Cancellate le accuse contro Giuseppe Calcagnile

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(QUOTIDIANO e GDM)

Non spacciava droga – Prosciolto il finanziere A giudizio altri 5 dei 9 arrestati nell’operazione “Tower”

VEGLIE – Si aprirà il 13 maggio il processo con rito abbreviato per cinque dei nove imputati, finiti al centro dell’operazione antidroga “The Tower” condotta a maggio dai carabinieri della Compagnia di Campi Salentina.

Intanto esce di scena il finanziere della Compagnia di Otranto Giuseppe Calcagnile, 46 anni, originario di Veglie, accusato di aver spacciato sostanze stupefacenti e per questo sospeso dal servizio. Ieri, durante l’udienza preliminare, il gup Antonia Martalò ha accolto la richiesta degli avvocati difensori Luigi Spedicato e Salvatore De Mitri di prosciogliere il militare perché il fatto non sussiste. Secondo il giudice, non ci sono prove della sua colpevolezza.

Stando a quanto emerso dalle indagini, infatti, in particolare dalle intercettazioni, Calcagnile ebbe sì contatti frequenti con i rifornitori per acquistare dosi, ma non con clienti, né a questi fece mai riferimento durante le conversazioni. Per le stesse ragioni, a giugno, il Tribunale del Riesame gli restituì la libertà, revocando l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) emessa nei suoi riguardi dal gip Carlo Cazzella, su richiesta del procuratore aggiunto Antonio De Donno.

Resta invece in piedi l’accusa di spaccio per Armando Zuccaro, 40 anni, proprietario del bar “Oriente” a Torre Lapillo, i fratelli Cosimo e Tommaso Albanese, di 62 e 59 anni, di Veglie, Dario Paladini, 34, di Veglie, e Cosimo Muscogiuri, 35, di San Pietro Vernotico. Ieri, il giudice Martalò ha accolto la loro richiesta di essere giudicati col rito abbreviato (avanzata dagli avvocati Riccardo Giannuzzi, Massimo Bellini, Luigina Cretì, Francesco Fasano, Giovanni Gabellone, Vincenzo Capoti e Tiziana Dell’Anna).

Hanno invece chiuso il loro conto con la giustizia Flavio Mello, 52 anni, di Veglie, e Salvatore Melendugno, 40, di Zurigo, (difesi  dagli avvocati Luigi Rella, Alessandro Stomeo e Maria Rosaria Imbriani): il primo ha patteggiato 22 mesi, il secondo sei. Andrà invece a dibattimento, fissato per il 27 maggio dinanzi al giudice Fabrizio Malagnino, a Patrizia Conversano, 43 anni, di Veglie (assistita dall’avvocato Tania Rizzo).

A dare il via alle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Antonio De Donno, fu l‘arresto nel febbraio del 2011 di un 50enne di Leverano sorpreso con 41 grammi di cocaina.  Le intercettazioni telefoniche avrebbero poi fatto il resto, facendo luce su un gruppetto di spacciatori particolarmente attivo, in estate, nella marina di Torre Lapillo (che ha dato il nome all’inchiesta), e nei mesi invernali a Veglie. 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia  di Mercoledì 29 Gennaio  2014

(di Veronica VALENTE)

Un proscioglimento e due patteggiamenti. Processo per gli altri imputati

Spaccio di cocaina: assolto il finanziere

VEGLIE – Era stato accusato di essere complice degli spacciatori ma lui, sin dal primo momento, si è proclamato innocente.

Si è tenuta ieri mattina, davanti al giudice Antonia Martalò, l’udienza preliminare del processo nato dall’inchiesta denominata «The Tower», che prende il nome da uno dei luoghi di ritrovo per lo spaccio di cocaina, la torre di Torre Lapillo, e il finanziere Giuseppe Calcagnile, 46 anni, di Veglie, in servizio ad Otranto, è stato prosciolto con formula piena.

Grande soddisfazione è stata espressa dai suoi legali, gli avvocati Salvatore De Mitri e Luigi Spedicato che, in udienza, sono riusciti a dimostrare l’estraneità di Calcagnile ai fatti contestati.

 Anche gli altri 6 indagati coinvolti nel blitz anti droga, condotto il 13 maggio scorso, si sono presentati davanti al gup.

L’unica a scegliere di andare a dibattimento è stata Patrizia Conversano, 43enne di Veglie, rinviata a giudizio dal giudice.

Hanno patteggiato una condanna ad un anno e 10 mesi Flavio Mello, 53enne di Veglie; e una condanna a 6 mesi, Salvatore , Melendugno, 40 anni, nato a Zurigo, ma da tempo residente in provincia.

Hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, che si terrà il prossimo 13 maggio, invece, Cosimo eTommaso Albanese, rispettivamente 61 e 59 anni; Dario Paladini, 34 anni; Armando Zuccaro, 40, tutti di Veglie; e Cosimo Muscogiuri, 34 anni di San Pietro Vernotico.

L’accusa, contestata nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari Vincenzo Brancato su richiesta del procuratore aggiunto Antonio De Donno, è quella di detenzione al fine di spaccio di stupefacenti.

Le indagini, condotte dai carabinieri di Campi, furono avviate nel febbraio del 2011 dopo l’arresto di Mario Leone di Leverano, sorpreso con 41 grammi di cocaina appena ritirata da Tommaso Albanese. Il  telefono del fornitore fu il primo a finire sotto intercettazione; Le conversazioni svelarono l’esistenza di un’intensa attività di spaccio.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno  di Mercoledì 29  Gennaio 2014

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