Alessandro e Valerio: «IL RISPETTO DELLE PERSONE PRIMA DI OGNI ALTRA COSA»

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Il racconto di una notte incredibile

Lettera di Alessandro e Valerio

VEGLIE – È da qualche giorno che su Facebook girano commenti riguardanti un increscioso episodio accaduto poco tempo fa e sul quale si stanno intavolando discussioni non proprio esatte con il rischio di stravolgere l’accaduto.

Sentiamo il dovere di chiarire quanto avvenuto in quanto parte in causa dell’increscioso se non addirittura indegno episodio.

Sentiamo il dovere inoltre di chiarire quanto accaduto per far capire a tutti che il lavoro di ognuno deve essere rispettato ma, soprattutto, sentiamo il dovere di chiarire per rasserenare gli animi dei genitori protagonisti, loro malgrado, di  azioni scorrette e indecorose che non meritavano di ricevere in un momento difficile della loro vita.

Tutto comincia quando noi, Valerio, titolare di un agenzia di onoranze funebri e Alessandro,  fiorista,  veniamo incaricati dai genitori di trasportare da Milano a Veglie una piccola Bimba di soli 40 giorni deceduta per gravi problemi dopo essere stata sottoposta a diversi interventi quando era ancora nel grembo materno.

Un incarico delicato che va oltre il lavoro e che tocca la sensibilità di ognuno di noi. Un incarico che prendiamo a cuore e che con delicatezza cerchiamo di portare a termine.

Partiti da Milano arriviamo a Veglie in tarda serata. Poco prima del nostro arrivo avvisiamo per telefono il custode del cimitero di tenersi gentilmente pronto, nonostante l’ora tarda, per aprire il cimitero e quindi deporre la piccola Bimba nella sala mortuaria in attesa della cerimonia funebre del giorno successivo (come la legge prevede).

Arrivati a Veglie sostiamo pochi minuti presso l’agenzia per lasciare ciò che era servito per il viaggio e successivamente ci rechiamo presso il cimitero dove il custode ci attendeva per aprire la camera mortuaria e adagiare la piccola salma.

Fatto questo,  ci rechiamo presso le rispettive abitazioni in attesa del giorno successivo per portare a termine la cerimonia funebre.

Tutto normale seppur in un contesto molto triste.

Ed è a questo punto che comincia una strana odissea.

Valerio telefona di notte ad Alessandro chiedendo di recarsi presso la sua agenzia perché i carabinieri  dovevano perquisirla.

Credendo ad uno scherzo Alessandro intimava a Valerio di smetterla ma dopo l’insistenza di quest’ultimo, Alessandro corre presso l’agenzia di Valerio.

I Carabinieri della pattuglia notturna di Campi Salentina avevano ricevuto da “qualcuno” una segnalazione con la quale venivamo accusati di aver trattenuto per la notte “una salma”  presso l’agenzia.

Per legge fare questo è un reato. E il nostro lavoro noi lo conosciamo bene. E mai ci saremmo permessi di fare questo. Prima di tutto per non trasgredire la legge ma soprattutto per non mancare di rispetto alla piccola Bimba e ai suo genitori.

Dopo un’animata discussione e successivi chiarimenti con i carabinieri, veniva effettuata la perquisizione dell’agenzia con la quale si rilevava la NON presenza della salma.

Su nostra espressa richiesta nei confronti dei carabinieri e  per cancellare ogni dubbio futuro che poteva crearsi, ci siamo recati presso la camera mortuaria del cimitero dove i carabinieri accertavano  la presenza della salma.   Come doveva essere per legge.

Quando gli stessi carabinieri hanno constatato che si trattava di una piccola anima innocente, prima di verbalizzare quanto accaduto, con la commozione negli occhi, hanno chiesto scusa a noi a alla piccola.

Quanto è successo quella notte va oltre  ogni normale rapporto di lavoro, di concorrenza o di rapporto sociale in un paese sereno.

Riteniamo che approfittare di un situazione di dolore di una famiglia, tra l’altro aggravata dalla tenerissima età della bambina, per portare discredito (non veritiero) nei confronti di gente che lavora onestamente, sia sintomo di una società che ormai non ha più rispetto di niente e di nessuno.

Ci auguriamo che chi ha causato questo dolore ai familiari della piccola bambina abbia il coraggio di chiedere scusa ai genitori (se non è stato già fatto) cosi come ha avuto il coraggio di provocare loro un simile dispiacere.

Ci auguriamo inoltre che questo clima,  che poco si addice ad un paese civile come il nostro, finisca qui e adesso dopo questo indecoroso  episodio e che si possa tutti lavorare in modo sereno e dignitoso.

Alessandro e Valerio

6 febbraio 2022

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