilità 2016.
I protocolli d’intesa, concordati in questi mesi con otto Regioni, danno il via al percorso amministrativo dei prossimi mesi di Ministeri e Regioni per la progettazione e la realizzazione delle opere. Prendono parte al progetto le Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Toscana, Basilicata, Puglia.
“Una giornata davvero importante – ha dichiarato il Ministro Dario Franceschini – la presentazione del sistema delle ciclovie turistiche nazionali è un fatto concreto che il Governo realizza in attuazione della legge di stabilità del 2016. Nei prossimi anni l’Italia dovrà governare la crescita dei flussi turistici e il sistema delle ciclovie rappresenta uno strumento fondamentale per sviluppare quel modello di sviluppo sostenibile e diffuso che vogliamo per il nostro Paese”.
I tre protocolli d’intesa riguardano la progettazione e la realizzazione di:
“Ciclovia Ven-To” da Venezia (VE) a Torino (TO), siglato tra Mit, Mibact e Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte;
“Ciclovia del Sole” da Verona (VR) a Firenze (FI) siglato tra Mit, Mibact e Regioni Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana;
“Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese” da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE), siglato tra Mit, Mibact e Regioni Campania, Basilicata e Puglia.
In Stabilità 91 milioni per il triennio 2016-2018. Anche le Regioni e gli altri enti territoriali cofinazieranno questi progetti con risorse che già sono in campo e che permetteranno di arrivare a meta in tempi più brevi.
La selezione dei primi percorsi da finanziare ha visto applicare due criteri: “dall’alto” tenendo conto delle indicazioni della rete ciclabile europea “Eurovelo”, “dal basso” in considerazione del redigendo “Piano straordinario per la mobilità turistica” di Mit, Mibact e Regioni, e del suggerimento di tracciati già delineati da studi di fattibilità, redatti da parte di associazioni, privati e enti, proponendo il riuso e la ricucitura di percorsi esistenti, per arrivare a una lettura unitaria e a standard di qualità comuni.
I percorsi delle tre ciclovie turistiche nazionali
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Il progetto di Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese nasce dalla volontà della Regione Puglia, Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, di rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta, quale greenway, la strada di servizio, normalmente vietata all’accesso e al transito ordinario in quanto destinata soltanto al personale autorizzato, che corre lungo il Canale Principale dell’Acquedotto pugliese. Si tratta di circa 500 chilometri attraverso 3 regioni. Il tracciato è stato già individuato all’interno del progetto di cooperazione internazionale di cui è capofila la Regione Puglia e la ciclovia dell’Acquedotto, d’intesa con la Fiab, titolare del marchio Bicitalia, è diventata variante pugliese dell’itinerario n. 11 (“Ciclovia degli Appennini”) della rete ciclabile Bicitalia.
I contenuti dei protocolli d’intesa e i tempi
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Gli atti firmati rappresentano una “road map” in cui si descrivono le azioni in capo a ogni ente, Mit, Mibact e Regioni, tra cui, in sintesi:
nel 2016 la sottoscrizione dei protocolli e lo stanziamento dei fondi per la progettazione;
nel 2017 la progettazione dei tracciati, gli accordi di programma con gli enti locali interessati dai percorsi, le prime gare per la realizzazione delle ciclovie e l’apertura dei primi cantieri;
nel 2018 la chiusura dei primi cantieri e le altre gare per la realizzazione delle ciclovie con l’apertura e la chiusura degli ultimi cantieri.