«Illuminiamo le coscienze»
Lettera di Andrea De Ferraris:
I Laboratori Urbani Giovanili sono luoghi di uso sociale che offrono spazi per l’arte e lo spettacolo, per sperimentare nuove tecnologie, per la socializzazione e la condivisione. Inoltre, costituiscono punti in cui vengono messi a disposizione servizi per il lavoro, la formazione e l’imprenditorialità giovanile.
Anche a Veglie esiste un LUG! È stato ideato nel lontano 2006 all’interno dell’Union3, inaugurato nel 2011 (!!!) e bloccato poco dopo. Solo nel 2015 riesce ad avere una maggiore visibilità, a seguito della vittoria di un bando, dedicato alla gestione di questo spazio, da parte di E.M.S. – Ente Modelli Sostenibili/CulturAmbiente Group.
L’associazione E.M.S., che gode di un prestigioso curriculum tra i più interessanti del panorama pugliese (vedi “si può” di Bepi Costantino), ha gestito il LUG di Veglie per cinque anni proponendo e avviando numerosissime iniziative, molte delle quali facilmente reperibili sul web. Diverse sono le attività che per motivi di tempo sono state realizzate solo in parte. Una di queste, aveva a che fare con la Banca della Memoria, un progetto dedicato alla raccolta e alla digitalizzazione di esperienze, racconti, fotografie, ricordi di privati cittadini.
Ad oggi l’affidamento del LUG sta per scadere, rischiando così di lasciar cadere nel vuoto quella che era ed è la missione dello spazio. La speciale visione che caratterizza “Bollenti Spiriti”, la stessa che ha come fine la costruzione di una comunità tramite la valorizzazione del capitale umano giovanile.
Però, non tutto è perduto: qualcosa si può ancora fare per raggiungere quegli obiettivi.
Sono certo che la sensibilità dell’attuale Amministrazione, la stessa che ha voluto il processo di attivazione del LUG, non vorrà chiudere l’unico spazio già allestito e funzionale alla socialità e alla formazione di tutta la cittadinanza vegliese e dei paesi limitrofi. C’è concretamente la possibilità di riproporre nuovamente il bando per l’affidamento e la gestione.
Oggi più che mai, occorre avere il coraggio di trovare nella gestione del territorio lo spazio per idee che disegnino e affermino luoghi altri, modellati sui bisogni sociali e psicologici di una comunità che ha dovuto rivalutare la sua scala di valori.
La straordinarietà del momento che stiamo vivendo apre uno squarcio su scenari in cui l’aggregazione – in tutte le sue declinazioni – potrebbe persino guadagnarsi la precedenza su questioni di vivibilità urbana e di decoro. Piuttosto che affacciarci su una piazza ben illuminata, vorrei poter contare sul faro dello scambio, del sapere, dell’esperienza. Il buio della coscienza è la vera minaccia e ci chiama ad opporci con strumenti opportuni.
Il disagio che percepisco in questo territorio nasce e si nutre dall’assenza di un luogo che educhi alla bellezza, che sappia reinventare la tradizione, che ci racconti esperienze nuove siano esse possibili o impossibili. Un luogo in cui ci si possa incontrare e confrontare, che sia d’orientamento per i più giovani (e non solo) e di sostegno per chi ne ha bisogno.
Non fate sparire nel mare dell’indifferenza questa piccola isola che è il LUG.
Andrea De Ferraris
7 novembre 2020