Antonio Trevisi (M5S) sulla vertenza GGS: «Percorrere tutte le strade possibili per scongiurare il licenziamento di 38 lavoratori»

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Antonio Trevisi (M5S) interviene sulla vicenda dei lavoratori dell’Istituto di Vigilanza GGS di Veglie a rischio licenziamento

Veglie (Le), vertenza GGS in Prefettura. Trevisi e Donno (M5S): “Percorrere tutte le strade possibili per scongiurare il licenziamento di 38 lavoratori”

 

Antonio Trevisi
Antonio Trevisi

Il consigliere regionale Antonio Trevisi e il Deputato Leonardo Donno del M5S, dopo aver partecipato all’incontro convocato dalla Prefettura di Lecce in merito alla vertenza che vede coinvolti 38 lavoratori dell’istituto di vigilanza GGS di Veglie, dichiarano: «Siamo soddisfatti. Grazie alla mediazione del Prefetto siamo riusciti a far revocare all’azienda il licenziamento previsto per oggi, 31 agosto. L’accordo raggiunto ieri sera prevede un contratto di solidarietà per 13 settimane a partire dal 3 settembre. In questo arco di tempo – continuano i pentastellati – potremmo ottenere alcune informazioni essenziali dal Ministero del Lavoro per capire come poter scongiurare un futuro licenziamento di persone con un’elevata specializzazione nel settore sicurezza, ma che rischiano di non trovare un facile ricollocamento nonostante  il loro ruolo fondamentale».

«Durante la riunione – proseguono Donno e Trevisi– abbiamo chiesto al Prefetto di convocare il direttore  della Asl di Lecce, Ottavio Narracci. La GGS ha già l’appalto del servizio di guardiania dell’azienda sanitaria leccese che sicuramente avrà bisogno di essere potenziato con la prossima apertura del nuovo plesso dell’ospedale “Vito Fazzi”. Abbiamo inoltre interessato il Senatore Iunio Valerio Romano, che si è da subito attivato, mentre la riunione in  prefettura era ancora in corso, affinché il Ministero del lavoro si esprima con urgenza in merito ad alcuni quesiti in materia di contratti di solidarietà difensiva, utili alla vertenza in corso. Ci auguriamo – concludono i pentastellati – che tale vertenza si chiuda nel miglior modo possibile salvando il posto di lavoro ai dipendenti che hanno già fatto numerosi sacrifici per tutelare l’azienda e, nonostante ciò, oggi rischiano di non poter garantire una vita dignitosa ai propri figli».

31 agosto 2018

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