Ottavo appuntamento sulle strade vegliesi, “rigorosamente” in bicicletta alla ricerca del ritmo ideale organizzato dal Gruppo “InBici”
Sabato 6 Maggio 2017 dalle ore 16,30 – Appuntamento in Piazza Umberto I a Veglie
Dopo il successo dei primi appuntamenti con «Caffè InBici», il gruppo continua ad incontrarsi e ad invitare nuovi partecipanti per passare un paio d’ore in compagnia pedalando alla scoperta di luoghi ricchi di Storia Popolare da pochi conosciuta.
L’escursione cittadina di Sabato 6 Maggio 2017 prenderà il via alle ore 16,30 da Piazza Umberto I a Veglie e porterà i partecipanti sull’antica via Sferracavalli transitando per le terre di Bucitina e Santa Venia, per rientrare in P.zza Umberto I.
Si transiterà, attraverso la Via Sferracavalli, per il Feudo del Casale di Bucitina, uno dei più estesi dell’epoca all’interno della Foresta di Oria, e di Santa Venia, insediamenti che svolsero, circa cinque secoli fa, un ruolo rilevante per lo sviluppo demografico di Veglie, a seguito dell’afflusso dei sopravvissuti alla distruzione dei due casali. Successivamente si svilupparono insediamenti di tipo masserie, rilevante è proprio quella che ha conservato il nome dell’antico casale, la Masseria Vocettina, ma anche, La Fica, Casa Porcara, Li Simoni, Li Monaci, Il Bosco, Cantalupi, che si snodano lungo il percorso.
La strada Sferracavalli era un importate bretella di collegamento verso la strada Sallentina che conduce a Taranto. Teatro di numerose scorrerie da parte di briganti, forse Pizzichicchio o Nenna Nenna, sicuramente dalla brigantessa Ratiia. Ma anche di traffici e più recentemente, nei primi anni ‘50, del passaggio in bicicletta, dei contadini che andavano a occupare le terre d’Arneo. All’occupazione delle terre vi fu una sproporzionata repressione da parte delle forze dell’ordine, che in un’occasione bruciarono oltre 150 biciclette. I contadini risposero: «Crepino le biciclette, ma la terra è nostra!».
Il resto della Storia lo racconteremo sul posto, tutti insieme!
Vi aspettiamo rigorosamente in biciletta… Sabato 6 Maggio 2017 ore 16,30 – Piazza Umberto I a Veglie
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Appuntamento del 30 Aprile 2017:
L’appuntamento del 6 Maggio prossimo segue quello già svoltosi il 30 aprile 2017 con una partecipazione qualificata che ha permesso di fare una simulazione di quello che sarà il progetto definitivo di “InBici – Percorsi Recenti”. In questa escursione di è parlato di Rivellino, delle porte d’ingresso di Veglie, dell’Albero del Geusu e si è apprezzata l’architettura Liberty in Veglie.
Il Rivellino rappresentava la fortificazione avanzata, oltre le mura, di una città, una struttura indipendente a difesa di una porta d’ingresso. A Veglie un Rivellino era posto a difesa della porta d’ingresso di Mezzogiorno, la Porta Vecchia e sorgeva tra Piazza Umberto I e Piazza XXIV Maggio. Nella passeggiata si è avanzata anche l’ipotesi di un altro Rivellino a difesa della porta di Ponente, la cui pianta lanceolata, tipica delle fortificazioni alla modera, è un elemento evidente rispetto all’andamento complessivamente tondeggiante della cinta fortificata della Veglie del 500. Si potrebbe individuare all’incrocio delle attuali Via Carducci e Via Manzoni il luogo dove sorgeva la fortificazione Vertice idealmente congiungibile con la Via del Rivellino, come veniva indicata la vecchia via del Decumano, agli estremi della quale vi erano due delle quattro porte d’ingresso a Veglie, quella di Ponente e quella posta a Levante denominata Porticella. Le altre due porte erano poste sul Cardine, a Settentrione la Porta Nuova a Mezzogiorno la Porta Vecchia.
Lu Geusu era l’albero della libertà vegliese, un albero di gelso, che ha posto le sue radici nel Febbraio del 1799 nella piazza del paese, intorno al quale si svolgevano numerose attività, dalla ricerca di lavoro, a ricevere la paga, a discutere di questioni riguardanti il paese. In definitiva a Veglie un palo con un berretto frigio ha avuto la forza di trasformarsi in gelso, anche dopo la sua eliminazione il luogo è rimasto, sino a qualche decennio fa, punto di ritrovo e raduno per i vegliesi. A tal proposito potremmo provare a prendere spunto e “insegnamento” da Montepaone in cui, con analoga storia, vive un Olmo piantato proprio nel 1799 come albero della libertà e ancora oggi vive nella piazza del paese calabrese.
Liberty a Veglie. Alcuni edifici in Veglie presentano eccellenze nello stile Liberty per la loro pregevole fattura, tanto da suscitare interesse negli ACU vegliesi e sostare nei pressi per goderne della loro bellezza.
Pasquale Cirillo, Coordinatore Gruppo InBici