«Caro Angelo sono proprio io a chiederti di ripensarci» Giovanni Parente scrive al segretario dimissionario del Circolo PD di Veglie Angelo Cipolla

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Lettera di Giovanni Parente al segretario dimissionario del Circolo PD di Veglie Angelo Cipolla

(>>>clicca qui per leggere la lettera di dimissioni di Agelo Cipolla)

Caro Angelo
Ho letto con molta  attenzione la tua lettera. Ho apprezzato il garbo, lo stile,   i toni  usati, qualità che ti hanno sempre contraddistinto.  Pur non comprendendone compiutamente i contenuti e le motivazioni, non posso non dispiacermi della tua decisione, inaspettata ed improvvisa.
Ti posso assicurare che vivo la tua decisione con grandissima sofferenza e profondo sconcerto. Chi  meglio di me   può capire il tuo stato d’animo, per aver vissuto prima di te questi  momenti, quando nel lontano 2011, con  una sofferta ,ma conscia conclusione, dopo quarant’anni di impegno politico, decisi di non rinnovare più la mia tessera che, con tanto entusiasmo presi per la prima volta  dalle mani dell’ora segretario del PCI  compagno Eugenio Carrozzo.
Ma ciò nonostante, al di là delle tante ragioni che ti hanno portato a prendere questa decisione, oggi caro Angelo sono proprio io a chiederti di ripensarci.
Io che con sofferenza ho deciso di rinnovare l’adesione al PD, e di  ritornare nella mia casa, perché nel partito ho assimilato la passione per la politica, la voglia di imparare e migliorare. E l’ho fatto anche perché, conoscendoti ero certo che la tua elezione a segretario di sezione sarebbe stato un fattore di crescita non solo per il nostro partito ma per l’intero paese.
Occorre continuare a percorrere la strada che tu hai aperto, che per quanto possa sembrare senza via d’uscita, non si può disperdere tutto ciò che si è costruito finora. Per questo ti esorto a continuare,  non deve essere l’amarezza del momento a farti commettere questo errore.
Mi rendo conto da una persona come te, del tuo spessore e della tua integrità politica e morale, che ha dato vigore, entusiasmo e visibilità al nostro partito, non si può chiedere di tollerare ulteriormente una situazione politica fuori controllo.
E’ vero anche ed è sotto gli occhi di tutti quello che succede  nei territori e lo  stato di abbandono. Sono crollate le adesioni, i bilanci in rosso, le riunioni sempre meno affollate, i circoli chiusi, gli amministratori locali sempre più soli e lo spirito di comunità è andato a farsi friggere.
Per tali ragioni allora, oggi più che mai c’è un disperato bisogno di dirigenti che si prendano  cura quotidianamente del nostro partito, e non pensino alla nascita delle tante correnti e alla spietata competizione per la spartizione del potere e delle poltrone.
Nei prossimi mesi ci attendono nuove importanti sfide elettorali, e siamo chiamati a continuare a combattere con maggiore forza e intensità, ti assicuro che l’intera sezione e la maggioranza dei cittadini del nostro paese apprezzerà il tuo operato.
I problemi non mancano, è vero, ma sono convinto che appellandoci al senso di appartenenza e di responsabilità da parte di tutti, continueremo a lavorare per non dissolvere quanto di buono è stato fatto sino ad oggi.
Caro Angelo, tu che hai saputo trasmettere la voglia di partecipazione, tu che ci hai contagiato con l’entusiasmo e  la passione dello stare insieme, non puoi abbandonare proprio ora, ma devi combattere insieme a noi con maggiore forza e intensità, e sono certo che insieme troveremo   la strada per il cambiamento reale, stando sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno e tornare a sentirci  a casa nel partito in cui siamo cresciuti e militiamo.
Veglie li 04/01/2020
 Con affetto, Giovanni

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