Antonio Greco: «UN FARO SULLA CASA DELLA COMUNITA’ DI PARCO DELLE RIMEMBRANZE»

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LETTERA DEL PROF. ANTONIO GRECO

Ci sono scelte amministrative che per tutti i cittadini non è facile capire. O perché c’è un difetto di comunicazione e di informazioni, o perché vengono fatte con superficialità e incompetenza, o perché vengono nascoste mezze verità.

Pongo l’attenzione sul progetto della Casa della Comunità (CdC), importante e strategico per il futuro di una comunità vegliese, anche perché è una comunità che invecchia sempre più e i servizi sanitari di prossimità determineranno la qualità della sua vita.

Il 29/08/2022, con delibera n.  28, il Consiglio Comunale, all’unanimità, deliberava la: “Concessione in diritto di superficie, a titolo gratuito, su immobile di proprietà comunale da destinare a Casa della Comunità – fondi del PNRR – Missione 6 -Salute, di cui alla DGR n.688/2022. Approvazione variazione del Piano di alienazione e valorizzazione. Approvazione schema di Protocollo di intesa. Variazione sede legale del Comune”. La concessione è per 99 anni.

Con una mia lettera aperta del successivo 20 settembre 2022, in un quadro di criticità di tutte le Casa di Comunità previste dal PNRR, sottolineavo la enorme criticità della CdC di Veglie (ubicata sull’immobile dell’ex sede comunale) per la mancanza di parcheggi adeguati e invitavo il CC a valutare la possibilità di allocare la CdC in una struttura nuova su un lotto che il Comune potrà mettere a disposizione della ASL (Cfr. https://www.veglienews.com/antonio-greco-lettera-aperta-sulla-casa-della-comunita-a-veglie/). Ma tutto è rimasto com’era.

Appena un anno dopo Il Nuovo Quotidiano di Puglia dell’8 novembre 2023 ha dato notizia della “Casa di Comunità, la prima a Nociglia”, su un terreno comunale e ubicata in un immobile la ASL sta costruendo secondo criteri specifici per servizi sanitari.

Inaspettatamente per i più, dopo 15 mesi, l’attuale Amministrazione convoca e tiene il consiglio Comunale del 29 novembre 2023 proprio nella vecchia sede di Parco delle Rimembranze, nonostante la sede legale del Comune fosse stata già trasferita a via Salice e nonostante la percezione pubblica che l’intero immobile dell’ex Comune fosse stato concesso alla ASL.

Non interessano qui gli esiti dell’ultimo disastroso consiglio comunale per le polemiche sollevate dalla minoranza sulla agibilità della sala consiliare. Stendiamo anche un velo pietoso sull’interrogativo: “Restituiti 306.630,58 di Fondi Covid (anno 2021-22) per interventi alle famiglie non utilizzati dall’amministrazione Paladini. Perché?” rivolto nello stesso consiglio dall’assessore Stefanizzi ai banchi vuoti della minoranza che aveva abbandonato l’aula. Interrogativo legittimo ma sarà legittimato ancora di più quando anche lui risponderà, per esempio, a quest’altro interrogativo: perché da assessore al bilancio, dopo la Sentenza di Appello, definitiva, n. 214/2015 pubbl. il 24/03/2015, non ha recuperato più di 200 mila euro dal funzionario che nel 2006 aveva arrecato quel danno al Comune di Veglie?

Interessa qui che la minoranza ha denunciato come “risulta palese che con i tecnicismi che si stanno utilizzando, si dà l’impressione che da parte della maggioranza ci sia l’intenzione di allungare le tempistiche del progetto per la “Casa della Salute” (comunicato sul profilo facebook “veglie di tutti”  del 29 novembre 2023), non altro. La maggioranza si è limitata a dire, per giustificare il ritorno in possesso da parte del Comune di una parte dell’immobile di Parco della Rimembranza (compresa la sala consiliare), che la richiesta di rinunciare a una parte dell’immobile era venuta dalla ASL. Senza spiegare il perché.

La spiegazione si è potuta conoscere solo con la pubblicazione della delibera di Giunta comunale n. 105 del 04/12/2023: “Progetto esecutivo …CASA DI COMUNITA’ IN VIA PARCO DELLE RIMEMBRANZE A VEGLIE.  Approvazione”.

Facciamo un passo indietro.

Le Case della Comunità, previste già dal PNRR del 2021, sono descritte nel DM 77 del 23 maggio 2022, pubblicato sul numero 144 della Gazzetta Ufficiale, ben prima, quindi, delle delibere in proposito adottate dal Comune di Veglie, prima citate. E quindi, gli amministratori che hanno deliberato i due atti non potevano non sapere.

Il Decreto distingue due modelli organizzativi per le Case della Comunità: le Case della Comunità hub e le Case della Comunità spoke.  Le prime sono le strutture di riferimento, dovranno essere presenti ogni 40.000-50.000 abitanti e articoleranno la loro azione in modo capillare nel territorio attraverso le Case della Comunità spoke e gli ambulatori dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS).

