Ciao Gianfranco… un abbraccio a Salvatore…

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…Addio al Guerriero dal cuore buono   (Presidio “il Grido degli Ulivi” agro  La duchessa – Veglie)

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facebook.com/Presidio-il-Grido-degli-Ulivi-agro-La-duchessa-Veglie

 

Caro Gianfranco, abbiamo letto tutti il tuo ultimo post del 14 giugno ma nessuno era pronto a questo…

(Il 14 giugno scorso Gianfranco ha condiviso un post sulla sua pagina Facebook. Si tratta di una pagina del libro “Pronto Francè” di Massimiliano Ciarrocca. Gianfranco l’aveva ripresa dal diario FB di un amico, Mino, che l’aveva pubblicata l’8 novembre del 2014.)

GESU’ E BERGOGLIO: L’EUTANASIA.

“France’.”
“Gesù.”
“Senti Franci, dimme ’na cosa. Secondo te, la gente comune può viola’ una decisione di Dio e anticiparla? Tipo uno che se suicida…”
“E’ un concetto complesso Gesù su cui lavoriamo da anni.”
“Ecco, infatti. Tu lo sai che i suicidi qui li accogliamo come tutti gli altri morti?”
“Ma nella bibbia.”
“No, la bibbia stocazzo. Avete travisato come sempre. I personaggi che se suicidano nella bibbia, se suicidano perché hanno fatto certi casini allucinanti, non perché c’hanno un tumore al cervello a 29 anni de cui avrebbero fatto volentieri a meno.”
“Il suicidio per noi…”
“Il suicidio non è tuo France’, è de chi se suicida. Dopo la morte non se condanna, se sta zitti. Lo sanno tutti tranne voi mortaccivostra. ”
“Ma la dignità…”
“La dignità. Non sai nemmeno de che parli. Le crisi respiratore, le metastasi, i dolori, la morfina, i figli e i genitori che te vedono morì, il letto dell’ospedale, le infermiere che te trattano come se c’avessi due anni, le TAC, la confusione, er tumore che te se magna vivo. Che c’è de dignitoso in questo, scusa?”
“Per morire in Cristo…”
“Ma che cazzo stai a dì? Io te parlo de roba reale, idiota e tu me rispondi in modo sgrammaticato? Che roba è morì in Cristo? Senti, rispondi a questo. Io potevo scende dalla croce e inculamme tutti quelli là sotto secondo te?”
“Sì.”
“Ma non so’ sceso. Quindi me so’ suicidato?”
“Beh, non proprio. Hai scelto di…”
“Ho scelto de morì pe’ voi! Esatto! La risposta è sì, me so’ suicidato.”
“Ma Gesù…”
“Ancora insisti? France’, se ve risento parla’ dei suicidi in quel modo faccio er Papa negro. Anzi no. Lo pijo cinese, vuoi vede’?”
“No Gesù… Io…”
“Te fa paura er Papa cinese eh?”
“Un po’.”
“E allora se semo capiti? Zitto. Muto devi sta su ‘ste cose. Voi dovete ave’ pietà e basta. Pe’ tutti. Quello è il lavoro vostro. Punto.”

Massimiliano Ciarrocca


 

Gianfranco Nicolaci era proprietario dell’uliveto in contrada “La Duchessa”, luogo simbolo della battaglia del Popolo degli ulivi contro gli abbattimenti

gianfranco3Gianfranco Nicolaci, membro della famiglia titolare dell’agriturismo La Duchessa di Veglie, è stato trovato senza vita nel garage della sua abitazione nel pomeriggio di sabato 18 giugno 2016, impiccato con un filo elettrico.

È stato trovato dai familiari quando ormai non c’era più niente da fare. Sul posto sono intervenuti di carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, che hanno effettuato i rilievi di rito. L’ipotesi seguita dagli inquirenti è quella del suicidio. La salma è stata portata presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, a disposizione del PM di turno, Francesca Miglietta, che dovrà decidere se disporre o meno l’autopsia.

Qualche giorno prima della tragedia, Gianfranco Nicolaci aveva anche postato su facebook una pagina tratta dal libro “Gesù e Bergoglio” di Massimiliano Ciarrocca nella quale, in un dialogo satirico tra Gesù e Papa Francesco, si parlava di suicidio e si affermava che di fronte ad un gesto del genere non bisogna condannare ma restare in silenzio. Questo post ha preso una rilevanza particolare dopo il tragico gesto.

Gianfranco aveva 42 anni e lascia la compagna e due figli. Era molto conosciuto nel territorio salentino per essere il proprietario dell’uliveto in contrada La Duchessa che ha fatto da base operativa nelle battaglie del popolo degli ulivi contro gli abbattimenti imposti dal Piano Silletti. Lui stesso era in prima linea in questa battaglia.

Gli ultimi pensieri Gianfranco li ha lasciati su due lettere, al vaglio degli investigatori, nelle quali  rivolge parole affettuose ai due figli, alla mamma e ad una coppia di amici che gli è stata molto vicina nell’ultimo periodo.

Non si può fare a meno di associare il nome di Gianfranco Nicolaci a quello di Salvatore Patera, anch’egli protagonista del presidio della Duchessa e amico di Gianfranco, che ha perso la vita lo scorso anno in un incidente stradale a due passi da casa. Due protagonisti della battaglia a difesa degli ulivi scomparsi nel giro di un anno.