Comunicato di Francesco Schito – Capogruppo della Minoranza consiliare di Porto Cesareo
CASO PROGETTO “AMPLIAMENTO PORSCHE”: ASSURDO CHE IL SINDACO SE LA PRENDA CON LA MINORANZA CONSILIARE. SONO NECESSARI PERCORSI PARTECIPATIVI LARGHI E RISPETTOSI

PORTO CESAREO – Il “progetto di ampliamento Porsche” ha interessato i due comuni di Nardò e Porto Cesareo, la Regione Puglia, i rappresentanti istituzionali nazionali ed europei, nonché portatori d’interesse a vario titolo: è evidente che per la complessità del progetto e del lungo iter effettuato, tirare in ballo, oggi, la minoranza locale cesarina, da parte del sindaco Tarantino, è completamente inutile e polemico, volto alla solita e sterile contrapposizione politica, accentuata probabilmente dalla fine del suo mandato.
La minoranza consiliare non aveva e non ha poteri decisivi nei contesti locali, nazionali, europei; non siamo così importanti.
Questo sistematico screditamento della minoranza consiliare è diventata la sua fissazione, con spreco di tempo ed energie che si potrebbero mettere, invece, a servizio del nostro paese.
Sul complesso e delicato progetto “ampliamento Porsche”, le parti che hanno trattato l’Accordo – tra cui anche il Sindaco di Porto Cesareo – dovevano arrivare a firmare un progetto migliore e sufficientemente accettabile per tutti i portatori d’interesse locali e istituzionali, finanche europei. In questo modo, sarebbe entrato in esecuzione dopo la firma e non sospeso per ben due volte dalla Regione Puglia e poi ritirato dalla stessa società proponente.
Quel progetto necessitava, tra le tante cose, di un serio percorso partecipativo, che anche a livello locale è mancato, come evidenziato in Consiglio comunale. Si propose il rinvio per un maggiore approfondimento e coinvolgimento, ma il Sindaco bocciò la proposta perchè era convintissima della validità e legittimità del progetto.
Ebbene, alla luce del risultato finale, le ostinate convinzioni del sindaco di Porto Cesareo in Consiglio Comunale – insieme alle pessime risposte date in tv alle domande della giornalista di Report, che è meglio non ricordare – si sono rilevate sbagliate con insuccesso finale.
“Proviamo a recuperare”, sostiene ora il sindaco… ma ha letto le ragioni della rinuncia di Porsche, tra le quali spicca “il contesto attuale, sempre più complesso, ed i cambiamenti in atto nel settore automobilistico a livello globale”. Questi aspetti, motivo di rinuncia, certamente fuori dalla sfera d’azione di un semplice sindaco, come vuole recuperarli?
Noi le diamo una proposta: provi a recuperare innanzitutto il punto di partenza delle sue azioni, ossa quel serio percorso partecipativo largo e diffuso, a cui un buon sindaco deve improntare il suo mandato istituzionale, con rispetto verso chi si esprime diversamente.
Porto Cesareo ha bisogno di maggiore maturità politica e amministrativa, di maggiore umiltà, di capacità di condivisione e di ascolto, specie nelle questioni che hanno grandi e lunghi effetti sul territorio e sul futuro dei cittadini.
Francesco Schito
Capogruppo della Minoranza consiliare di Porto Cesareo