Tralasciamo le tante altre parti interessanti del DM e soffermiamoci solo sui servizi che offrono i dei due modelli.

Servizi erogati dalle CdC hub

I servizi obbligatoriamente erogati dalle CdC hub sono:

  • Servizi di cure primarie
  • Servizi di assistenza domiciliare
  • Servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, diabetologia, pneumologia, ecc.)
  • Punto prelievi
  • Servizi infermieristici
  • Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale
  • Integrazione con i Servizi Sociali
  • Continuità assistenziale
  • Servizi diagnostici di base (ad esempio ecografia, ECG, spirometria, tomografia ottica computerizzata (OCT), retinografia, ecc).

Sono invece facoltativi:

  • Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
  • Attività consultoriali
  • Programmi di screening
  • Attività di profilassi vaccinale
  • Medicina dello Sport.

Servizi erogati dalle CdC spoke

I servizi obbligatoriamente erogati dalle CdC spoke sono:

  • Servizi di cure primarie
  • Servizi di assistenza domiciliare
  • Alcuni servizi di specialistica ambulatoriale per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologia, diabetologia, pneumologia, ecc)
  • Servizi infermieristici
  • Sistema integrato di prenotazione collegato al CUP aziendale
  • Integrazione con i Servizi Sociali
  • Collegamento con la Casa della Comunità hub di riferimento.

Sono invece facoltativi:

  • Punto prelievi
  • Continuità assistenziale
  • Servizi diagnostici di base (ad esempio ecografia, ECG, spirometria, tomografia ottica computerizzata (OCT), retinografia, ecc)
  • Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
  • Attività consultoriali
  • Programmi di screening
  • Attività di profilassi vaccinale
  • Medicina dello Sport.

Basta fare un confronto fra i due modelli per comprenderne le sostanziali differenze.

Per capire quale dei due modelli è stato assegnato alla Casa della Comunità di Parco delle Rimembranze basta andare ad una delle tavole del progetto esecutivo approvato il 4.12.2023 dall’attuale Giunta Comunale, redatto e firmato da tre società (MATE S.C. – BOLOGNA; COOPROGETTI S.C.- GUBBIO-PG; SAB s.r.l. – PERUGIA).

La Casa di Comunità di Veglie è una CdC spoke. Il progetto prevede gli spazi per i servizi da erogare obbligatoriamente. Non sono previsti spazi per nessuno dei servizi facoltativi. Non sono previsti il Punto prelievi, i Servizi diagnostici di base (ad esempio ecografia, ECG, spirometria, tomografia ottica computerizzata (OCT), retinografia, ecc), i Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, le Attività consultoriali, i Programmi di screening, Attività di profilassi vaccinale, la Medicina dello Sport.

cfr. http://trasparenza.parsec326.it/repo/docs/L711/2000/2952742_ATT_000028444_23288.zip .

Si dirà: quale è il problema? Meglio che niente!

Certamente. Ma è lecito chiedersi se nella trattativa con la ASL, prima della delibera originaria adottata ad agosto 2022, gli amministratori comunali avevano letto e conoscevano il DM del maggio 2022 e se sapevano che deliberavano per una CdC Hub o CdC Spoke, e se il Protocollo di intesa di concessione dell’immobile alla ASL, per 99 anni, rimane lo stesso anche adesso che la superficie da ristrutturare è di molto diminuita.

Come è lecito chiedersi: perché non dire apertamente nel Consiglio Comunale ultimo di novembre che la ASL in data 16/11/2023 aveva presentato “la richiesta di Permesso di costruire con allegato il Progetto esecutivo avente ad oggetto “Piano nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) al PNRR (…) CASA DI COMUNITA’ IN VIA PARCO DELLE RIMEMBRANZE A VEGLIE”, modello spoke, con la rinuncia a una parte dell’immobile? E perché nessuno dei consiglieri ha chiesto, per spiegare il ritorno dello svolgimento del Consiglio Comunale nella antica sede, perché la ASL avesse rinunciato a una parte dello stabile?

Provo a formulare una spiegazione, un po’ benevola. Forse nessuno dei consiglieri della maggioranza, che si è trincerata dietro spiegazioni tecniche per giustificare la scelta di tenere il Consiglio Comunale nell’antica sede consiliare, pur essendo da 13 giorni a conoscenza del progetto esecutivo, e nessuno dei consiglieri della minoranza, che ha preferito abbandonare l’aula, conosceva il DM del maggio 2022! Ma questo ha fatto sì che nessuno abbia consapevolmente e per tempo “contrattato” con la ASL il “modello” di CdC (hub o spoke) da realizzare a Veglie.

Una parte dell’immobile di Parco delle Rimembranze sarà ristrutturato, perché ci sono i soldi del PNRR da spendere. Se poi ci sarà il personale per far funzionare la CdC spoke è un altro discorso ed è un’altra incognita. Ad oggi però abbiamo una certezza: il nanismo, almeno su questa vicenda, degli amministratori comunali resta conclamato.

Antonio Greco

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