CHIESA MADONNA DEI GRECI
In questi giorni ho letto su Veglienews un articolo che pubblicizza il programma di una festa religiosa con il nome di “Santa Maria della Pietà” che quanto prima si svolgerà a Veglie.
Leggendo più attentamente ho notato che si tratta della secolare Festa della Madonna dei Greci.
A questo punto vorrei chiedere al Parroco e ai componenti del comitato-festa: quale motivo c’è per cambiare il nome a una delle più antiche feste popolari vegliesi, a che cosa è dovuta questa innovazione?
Forse non tutti sanno che:
Anticamente sul lato destro della via vecchia del Mare, all’interno di una vasta estensione di territorio macchioso di proprietà della famiglia Greco, esisteva una Conella nel cui interno c’era affrescata l’Immagine di Maria Vergine con un Cristo morto in seno; poiché a questa Immagine venivano attribuiti non pochi miracoli il Capitolo di Veglie, la volle ingrandire e, tra il 1640 e il 1646, grazie alle cospicue offerte dei fedeli, venne realizzata la Cappella che ancora oggi si vede. (nei secoli successivi questa Cappella è stato oggetto di non pochi interventi edilizi).
In quell’occasione la Conella, con l’Immagine affrescata della Madonna è stata interamente inglobata in un lato della Cappella formando così il primo altare di cui si ha notizia; la Cappella eretta sarà identificata sempre come “La chiesa della Madonna dei Greci”, con riferimento ovviamente all’Immagine della Madonna.
Nel corso dei secoli alcuni cittadini, per loro devozione, hanno fondato in questa Cappella alcuni benefici ecclesiastici il cui rettore aveva l’obbligo di celebrare o di far celebrare nell’unico altare allora esistente tante messe quante potevano essere soddisfatte con gli utili dei beni assegnati con l’atto costitutivo del beneficio.
Si è avuto modo di notare che i vari devoti nell’atto costitutivo attribuivano all’Immagine della Madonna dei Greci un none di propria scelta. Ecco alcuni esempi:
10-10-1656: il chierico leccese Marcello Panareo, fresco proprietario della masseria detta “delli Greci”, fonda nella chiesa della Madonna dei Greci un beneficio ecclesiastico sotto il titolo di “Santa Maria della Pietà seu delli Greci” dotandolo con 200 ducati da dare in prestito all’8% e con il ricavato celebrare una messa in tutti i giorni festivi. (notaio Gervasi/Lecce).
Dopo appena quindici giorni:
24-10-1656: L’UID Carlo Antonio della Marra poco prima di morire fa il suo testamento e assegna ducati 10 per far celebrare 100 messe nell’altare della “Beatissima Vergine delli Greci” (notaio Favale/Veglie).
23-6-1706: L’eremita frate Francesco Presicce fonda nella chiesa della Madonna dei Greci un beneficio ecclesiastico per la celebrazione di una messa in ogni venerdì di marzo nell’altare della “Santissima Vergine Addolorata, vulgo dicta delli Greci”. (notaio Serafino).
26-5-1737: L’eremita frate Andrea de Actis fonda nella chiesa della Madonna dei Greci un beneficio ecclesiastico per la celebrazione di una messa nelle 7 festività della Vergine Santissima (notaio/Verrienti).
1809: Nella elencazione delle Cappelle rurali, fatta nel 1809 dall’arciprete Giuseppe Caricato è scritto che nella masseria nominata il Panareo, vi è un’altra Cappella sotto il titolo della Vergine dei Sette Dolori. (L. Mazzotta)
Concludendo questo breve excursus è sin troppo evidente che le varie denominazioni dei benefici ecclesiastici si riferiscono all’Immagine di Maria Vergine con un Cristo morto in seno affrescata nell’altare principale che da sempre è stato denominato altare della Madonna dei Greci.
Mi auguro quindi che almeno dal prossimo anno la comunità vegliese ritorni a festeggiare la secolare “Festa della Madonna dei Greci”.
Antonio De Benedittis
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