Appello ai Vegliesi da Pasquale Cirillo: «COSTITUIAMO UNA LISTA ELETTORALE PER VEGLIE A VOTI ZERO»

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APPELLO AI VEGLIESI

(maggiorenni e di buona volontà)

Lettera di Pasquale Cirillo:

Il teatrino elettorale per le amministrative vegliesi ha schiuso il suo sipario e va in scena la farsa paesana del più elevato istituto di democratica indiretta.

Per non lasciare campo libero ai Baroni dei voti* vegliesi rivolgo un appello:

COSTITUIAMO UNA LISTA ELETTORALE A VOTI ZERO.

Cosa si intende.

Individuare  dei  concittadini  che  abbiano  una  buona capacità  dialettica  e  che  riescano  ad  affrontare  undibattito pubblico, insieme costituire una lista per partecipare esclusivamente alla campagna elettorale.

In definitiva ottenere uno spazio pubblico in cui smascherare i Baroni dei voti vegliesi.

Si può osservare, lapalissianamente, che le liste elettorali per le elezioni amministrative degli ultimi decenni sono  caratterizzate,  nella  loro  composizione,  da  un’accozzaglia  di Baroni  dei  voti,  con  l’aggiunta  di personaggi di “inchimientu”, (attingendo dal glossario  del settore edile), utili solo a portare voti.

Occorre  notare,  inoltre,  l’incredibile  resilienza  dei Baroni  dei  voti,  tra  le  mura  del  Palazzo  comunale. Qualsiasi  loro  atteggiamento,  affermazione,  atto,  assunti  durante  questi  decenni  di  “amministrazione  del paese” non ha mai scalfito il loro bacino di voti, che rimangono pressoché costanti nel tempo.

A tal proposito vi racconto una vicenda che riassume il significato di libertà di voto a Veglie.

Alle  ultime  elezioni  amministrative,  ho  partecipato  alla  campagna  elettorale  e  spesso  incalzavo  dei concittadini che erano appena stati arringati da qualche Barone dei voti, le mie argomentazioni andavano dalla consapevolezza e libertà di voto al concetto di voto di scambio. In uno di questi confronti, un signore canuto, si rivolge a me con un’espressione tra il rassegnato e l’impositivo, dicendomi questo:

“sapimu ca so fiacchi ma lamu votare an forza”…… 

È stato disarmante.

Certo che le “LEVE” per incanalare il voto degli elettori attivi, che in questo contesto vengono “inattivati”, spaziano nei più classici atteggiamenti di campagna elettorale spicciola e costante, come, un voto per:

  • una ricarica telefonica
  • o un rifornimento di carburante
  • o una cena;
  • oppure consentire di scavalcare una fila allo sportello,

ma anche a metodi più sofisticati, tipo

  • recapitare a domicilio dei beni alimentari
  • o dei farmaci
  • o servizi sanitari;

ed ancora, una volta eletti, i Baroni dei voti, trasformano i diritti da erogare ai cittadini in favori personali, che si pagano, ovviamente, a caro prezzo.

Questo è il substrato su cui si sviluppa l’amministrazione democratica di Veglie.

L’idea è di affrontare tali argomenti in campagna elettorale e poiché è sostanzialmente impossibile “spostare” i voti di un Barone dei voti, invitare gli elettori “inattivati”, che DEVONO votare il proprio Barone, a votare il suo OMOLOGO SPECULARE della lista.

Che cosa intendo con omologo speculare della lista: se il Barone, che deve esser votato, si trova al secondo posto della listaX, l’elettore “inattivato”, dovrebbe votare il penultimo della listaX, così se deve votare il terzo della listaX, dovrebbe votare il terzultimo della listaX, e così di seguito.

Se  questo  risulta  troppo  complesso,  si  invitano  tutti  gli  elettori  “inattivati”  a  votare  il  candidato che  è posizionato all’undicesimo posto della listaX.

L’elettore  inattivato  conserverebbe,  parzialmente, l’obbligo  di  voto,  ma  si  darebbe  un  forte  segnale  ai Baroni.

Per quanto riguarda il programma si inviterà il futuro sindaco ad esperire reali atti politici; a Veglie non si percepisce un atto politico da almeno ventuno anni, (sono disposto a dimostrare tale affermazione pubblicamente).  Questi i punti del programma:

  • Riorganizzazione  e  razionalizzazione  della  macchina  burocratica  vegliese,  la  quale  presenta numerose aderenze con l’apparato politico.
  • Piani per il turismo, l’ambiente e l’agricoltura, caratteristiche naturali e vocazioni peculiari del paese, mai prese in considerazione dalla nomenklatura vegliese.
  • Uno sguardo alla cultura, al tessuto sociale e alla salute pubblica non guasterebbe, qualsiasi cosa vabene, visto che in queste materie il nulla siderale è più ricco.

Le  affermazioni  utilizzate  nel  tratteggiare  l’identikit  del  Barone  tipo,  che  risultano  più  affini  ad  un atteggiamento mafioso che democratico, sono difficilmente dimostrabili nella loro veridicità, ciò non vuol dire che siano frutto esclusivo della mia fantasia.

Se  dovesse,  a  questo  punto,  sorgere  qualche  dubbio su  tali  asserzioni,  caro  lettore,  ti  invito  a  fare un esercizio: poniti d’avanti ad uno specchio e dichiarare a te stesso, che le affermazioni, la cui veridicità non posso dimostrare, sono false.  Vi aspetto in campagna elettorale. Forse.

Veglie, li 20.07.20

Pasquale Cirillo

listaperveglie@gmail.com

*Barone dei voti. …

Questa è facile, dicessi kibbutz tipica espressione dialettale di Alberobello…

Scusate ma il marasma è totale e la salivazione è ridotta a zero.

Quindi, dicessi Barone dei voti, quel personaggio eletto in passato e/o eleggibile attualmente e/o che può far eleggere parenti di primo, secondo e terzo grado o anche amici, che:

– a prescindere dalle sue idee politiche, (se ne possiede);

– da ciò che afferma, (se riesce a parlare);

– dal suo programma politico, (se ha idea di cosa sia);

– dalle sue esperienze politiche precedenti, (tanto è uguale lo stesso);

riesce a portare con sé, sempre e comunque, un paniere di voti di oltre 200 preferenze

Per comunicazioni o ulteriori informazioni contattare mail: listaperveglie@gmail.com

 

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