Un progetto che celebra la diversità e promuove l’inclusione sociale e lavorativa con l’obiettivo di costruire ponti e abbattere le barriere, perché ogni persona conta e può esprimere al meglio i propri talenti
NOVOLI – Autismo, inclusione sociale e lavorativa, birra artigianale come occasione per creare progetti solidali, questi i temi portanti di “BIRRAUT – Brindiamo all’inclusione”, progetto promosso dall’associazione #73051 di Novoli, con la collaborazione di diverse realtà del territorio: le a.p.s N-O-D-I e Fucina Sociale; il progetto culturale SULLE VIE DELLA BIRRA; il birrificio artigianale Baff Beer di Lecce e la pastry chef e food influencer Clara Dolci Tutta la Vita.
Martedì 14 gennaio, alle ore 11, presso il Palazzo Baronale di Novoli, in piazza Regina Margherita, la presentazione ufficiale del progetto, che vanta il patrocinio del Comune di Novoli (Le), del Presidente della Giunta Regionale, della Provincia di Lecce – Salento d’Amare; del Garante Regionale dei diritti delle persone con disabilità e la collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Novoli e di ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)
Una conferenza stampa che vuole porre l’accento sulla sensibilizzazione rispetto al tema dell’autismo.
Una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di attori differenti: introdurrà il tema Antonio Zambrini presidente dell’associazione #73051 e responsabile del progetto. Aristodemo Pellegrino, educatore professionale, ideatore del progetto “Sulle vie della birra – I luoghi, le storie”, racconterà come la birra artigianale rappresenti un valido elemento di unione e inclusione sociale. Lucia Bascià, rappresentante di Baff Beer, spiegherà perché il birrificio ha voluto, con entusiasmo, aderire al progetto. Le tematiche specifiche legate ad autismo e inclusione saranno invece illustrate dall’avvocato Vincenzo Carbone, rappresentante di ANGSA Lecce e dalla dott.ssa Antonella Carrozzini, pedagogista clinica specializzata e Disability e diversity manager. A moderare la discussione ci sarà Antonio Soleti, giornalista e direttore di Paise Miu – Notizie e Cultura Salentina.
Mercoledì 15 gennaio la Fòcara, eretta in occasione della festa patronale in onore di Sant’Antonio Abate, verrà illuminata di blu, per supportare simbolicamente questo ambizioso progetto.
“Continuiamo con forza a proporre occasioni mirate a favorire una maggiore comprensione dell’autismo. Obiettivo fondamentale del progetto è quello di promuovere una concreta inclusione attraverso un dialogo costruttivo con il coinvolgimento di esperti, famiglie, istituzioni e cittadini” dichiara Tonio Zambrini e continua: “ L’autismo, di per sé è una condizione molto complessa che richiede da parte di tutti un approccio attento e graduale, ma che può, attraverso percorsi mirati, mettere in risalto le specificità di ogni persona e riuscire a valorizzare i talenti di ogni ragazzo” poi conclude “Il nostro obiettivo, nel medio e lungo periodo, è quello di avviare un processo virtuoso che coinvolga gli attori del territorio, affinché si possano creare dei percorsi formativi e delle opportunità lavorative inclusive che siano in grado di valorizzare le specificità di ciascun soggetto autistico, attraverso la valorizzazione delle differenze. Ritengo che questo sia un modo concreto per accompagnare questi ragazzi verso una vita autonoma ed appagante”.
“Il mondo della birra artigianale non è nuovo a progetti di questo tipo” dichiara Aristodemo Pellegrino “la birra rappresenta la bevanda sociale per eccellenza, lo insegna la sua storia millenaria. Oggi questa bevanda si pone come un forte elemento di unione e inclusione sociale” e aggiunge “il processo di produzione rappresenta uno strumento concreto, le fasi sono scandite e distinte tra loro: si va dalla cotta alla luppolatura, dalla fermentazione fino all’imbottigliamento. Un processo “step by step” che consente di proporre ai ragazzi autistici, ma non solo, una routine lavorativa che dà spazio alla manualità, che aiuta ad aumentare il livello di partecipazione al prodotto, valorizzandone il carattere collaborativo e artigianale” e conclude “sono aspetti che possono aumentare il grado di integrazione e di soddisfazione anche attraverso la valorizzazione dell’aspetto umano della produzione, opposto ai processi di automazione”.
.
.