Un pensiero per Mino Mattia
Giovedì 22 Dicembre 2022. Ore 19.41. Ultimo accesso Whatsapp.
La vita è una Maestra. Non smette mai di insegnare qualcosa. E qualche volta lo fa con lezioni pesanti.
È già successo di perdere amici. Anche in giovanissima età. E sono lezioni che ti segnano per sempre. Dentro. Anche se non si dimostra. I pensieri ci sono. Sempre.
E in questi giorni ancora un’altra lezione. Pesante. Di quelle che insegnano che la vita non è che un battito d’ali in mezzo a tante altre farfalle che volano.
Il tuo battito d’ali si è fatto notare. Il tuo battito d’ali si è sentito da sempre. Hai lasciato il segno in tutto quello che hai fatto e soprattutto hai lasciato il segno in ogni persona che hai incontrato. Anche in quelle incontrate per caso nei tuoi numerosi viaggi per il mondo.
Ce ne siamo dette e scritte tante io e te. Sono tanti gli argomenti che si possono affrontare con te. Abbiamo tanto in comune come ad esempio la passione per Diego Cugia e il suo Jack Folla. E tu, in un certo senso, sei il nostro Jack Folla.
Abbiamo soprattutto una data in comune che ci lega. E ogni volta che se ne parlava traspariva il nostro orgoglio.
Abbiamo in comune anche un’altra storia che non ti ho mai raccontato. Lo farò appena ci ritroveremo.
Gli incontri con te sono sempre una valanga di parole, di racconti, di storie, di aneddoti, di filosofia, di sociale, di politica, di cultura, di musica, di barzellette, di come è il mondo lontano da noi e di tanto altro. Tutto in un incontro. E ogni volta una valanga che ci fa solo del bene ascoltare. È straordinaria la tua capacità di essere “centro catalizzatore” di persone.
Venirmi a trovare ogni volta che sei qui in paese è un rito. Come lo è ogni volta che parti. Come lo è stato l’ultima volta.
Sono tantissime le persone che hanno a casa un ricordo di te. E non parlo solo dei vegliesi. Sono tantissime persone in tutto il mondo e soprattutto in Africa, dove hai davvero dato tanto.
Adesso tutto ha un altro valore. Anche le piccole cose adesso diventano oggetti da custodire gelosamente. Come la camicia africana che regalasti a mio figlio per i suoi concerti.
E a proposito di concerti, come posso non raccontare del tuo, del nostro, orgoglio per il concerto a Veglie dei Domo Emigrantes di Filippo Renna. Un rapporto straordinario il tuo con Filippo fatto di Stima e Rispetto come lo fai con le persone che meritano.
Quello che apprezzo di te è il rispetto e la stima che offri a chi incontri. E tra noi la stima era reciproca. Non mancava occasione di farmelo sapere come lo stesso facevo da parte mia.
La tua storia è troppo grande da scriverla in una lettera. E di questo ne abbiamo spesso parlato. Ti ho sempre detto di scrivere un libro e mi hai sempre risposto che l’idea c’è già. Adesso spero che qualcuno prenda in mano tutti i tuoi scritti e ne faccia un bellissimo libro.
Ciao Cappellaio Matto.
Adesso non sentirai più le campane di prima mattina che tanto ti facevano incazzare. Ma, credimi, preferirei vederti ancora incazzato per quelle campane.
Buon viaggio Mino.
Fernando Leardi
Ho appena finito di scrivere questa lettera e mi arriva un messaggio di Filippo Renna (sicuramente Mino ancora ci ascolta). Chiedo a Filippo se posso aggiungere il suo messaggio ed eccolo qui.
«Questa è la canzone che scrissi nel cuore della notte pensando a Mino (quando era ancora in Congo) dopo aver visto la foto di uno dei tanti nostri abbracci che aveva pubblicato!
Gliela feci ascoltare subito, appena terminate le prime due strofe, prima di finire di scriverla completamente…
Ogni volta che ci vedevamo ricordavamo quell’emozione e mi chiedeva di suonarla, cantarla insieme!
L’ultima volta che è venuto a trovarmi a Milano l’abbiamo ascoltata a casa mia…
…I nostri occhi lucidi son qualcosa che mi tengo ben stretto, tutti per me…
In queste parole c’è molto di quanto mi ha insegnato Mino… ed è una gioia per me avergliela dedicata e fatta ascoltare in vita… lui che sapeva farmi sentire più di quanto io non sia!
Oggi più che mai… voglio abbracciarlo lo stesso, e ancora!»
Audio della Canzone>>>
Filippo Renna