L’Associazione “Noi Costruttori del Futuro” organizza la proiezione del Film-Documentario su Samantha Cristoforetti, la Donna Astronauta dei Record nello Spazio
Giovedì 31 Marzo 2016 ore 18,00 – Sala Conferenze in via Salice a Veglie (Le)
In occasione del mese delle Ragazze Stem, l’Associazione “Noi Costruttori del Futuro”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del MIUR, del Comune di Veglie, propone la visione del film-documentario “AstroSamantha”, che ha per protagonista Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio. Nel film si racconta tutto il suo percorso di donna dello Spazio con tutte le tappe che l’hanno portata ad essere la Donna dei Record.
Alla proiezione, che si terrà giovedì 31 marzo alle ore 18,00, presso la sala conferenze di via Salice a Veglie, interverranno Mena D’Antini, Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Lecce; Claudio Paladini, Sindaco di Veglie, Giusi Nicolaci, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura; Daniela Savoia, Dirigente Istituto Comprensivo Polo 1 e Maria Teresa Spagna, Dirigente Istituto Comprensivo Polo 2.
TRAILER DEL FILM
>>> astrosamantha il film>>>
La voce dell’attore Giancarlo Giannini accompagna lo spettatore negli ultimi tre anni della vita di Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio. Astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e pilota dell’Aeronautica Militare, tra le donne europee Samantha detiene il primato di giorni consecutivi di permanenza nello spazio nell’ambito della seconda missione di più lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Un documento straordinario, che racconta la “donna” Samantha e “l’astronauta” Cristoforetti. Un film per tutti, il ritratto di una donna unica, protagonista di un evento che rimarrà nella storia.
Il regista Gianluca Cerasola e sua la troupe hanno accompagnato Samantha attraverso tre continenti (sulla terra) fino alla sua partenza verso lo spazio, entrando nel suo mondo e conoscendo i suoi affetti. Si sono fatti spiegare le prove che ha dovuto affrontare il suo fisico nelle fasi di preparazione, le difficoltà e le soddisfazioni. In questo lungo percorso Samantha si è raccontata e ha condiviso curiosità e aneddoti dal misterioso e affascinante mondo dei viaggi e delle scoperte spaziali.
RAGAZZE STEM
Ragazze esperte in Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, (Science, Technology, Engineering, Mathematics)
Il progetto vuole essere un percorso di scoperta, da parte delle stesse ragazze, delle figure femminili che si sono distinte nel campo delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.
Le ragazza coinvolte andranno alla “ricerca” delle loro antenate e delle contemporanee figure femminile che si sono contraddistinte nei campi della scienza e della ricerca. Figure femminili molto spesso assenti dai libri di testo, e questo ha accentuato per molto tempo il pregiudizio secondo cui le donne avrebbero una scarsa attitudine della scienza. Utilizzeremo monografie dedicate (ad es. Scienza, genere e società, Scienziate nel tempo. 70 biografie, ecc.), il grande materiale messo a disposizione dall’Università delle donne e le testimonianze online di quelle donne il cui operato sia stato in qualche modo significativo per la vita delle altre donne.
Storie, luoghi e periodi storici differenti, fino al 1867, anno in cui l’Ecole Polytechnique di Zurigo divenne la prima università al mondo ad aprire alle donne. Prima vi erano solo due possibilità di accedere agli studi scientifici: provenire da una famiglia benestante e/o avere una forte figura maschile al fianco – padre, fratello, marito, amante – che facesse loro da mentore. Spesso, le scienziate firmavano i loro lavori usando il nome di quest’uomo, o inventando uno pseudonimo maschile, ritenendolo il solo modo per essere prese in considerazione: questa è una delle ragioni per cui, ancora oggi, i nomi e l’opera di molte non sono visibili sui libri di testo. Un esempio è Sophie Germain, che nella sua corrispondenza con alcuni tra i più grandi del suo tempo si firmò sempre Antoine-August Le Blanc; ma anche Mileva Maric, moglie di Albert Einstein, che fornì alla definizione della teoria della relatività un contributo importante ma non ricostruibile con certezza. Lei stessa scelse di sacrificare la sua autonomia scientifica alla famiglia: era solita affermare che lei e il marito erano “ein-stein”,che in tedesco significa una sola pietra.
Ancora oggi, in molte parti del mondo, l’istruzione delle donne è vista come un fatto eccezionale. Anche in paesi come il nostro, dove in apparenza è un diritto garantito e indissolubile, la scelta di un’istruzione e una carriera in settori di cosiddetto appannaggio maschile va continuamente rivendicata. Un ulteriore tratto in comune è la forte attenzione alla divulgazione del sapere scientifico. L’esempio più attuale è Margherita Hack: l’astrofisica è una disciplina molto complessa, ma lei era in grado di spiegarla con un linguaggio semplice, usando metafore comprensibili a tutti e al tempo stesso mai banali.
Le ragazze sono assetate di questo genere di conoscenza, e il nostro impegno è mostrare loro quanto più possibile storie ed esempi positivi: non per nascondere problemi e pregiudizi, che ancora oggi esistono, ma per affermare e far capire loro che ci sono state e ci sono donne che ce l’hanno fatta. Un forte contributo, di recente, è arrivato dall’enorme visibilità mediatica di Samantha Cristoforetti, ma anche di altri esempi contemporanei come Ilaria Capua, che scoprì la sequenza genetica dell’influenza aviaria ma scelse di non brevettarla, così che il vaccino potesse essere somministrato gratuitamente; e Fabiola Gianotti, che ha contribuito alla scoperta del Bosone di Higgs e che è la prima donna a dirigere il Cern di Ginevra.